CAPITOLO 12

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Mia Pov's

-Promesso! Allora, chi è l'altro capo?

- Euh..bene..è....Bradley!

Quasi mi soffocai con la saliva!

- Co..Cosa?

- è Bradley  l'altro capo!

Disse Alex.

- Bradley ?

Dissi persa.

-Mi avete chiamato?

Disse una voce dietro i miei amici. Tutti si voltarono verso la porta della camera. Bradley  stava dritto, le mani dentro le tasche dei suoi pantaloni della tuta. Ci fissò tutti, come se aspettasse che qualcuno rispondesse alla sua domanda.

-Allora?

Disse Bradley .

-Hey, vi lasciamo!

disse Anne. La guardai per mostrarle che non volevo restare con lui, lei mi fece un sorriso per farmi capire che sarebbe andato tutto bene.

-Tocca a lui spiegarti!

mormorò prima di andarsene. Poi tutti gli altri andarono verso la porta. Io e Bradley ci stavamo fissando da prima, cominciai a essere a disagio davanti a lui, allora distolsi lo sguardo. Guardai la strada davanti a me, come se mi interessasse! Sentivo che Bradley  era dietro di me, poi si avvicinò al mio fianco, accese una sigaretta e iniziò a fumare. Fece una ''O'' con il fumo che usci dalla sua bocca. Il silenzio cominciò a farsi pesante, allora gli domandai:

- Tu sei il capo allora?

-Si.

-Come? c'è già Mark, perchè anche te?

Sospirò e gettò la sigaretta finita.

-Perchè ci vuole qualcuno per fare i piani per attaccare e tutto il resto..è la cosa migliore di me, io sono il più scaltro di tutti. Mark non passa il tempo a fare i piani, ma è li quando ci prepariamo ad attaccare.

- Ohh ok... E da quanto tempo fai parte di questa gang?

-Da circa quando avevo 15 anni.

-15 anni? Ma eri giovane!

dissi sorpresa.

-Lo so.

-I tuoi genitori dicono qualcosa?

Voltò lo sguardo direttamente su di me. Il suo vìso si contrasse e chiuse i pugni. Non avevamo mai parlato di questo, pensai. Mi guardò furioso e si avvicinò a me, ma mi allontanai.

-Tu prova ancora una volta a parlare dei miei genitori o della mia famiglia e sei morta, OK? Non provare nemmeno a sapere più cose su di me, perché non servirà a nulla.

Mi si gelò il sangue quando mi disse che mi avrebbe ucciso, ma non so perché, quando sono con lui, provo un sentimento strano che non riesco a descrivere. So che non mi farebbe nulla, ma ebbi paura quando lo disse.

Feci si con la testa, per fargli capire che avevo capito. Poi se ne andò come una furia dalla camera, sbatté anche la porta. Sospirai, avevo fatto ancora una gaffe. Ma perché non vuole parlare della sua famiglia? Decisi di raggiungere gli altri di sotto. Quando scesi di sotto, Mark venne verso di me e mi domandò:

-Cos'è successo con Bradley ? É uscito da casa sbattendo la porta.

-Non lo so, abbiamo parlato insieme della sua posizione di capo e poi gli ho domandato a proposito della sua famiglia, poi..

-Aspetta, cosa? Hai parlato dei suoi genitori?

-Ehm..Si, penso che non avrei dovuto farlo.

-Spero tu non abbia fatto errori.

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