Capitolo 10: Tra la vita e la morte

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Erano seduti vicini, stretti l'uno all'altra, nell'angolo più lontano dall'entrata della stanza. Il fuoco era sempre più vicino, come il tanfo della morte ''Non voglio che tutto finisca.'' disse Ester ''Nemmeno io. Anche se ci conosciamo da soli due giorni, io ti amo.'' Ester non pianse, ma ci mancava poco. Poi a Zain venne l'illuminazione che avrebbe potuto salvare loro la vita ''I pompieri! Sono già qui!'' ''Zain, non c'è nessuno.'' ''E invece si! Noi non possiamo sentire loro, e loro non possono sentire noi: questa camera è insonorizzata!'' ''Il tuo telefono è ancora acceso?'' ''Si'' ''Chiamali e digli come raggiungerci.'' Mentre Zain parlava la moquette prese fuoco, e in quella stanza non c'erano sgabelli, tranne uno, che ormai era già tutto bruciato. Poi le fiamme arrivarono fin da loro, cominciarono a bruciare i loro piedi. Ester non ce la faceva più, urlò dal dolore, anche se nessuno tranne Zain poteva sentirla. Lui la strinse probabilmente per l'ultima volta nella loro vita.

Quando arrivarono, i pompieri trovarono i due ancora abbracciati. Spente le fiamme fecero chiamare due infermiere che li portassero di urgenza all'ospedale. Quando Ester fu staccata da Zain per essere messa sulla barella, lui svenne cadendo davanti ai suoi occhi, poi lei perse coscienza.       Quando si risvegliò era su un'ambulanza con altre tre persone. Zain era su una barella accanto a lei, ridotto peggio di quanto ricordasse: le gambe e le braccia erano gravemente ustionate, ma al tempo stesso il suo volto era pallidissimo (Cosa non normale, vista la sua carnagione scura), in più a malapena respirava a causa di tutto il fumo entrato nella stanza. Cominciò a provare dolore alle gambe, e a tossire. Poi guardò di nuovo Zain, sperando che nonostante tutto stesse bene. Sembrava che per andare all'ospedale ci volessero decenni. Ester cominciò a guardarsi intorno, e notò due infermiere sedute una da una parte, una dall'altra dell'ambulanza. Quella seduta dalla parte di Zain aveva i capelli leggermente mossi, quasi castani, quella invece seduta di fianco a lei aveva una faccia di quelle che Ester non aveva mai visto: aveva un paio di occhiali veramente osceni, i denti le sporgevano fuori dalla bocca in modo molto vistoso, ed ogni volta che sorrideva sembrava idiota. Un altro problema della sua dentatura era appunto che ogni volta che diceva la lettera S, la faceva risuonare come una F. Ester lo scoprì quando quest'ultima parlò ''Maria, fecondo te come fta il tipo che fi è buttato giù dalla fineftra?'' ''Non lo so, Teresina, e poi non è bello parlarne davanti agli altri pazienti.'' rispose seccata l'altra infermiera ''Fcuca, fcufa, era folo per chiedere.'' ''Chiedi un po' a Giacomo quanto ci vuole ancora.'' ''Jack, fiamo arrivati?'' ''No, ma tra cinque minuti dovremmo esserci.'' Quando arrivarono all'ospedale Zain venne urgentemente portato via sotto gli occhi di Ester, mentre lei veniva portata da un'altra parte. Non lo vide per più di una settimana.

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⏰ Terakhir diperbarui: Dec 06, 2016 ⏰

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