3.8

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L'ospedale era freddo.

Trasmetteva solo quello a Luke.

Dopo la notizia del dottore si era preso una pausa, per riflettere.

Se non avrebbe fatto il cesareo sarebbero morte entrambe.

Nella testa di Luke girava un turbine a cel sereno.

Era così felice di poter diventare padre, ma ora era successo ciò e si sentiva distrutto.

Si stava pentendo così tanto di aver litigato quella mattina con lei.

Ma lei lo amava.

Lei voleva del bene per lui, e lui reciprocamente a lei.

E lui l'amava troppo per lasciarla morire, ma non poteva tagliare il filo a due creature più care a lui.

E si alzò, dirigendosi nell'ufficio del dottore.

Per un momento gli tornarono in mente le parole di Harry.

Lui non la meritava.

Ma no!

Ora avrebbe dimostrato veramente il suo amore.

Sarah era forte.

-Dottore, proceda.- disse con tono duro e risoluto.

-È sicuro?-

Annuì con forza, serrando la mascella.

Seguì il dottore e le infermiere gli fecero indossare un camice verde, una cuffia per capelli e una mascherina, per l'igiene.

Entrò nella sala operatoria, dove avevano già portato Sarah.

La ragazza era collegata a tubi e fili, collegati a delle macchine che le controllavano il battito.

Luke rabbrividì e si avvicinò cautamente.

Non sapeva se era dovuto alle luci, ma poi si avvicinava e più la vedeva pallida.

Tirarono una tenda in modo da non permettere la visione del ventre.

Luke aveva gli occhi lucidi vedendola in quelle condizioni.

Poi vide un'infermiera che le faceva una puntura, molto probabilmente l'anestesia.

-Noi procediamo.- Luke annuì consenziente, stringendo istintivamente la mano della sua ragazza, inerme.

L'unico rumore che lo accompagnava era il bip delle macchine e i suoi singhiozzi rotti.

Stava pregando che per una volta le cose sarebbero andate per il verso giusto.

Sperava che lei non se ne sarebbe mai andata.

Poi il silenzio venne rotto dal pianto di una bambina.

Luke, stringendo ancora la mano di Sarah, si affacciò e quello che vide gli scaldò il cuore.

Una piccola creatura avvolta in untelo verde, con i capelli biondi sporchi di sangue.

Era una cosa a cui Luke non aveva mai assistito e ora, che ne era quasi protagonista, ne era commosso.

Quella lì era sua figlia, la sua piccolina.

E gli somigliava così tanto.

Era così pura, così splendida.

Katherine, l'avrebbe chiamata Kate, come appunto la purezza.

Luke però, anche se preso dall'emozione, si accorse una pressione sulla sua mano.

Sarah stava riaprendo gli occhi e ora stava stringendo la mano di Luke, forse per il dolore.

-Dottore! Si è svegliata! Dio mio!- Luke iniziò ad urlare e a scalpitare come un pazzo con le lacrime che gli scavavano il viso pallido.

-È tutto a posto piccola, tutto. Non soffriremo più, te lo prometto.-

Un'infermiera le aveva passato la piccola che ora si trovava tra i due ragazzi.

Luke posò la sua fronte contro quella della ragazza, imperlata di sudore.

E sorrise, sorrise come non mai.

Però ora si.

Ora poteva dire che era felice.

Stopppppppp
Non è finita (ovviamente)
Ci sarà un altro capitolo e infine l'epilogo!
Sono una persona cattiva.
Beh dato che ho sonno, notte ragazze.
Fra💓

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