Capitolo 5

2.8K 244 33
                                    

I corridoi ampi della scuola sono brulicanti di studenti che parlano e ridono ad alta voce, altri che invece afferrano i loro libri dagli armadietti e frettolosamente si dirigono in classe.

È un bel posto, qui. Anche se quando ci siamo fatte strada all'entrata tutti mi fissavano, non è stato poi così tragico come pensavo. Ma non parliamo troppo presto.

"Questo è il mio armadietto. Qui c'è quello di Gary e questo è vuoto... quindi puoi usarlo tu, no?" Dice sorridente Becki. Questa ragazza è così allegra e solare che quasi rende felice anche me, se non fosse per il nervosismo del primo giorno.
Alzo un sopracciglio, osservando curiosa l'armadietto con un cuore rosso disegnatovi sopra... con un pennarello. "L'armadietto di Gary? È una tua amica?"

Becki fissa con il nasino arricciato l'armadietto, il viso arrossato, poi sbuffa e fruga nella sua borsa rosa. "È un mio amico, sì. Lo conoscerai dopo. Ora dammi una mano a ripulire prima che arrivi e lo veda." Mi porge una salvietta imbevuta e lei ne usa un'altra incominciando a ripulire lo scarabocchio.

Capisco subito ed istintivamente stringo i denti, mentre l'aiuto a cancellare le tracce di pennarello rosso sul metallo. "Chi è stato a farlo?"
La biondina scuote il capo alla mia domanda. "Non lo so. Il fatto è che Gary è gay. È arrivato solo l'anno scorso nella nostra classe e spesso si ritrova queste stronzate sull'armadietto. Anche se sembra forte, so che ci sta male e non voglio che soffra così per colpa di qualche coglione omofobo qui a scuola."

Sospiro e getto il fazzoletto sporco nel cestino lì vicino, appoggiandomi con una spalla al mio nuovo armadietto. "È una brutta storia. Sei sicura di non sapere chi sia stato?"
Vedo Becki distogliere lo sguardo dal mio e stamparsi un sorriso finto sulle labbra lucide e rosa, mentre butta a sua volta il fazzolettino. "Non importa, basta ignorarli. Dai, non voglio deprimerti o innervosirti con questa storia, questa scuola in fondo non è poi così male. Vieni, tra poco suona. Gary ci raggiungerà più tardi, così lo potrai conoscere anche tu." Afferma vivace la mia nuova amica, facendomi l'occhiolino.

Annuisco con un sorrisetto e la seguo lungo i corridoi, diretta verso la nostra classe.

Non appena entriamo, noto con grande piacere quanto sia ampia e ben attrezzata. Le pareti e i pavimenti sono chiari, i banchi di legno e posti in ordine l'uno di fianco all'altro e in file di cinque. Ai lati della classe delle grandi librerie colme di libri, divisi per ogni materia, arrivano quasi fino al soffitto.

Con un sospiro, appoggio la mia borsa su un banco, godendomi, ancora per poco, la classe vuota ed il silenzio assoluto. "Siamo troppo in anticipo?
"Direi di no, la campanella suona fra tre minuti." Risponde Becki, sgranando gli occhi quando vede dove mi sono seduta.
Aggrotto le sopracciglia. "Che c'è?"

"Perchè ti sei seduta proprio lì?"
Ridacchio, alzando un sopracciglio. "Non lo so, perchè mi andava...? Non posso?"
La biondina si mette una ciocca di capelli platino dietro le orecchie. Credo siano tinti. "È che... lì si siede sempre un tipo un po' scontroso. E poco socievole."

Ora alzo entrambe le sopracciglia. "Quindi? Non credo che i posti siano assegnati come alle elementari. Ognuno si siede dove vuole, o sbaglio? " Chiedo.
Becki mi si avvicina con un sospiro. "Ho giá capito che tipo di ragazza sei. Sei tosta, e mi piaci. Ma è meglio non istigare soggetti come quello che si siede lì, okay? Ha seri problemi di rabbia. Sul serio, è un tipo poco raccomandabile."

"Ma davvero? Allora io sarò ancora meno raccomandabile di lui." Dico con un sorrisetto maligno. È più forte di me.
Becki sospira ma poi ridacchia, scuotendo il capo rassegnata ed alzando le mani. "Va bene, come vuoi. Ma mi metterò qui accanto a te, nel caso le cose con il tipo dovessero mettersi male."

Dietro Quella CorazzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora