Capitolo 27

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Laila è rimasta tutto il pomeriggio al bar. Si è messa in un tavolino a fare i compiti ed io, quando avevo un attimo libero, mi sedevo accanto a lei e le chiedevo se era tutto okay. Lei, nonostante tutto, mi rispondeva di sì. Il pomeriggio è passato così, ogni tanto scambiavo due parole con Becky, ma nulla di che; oggi il negozio è stato molto affollato, quindi non abbiamo avuto molto tempo di parlare.

Sono quasi le 7 p.m. quando vedo l'auto di Tyler fermarsi davanti al negozio. Pomeriggio gli ho mandato un messaggio dicendogli che avremmo dovuto accompagnare Laila al dormitorio, gli ho chiesto se fosse un problema e lui mi ha risposto di no.
Quando parcheggia e spegne l'auto, io mi avvicino a Laila e l'avviso di mettere a posto le sue cose. Io, nel frattempo, vado a cambiarmi per togliere gli indumenti da lavoro ed indossare quelli che ho scelto questa mattina per andare a scuola.
Credevo che Tyler ci avrebbe aspettate fuori, invece lo vedo entrare in negozio con Thomas.
Esco dal camerino con la mia cartella in spalla e mi avvicino al mio collega per dargli un bacio sulla guancia, salutandolo.
«Ciao Cleo, come stai?» mi chiede.
«Bene grazie, tu?» rispondo.
«Anche» annuisce.
«Sei in anticipo stasera» gli fa notare Becky, che si avvicina a Tyler per salutarlo così come io ho fatto con Thomas. Sentendomi a disagio, distolgo lo sguardo, rivolgendolo a Laila. Lei mi sorride, mentre Thomas risponde a Becky. «Lo so, sono venuto prima per salutare Cleo» scherza lui. Scoppiamo tutti a ridere, tranne Laila e, stranamente, Tyler, che storce il naso mentre finge un sorriso, fallendo miseramente. Quasi sto ridendo più per la sua espressione, che per ciò che ha detto Thomas.
«Andiamo?» chiede Tyler.
«Sì, ci vediamo domani Thomas?» domando.
«Sì, domani ho il turno di giorno, mi spiace per te Becky», le fa l'occhiolino in modo scherzoso, e lei gli mostra la lingua, come stesse facendo una smorfia. Scuoto il capo divertita e, dopo aver salutato i miei colleghi, esco preceduta da Tyler e seguita da Laila.

In auto Laila non parla, così come Tyler. Regna il silenzio, spezzato solo dal rumore dell'auto che viaggia sull'asfalto. Ogni tanto la macchina si ferma a qualche semaforo, per il resto la strada, fortunatamente, è libera.
«Ti accompagno in stanza» dico a Laila mentre scendo dalla macchina.
«Ma non ce n'è bisogno» dice lei sbuffando.
«Almeno saluto Sarah» annuisco. Poi mi sporgo per guardare Tyler. «Arrivo subito» gli dico, e lui annuisce.
Io e Laila percorriamo il corridoio e raggiungiamo la stanza, qui troviamo Sarah seduta al computer che subito ci viene in contro per salutarci. «Laila, stai meglio?» chiede preoccupata.
«Ragazze sto bene, vi prego non trattatemi così che peggiorate solo la situazione», si tuffa sul letto dopo aver lanciato a terra la cartella. «Apprezzo il vostro interesse, ho solo bisogno di tempo.»
Io e Sarah ci guardiamo alzando le spalle. Capiamo come si sente, per questo stiamo cercando di aiutarla, ma forse stiamo esagerando. Non dobbiamo lasciarla da sola, ma non dobbiamo neanche starle addosso.
«Tu come stai?» mi chiede Sarah.
«È tutto okay», annuisco. «Grazie. E tu invece, come stai?»
«Anche io sto bene», mi sorride. «Cleo, prima che mi dimentichi, sai che sabato Madison compie gli anni?»
Aggrotto la fronte, scuotendo il capo. «No, non lo sapevo.»
«Ecco, ora lo sai... vieni alla sua festa?» mi invita.
«Certo che vengo, mi scrivi poi i dettagli su luogo e ora? C'è Tyler in macchina che mi aspetta», cerco di sbrigarmi per non far aspettare troppo il mio coinquilino.
«Certo, ti scrivo dopo.» Mi si avvicina per darmi un bacio sulla guancia, io ricambio e saluto anche Laila prima di uscire dalla camera e raggiungere Tyler.

«Scusami se ti ho fatto aspettare molto» dico mentre salgo in auto.
«Di nulla, come sta Laila?» si interessa, e questa cosa mi fa sorridere.
«Dice bene, ma comunque ci sta male», sospiro.
Mette in moto l'auto ed io allaccio la cintura, mentre ci dirigiamo verso casa. L'aria si fa sempre meno fredda la sera, le giornate stanno iniziando ad allungarsi ed ora le stelle in cielo sono sempre più visibili poiché le nuvole sono sempre più rare.
In strada ci sono le macchine dei restanti lavoratori che tornano a casa. In genere l'orario in cui c'è più traffico è intorno alle sei del pomeriggio. C'è da dire, però, che non tutti stanno tornando a casa. C'è chi magari, invece, sta andando proprio a lavoro. Ricordiamoci che la California è in movimento anche di sera; molte persone fanno il turno serale o, addirittura, notturno. Non li invidio, sinceramente.

«Cosa mangiamo?» domando.
«Pensavo di cucinare un piatto di pasta, per te va bene?»
Annuisco sorridente; ho veramente molta fame e l'idea di un piatto di pasta mi fa venire l'acquolina in bocca.
Tyler sta per dire qualcosa mentre spegne l'auto, ma la suoneria del mio cellulare lo interrompe. Lo prendo per rispondere ed è un numero sconosciuto, che non ho segnato in rubrica. Scendo dall'auto e prendo la cartella, anche Tyler scende dalla vettura mentre mi guarda perplesso.
«Pronto?» rispondo.
Il mio cuore si riempie di gioia, quasi sento le lacrime pungermi gli occhi. Getto sul prato la cartella e, senza neanche rifletterci, mi avvinghio su Tyler. Lo stringo cingendo le braccia intorno al suo collo e le gambe attorno ai suoi fianchi. Lui è sorpreso, ma mi prende al volo per non lasciarmi cadere. Mi stringe un braccio intorno alla vita e posa l'altra mano sotto la mia coscia per sorreggermi.
«Cleo, che succede?!»

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Tadaaan! Quindi, secondo voi, qual è il motivo di tanta felicità? Scusate per il ritardo ma sono stata molto impegnata.
Al prossimo capitolo ragazze, un bacio!

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