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Camminava fra le strade di Londra con viso stanco e deturpato dalle occhiaie.

Non aveva dormito tutta la notte, per l'ennesima volta. 

L'aveva passata in bagno a rigurgitare anche l'anima.

Si sentiva stanca e non viva.

Vedeva le persone che le passavano davanti che la guardavano dall'altro in basso.

Abbassò lo sguardo sulle sue Converse nere e accelerò leggermente il passo.

Poi perse l'equilibrio e si ritrovò a fissare il cielo.

Qualcuno l'aveva spinta e ora si trovava stesa a terra, più spaesata di prima.

Sentiva tutto più distante, tutte le voci lontane ed ovattate.

Poi qualcuno gli si parò davanti, un ragazzo dai capelli ricci e dai due occhi verdi paragonabili a due preziosi smeraldi. 

-Perdonami non stavo guardando. È tutto apposto?-

Quel ragazzo aveva una voce roca e profonda, che le infondeva quasi sicurezza.

I riccioli gli ricadevano perfettamente intorno al viso.

Le labbra rosee e carnose si muovevano dolcemente mentre parlava.

"A cosa diavolo stai pensando?! Sarah sei una stupida!"

Si rimproverò mentalmente.

Lei in tutta risposta annuì lentamente, continuandolo a fissare.

-Okay...forse è meglio se ti porto al pronto soccorso. Non vorrei mai averti sulla coscienza.-

Con questo afferrò la ragazza e lei gli si abbandonò fra le braccia muscolose ricoperte da svariati  tatuaggi.

Si sentiva talmente stanca che gli occhi gli si chiusero e non capì più cosa stava succedendo.

Si risvegliò su un lettino attaccata ad una flebo.

Si chiese se per una caduta era necessario tutto quello.

Davanti a lei c'erano due figure.

Riconobbe quasi subito la sagoma alta ragazzo che l'aveva soccorsa, che torreggiava sulla seconda, sicuramente un medico.

-Oh si sta svegliando...- sussurrò il riccio ed entrambi si voltarono verso di lei.

-Perché la flebo? Sono solo caduta...non sono finita sotto ad un tram.- assestò la ragazza parlando flebilmente.

-Signorina non si sforzi troppo. L'abbiamo ricoverata in quanto ha perso i sensi e quindi abbiamo fatto delle analisi. Ha i valori molto bassi ed è molto debole specialmente troppo debole per il bimbo che porta in grembo.-

A quelle parole Sarah spalancò la bocca e strabuzzò gli occhi.

-So..sono incinta?- disse con voce spezzata.

-Si, di circa una settimana o poco più. Non ne era a conoscenza?-

-No...non credevo che...- Sarah si guardava attorno come per trovare spiegazione.

Le immagini di quella notte alla baia di San Francisco gli tornarono in mette come un vecchio film sfocato.

Cosa diavolo aveva fatto?

Era ancora giovanissima e aveva tutta la vita davanti a lei.

Non lo vedeva come un errore quel bimbo, ma soprattuto vedeva come errore la scelta che aveva fatto.

Si era pentita di aver lascito Luke.

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