Torte alla mela e altalene di legno

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- Ciao!

Il ragazzo alzò uno sguardo sorpreso su di lui, poi gli fece un piccolo sorriso.

- Ciao.

Louis si guardò un attimo intorno.

- La tua classe è molto carina. - disse, con lo sguardo incollato alle finestre luminose. Il ragazzo seguì gli occhi di Louis e sospirò.

- Sono quaranta metri quadri e noi siamo ventinove, dovrebbero essere almeno sessanta, in effetti. Però almeno è luminosa.

- E avete i banchi vecchi, noi ce li avevamo in primo ed erano ancora più belli di quelli che abbiamo adesso, quelli sembrano tutti scoloriti però sono un po' più grandi. - si voltò di nuovo verso il ragazzo, che fece lo stesso, e inclinò la testa. - Come ti chiami?

Il ragazzo sorrise. - Sono Liam, tu?

- Louis. - disse allegramente, poi abbassò lo sguardo sul quadernino e lo indicò. - Che stavi facendo?

- Niente. Mi annoiavo. - Liam scosse la testa. - Fai tante domande, lo sai?

Louis lo agitò la mano con aria di rimprovero. - Ne ho fatte solo due, Leem.

- Però sei uno che fa tante domande.

Louis spalancò gli occhi.

- Come fai a saperlo?

- È ovvio.

- Perché è ovvio?

- Perché si vede.

- Come fai a vederlo?

- Stai continuando a fare domande, amico. - Liam sorrideva divertito.

- Ah. - Louis sembrava sorpreso. - Non dovresti scoprire così le mie carte segrete, Lima.

- Scusa, non volevo.

- Secondo me sì invece.

- Forse un pochino.

Louis lo guardò indignatissimo. - Questo è... è spregevole!

Liam si coprì la bocca con una mano.

- Stai ridendo di me? - disse Louis con sguardo indagatore, e Liam scosse la testa.

- No, no. È solo che sei, uhm, carino?

Louis sorrise soddisfatto. - Mi stai simpatico. - Decretò. - Posso chiamarti Lima?

- L'hai già fatto. - Liam sorrise, ancora. - In ogni caso, certo che puoi.

Louis batté le mani contento. - Bene Lima! Io son Louis, ho sei fratelli un migliore amico una casa un sacco di cugini e tante altre cose. Mi piacciono la cioccolata calda e i cuscini morbidi e i bambini, le persone simpatiche e le persone con gli occhi verdi e le torte alla mela e gli oreo e le altalene di legno, i pennarelli profumati la neve il mare e sempre un sacco di altre cose. Adesso, - disse imperioso - devi per forza dirmi qualcosa su di te.

Era molto istruttivo parlare con Liam. Non erano passati neanche cinque minuti e già Louis sapeva che andava in palestra tutti i giorni, che non era mai stato bocciato, che dava tanti abbracci, che non aveva una ragazza o un migliore amico o un fratello o una sorella, che di cognome faceva Payne, che amava la musica, che aveva un paio di amici in Germania perché a volte ci andava in vacanza d'estate, che aveva un gatto ciccione e che spesso stava da solo. Sapeva anche qualcos'altro, ma in quel momento non gli veniva in mente.

Ad un certo punto mentre parlavano il ragazzo scorbutico si era alzato sbuffando e se n'era andato con il libro sottobraccio, e anche le due ragazze erano uscite, ma non sapeva bene quando. Non se n'era proprio accorto, in realtà. Fatto sta che quando Zayn si affacciò alla porta della classe con il cellulare in mano, l'aria scombinata e gli occhi ansiosi, erano rimasti soli.

Louis sventolò una mano per farsi notare, poi si guardò intorno, ricordando che nella classe non c'era nessun altro, e abbassò la mano.

- Lou! Dove diamine eri? - Zayn corse verso di loro, ma rallentò quando i suoi occhi si posarono su Liam.

- Qui. - Louis sorrise, e Zayn alzò gli occhi al cielo.

- E che ci fai qui?

- Parlo con Lima. Tu sei andato via e Niall non arrivava e io mi stavo annoiando quindi sono andato a cercare una persona più simpatica di voi che parlasse con me.

Zayn stava squadrando Liam con astio - lo faceva con tutti, in realtà - e Louis si ricordò improvvisamente che cos'era che non gli veniva in mente su Liam, che era timido con le persone che mettevano ansia e odiava i silenzi imbarazzanti. Quindi, sapendo che Zayn metteva molta molta ansia, si alzò e tirò Liam per un braccio, poi lo mise di fronte a Zayn.

- Zay, questo è Liam Payne. Lima, lui è il mio migliore amico, Zayn Malik.

- Piacere. - mormorò Liam, tendendo una mano. Zayn la guardò per un momento, poi decise che era abbastanza normale e gliela strinse.

- Dobbiamo andare. - disse, senza smettere di fissare Liam. Louis si imbronciò.

- No che non dobbiamo! Non è ancora suonata!

- È suonata sei minuti fa, Louis. - Zayn alzò gli occhi al cielo. - C'è mezza classe che ti cerca per tutta la scuola.

- Davvero!? Oh mio Dio! - Louis iniziò a saltellare per l'agitazione. - La prof è già arrivata?

- Quando sono uscito no, adesso probabilmente sì.

- Cavolo! Io... mi dispiace. - prese Zayn per un braccio e si mosse verso la porta. - Uhm... ci vediamo Lima. E... aspetta, perché la tua classe è vuota?

Liam rimase immobile per un momento, poi si schiaffò una mano in faccia. - Cazzo, la palestra! - Corse verso il banco e staccò dal gancio una borsa di stoffa, in cui probabilmente c'erano le scarpe di ricambio, poi raggiunse Louis e Zayn sulla porta.

- È stato un piacere, Lou. E uhm, ciao Zayn. Ci si vede in giro! - urlò mentre correva all'indietro verso le scale.

- Piacere mio Lima! Ci vediamo!

Liam si voltò e corse giù dalle scale, facendo tre gradini alla volta.

GIURO CHE DAL PROSSIMO CAPITOLO CI SARANNO TANTI TANTI LARRY.
Direi che undici capitoli d'introduzione possono bastare, sì. Spero non abbiate perso la pazienza, ma vi capirei in ogni caso, sono insopportabile *-*

Grazie a tutte, come sempre siete fantastiche

Stairway to Heaven [l.s.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora