Capitolo 55

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A svegliarmi,questa mattina,è mio padre,entrando nella mia stanza sbattendo la porta e obbligandomi a preparargli la colazione.

<<Alzati>>-mi urla.
<<Alzati>>-urla più forte.

Mi alzo con le gambe tremolanti dal suo sguardo che mi provoca terrore e mi reco in fretta in cucina per eseguire i suoi ordini.

<<Sbrigati,dopo vestiti e pulisci l'intera casa,io devo uscire>>-mi ordina.
<<Va bene>>-annuisco senza oppormi.

Dopo aver messo la colazione,solo ed esclusivamente per mio padre,in tavola,mi reco nella mia "stanza" dove apro la valigia e tiro fuori un po' di vestiti,che indosso in fretta.
Dopo circa mezz'ora sento la porta della cucina sbattere e suppongo che mio padre sia andato via,così mi lancio sul letto con le lacrime agli occhi.

<<Io non voglio vivere così>>-mi dico singhiozzando.
<<Per favore, vieni qui>>-mi ripeto nella mia mente.

Sto cercando Federico come non mai.
Sento che la sua presenza sarebbe necessaria.

A farmi smettere di piangere è il cellulare che segna il nome di Federico e sorrido.

<<Ciao tesoro>>-gli dico sorridente.
<<Ciao piccola,come va?Stai piangendo?>>-chiede preoccupato.
<<Va tutto bene.E tu non sei a scuola?>>-chiedo.
<<Sto aspettando che suoni la campanella e avevo bisogno di sentirti.Non sarà facile non averti come compagna di banco>>-mi risponde.
<<Mh...non credo.Buona scuola ciccio,è tardi>>-gli dico ridendo.
<<Ciao panda>>-risponde staccando.

Resto qualche altro secondo con il cellulare stretto tra le mani,sorridendo e pensando a Federico,ma successivamente mi alzo di scatto ricordandomi del compito affidatomi da quella bestia di mio padre.

                      ***

Sono le 14:30,ho finito da un pezzo i lavori casalinghi e di mio padre nemmeno la minima traccia.
Mi ha solo detto che non sarebbe tornato per pranzo,fine.
Ora sono in cucina a bere una camomilla,ho bisogno di calmarmi dopo la litigata fatta al telefono con mio padre.
Si,abbiamo litigato, perché gli ho chiesto se mi definiva una figlia o la sua serva e lui mi ha risposto "una figlia serva ai miei comandi" e da lì mi è salita una rabbia enorme.

Accendo la tv per distrarmi mentre giro continuamente il cucchiaio nella tazza,rovesciando tutto sui miei vestiti.

<<Uffa>>-mi urlo alzandomi.

Metto tutto nel lavandino e corro nella mia stanza a cambiarmi per poi scendere nuovamente in cucina dove a mia sorpresa trovo mio padre.

<<Dove eri?>>-mi chiede freddo.
<<In camera mia a cambiarmi>>-rispondo scendendo gli ultimi scalini.

Mi fa un cenno con la testa e si sdraia sul divano.

<<Hai fatto tutto quello che ti ho chiesto?>>-chiede.
<<Si.Ora potrei uscire?>>-chiedo con tono freddo.

Sbuffa e annuisce,e dopo aver preso il cellulare esco di casa.

Sono da sola in una città che non conosco e sto camminando per una strada che credo porti in piazza.
Ad un tratto,stanca e accaldata,scorgo una panchina in lontananza,occupata però da una ragazza,ma mi faccio lo stesso avanti per chiederle se posso sedermi.

<<Scusa, posso?>>-chiedo indicando la panchina.

Si toglie le cuffiette e annuisce sorridendo,per poi ritornare a fare ciò che stava facendo.
Resto per un po' ad osservare la ragazza che sta sorridendo mentre guarda qualche video,di non so chi,su YouTube.
Ad un tratto sento una canzone cantata da una voce che conosco e sporgendomi un po' verso il cellulare della ragazza noto che dta guardando un video di Benjamin e Federico,si,quei due scemi dei miei amici.

<<Cosa ascolti?>>-chiedo consapevole che non mi senta.

Non mi sente.
Le tolgo una cuffietta e le rivolgo nuovamente la domanda mentre i suoi occhi si illuminano.

<<Tu non puoi capire quanto sono bravi questi ragazzi.Hanno messo solo 3 video qui,ma spaccano davvero>>-mi risponde.

Sorrido.

<<E se io ti dicessi che sono amica di entrambi?>>-chiedo sorridendo.
<<Non ti credo.Loro non sono mica di Roma>>-risponde.

Sfilo il cellulare dalla tasca e digito il numero di Fede,mettendo il vivavoce.

<<Panda>>-urla.
<<Ciao Fè,c'è una persona che vorrebbe parlarti>>-dico sorridendo.
<<Ma sei veramente tu?Non ci posso credere>>-urla la ragazza.
<<Ciao>>-risponde Fede un po' intontito.

Parliamo per un po' al telefono e dopo aver staccato,la ragazza non fa altro che ringraziarmi e mi dice di chiamarsi Sofia e di avere 17 anni.
Dopo un po' di tempo passato con lei,la saluto e vado a casa.

                       ***
Sono appena arrivata e sto chiudendo la porta d'ingresso ma mi ritrovo mio padre di faccia che con tono minaccioso mi chiede dove sono stata.

<<A fare un giro in città.Non posso?>>-chiedo.

Mi guarda e ritorna sul divano a guardare la televisione.

                      ****

Stimo cenando entrambi insieme e nessuno dei due si rivolge la parola o un semplice sguardo.
Terminiamo la cena, e come suo ordine,devo pulire tutta la cucina.
Non so se mi abbia voluta qui per fargli da domestica o per passare del tempo con me.
Fatto sta che ho il presentimento che non rimarrò a lungo qui,non posso vivere così.

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Mi scuso per gli aggiornamenti rari ma spero possiate capire che tra la scuola e gli altri impegni non ho molto tempo.
Dunque, volevo ricordarvi della storia che comincierò ad aggiornare non appena finisco questa, e potete trovarla sul mio profilo.

Ps:Commentate dicendomi se vi piace il capitolo

-Tu mi hai cambiato la vita- |Federico Rossi & Lodovica Comello|जहाँ कहानियाँ रहती हैं। अभी खोजें