CAPITOLO VENTITREESIMO - parte 1

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Candy Pop aveva gli occhi spalancati, e guardava il cadavere a terra con il fiato sospeso. Lasciò cadere il pesante martello, e scosse energicamente il capo facendo tintinnare i campanelli dorati, posti sulle punte dei suoi capelli azzurri.
-No.... No-.
Jeff allargò un inquietante sorriso, che andò a coincidere con quello inciso sulla sua pelle bianca. -Oh... Mi dispiace molto per il tuo amico, davvero- esordì, avanzando di un passo verso di lui -Temo che quello di oggi sia stato il suo ultimo spettacolo-.
Il clown restò immobile, ancora con gli occhi puntati a terra, come se non gli importasse affatto di ciò che stava accadendo attorno a lui. Disperazione, ecco cosa c'era in quei suoi occhi, gli stessi occhi che prima di allora esprimevano solo cattiveria e follia.
Jeff piegò la testa di lato, soddisfatto: era esattamente questo, che voleva. Voleva che quei mostri maledetti provassero almeno una piccola parte delle sofferenze che aveva patito lui; che capissero almeno un pò cosa significasse perdere per sempre una persona a cui hai voluto bene. Sperava che questo li avrebbe resi un pò più umani; ma ignorava il fatto che in quel momento, l'individuo che meno assomigliava ad un umano era proprio lui.
-Vuoi unirti al tuo amichetto?- esclamò, scoppiando in una folle risata. Il killer scattò in avanti in modo improvviso, con il coltello ancora stretto nella mano destra. I suoi vestiti erano ormai zuppi di sangue scarlatto, così come il suo viso da cui una goccia era colata giù fino a posarsi sulle labbra.
Il suo sapore... L'aveva quasi dimenticato.
Il sapore del sangue, della sofferenza. La follia e la forza che esso porta con sè.
-Jeff! Fermati!- gridò Candy Pop indietreggiando; riuscì a schivare il colpo per qualche millesimo di secondo.
Il killer ridacchiò. -Che c'è, hai paura adesso?... Eppure prima, sembravi così sicuro di te...-.
-Jeff, io non..-. Il clown non ebbe il tempo di finire la frase, perché la lama del coltello si conficcò nella sua pancia. Tuttavia, non reagì in nessun modo: restò semplicemente fermo, con lo sguardo basso e le mani premute sulla ferita, mentre i suoi colorati vestiti da scena si erano già bagnati di rosso.
Jeff scoppiò in un'altra rumorosa risata. -Sono curioso di vedere come sei fatto... Dentro-. Un'altro fendente, sferrato con una velocità incredibile, colpì il clown sul petto, squarciando la sua carne fino a scoprire le ossa della cassa toracica. Ma Candy Pop, anche questa volta, restò fermo.
Alzò lentamente lo sguardo, e lo puntò dritto in quello del killer; pareva stare in piedi per miracolo, ormai. Com immane sforzo riuscì ad aprire la bocca, e pronunciare questa frase: -Jeff, sono Pupp... Stupido idiota-.
Il clown dai capelli azzurri crollò a terra pesantemente, emettendo un colpo sordo. Il killer, confuso e sorpreso, restò lì a guardarlo con la mente appannata da mille emozioni e pensieri contrastanti. Che cos'era appena successo?
I suoi muscoli si rilassarono uno alla volta, e riprese fiato seppur non staccò mai gli occhi dal cadavere di Candy Pop il quale, non si sa mai, avrebbe anche potuto tornare ad alzarsi.
Tuttavia, non si mosse più. Al contrario, fece la sua comparsa una terza figura che si avvicinò con le mani distese lungo i fianchi e lo sguardo basso: Puppeteer.
Il killer scosse la testa.  -Cosa...- farfugliò, incapace di comporre una frase di senso compiuto. Ma non ebbe bisogno di spiegazioni, perché d'un tratto tutto gli fu chiaro quando vide i fili dorati uscire dal cadavere e tornare nelle mani del loro padrone: il burattinaio aveva già sconfitto Candy Pop, e lo stava controllando come suo burattino probabilmente con lo scopo di usarlo per sconfiggere Laughing Jack. E non stava soffrendo per la morte di quest'ultimo, ma perché aveva visto il cadavere di Dina disteso a terra a pochi metri di distanza.
-Ho... Combattuto contro di te...?- disse con un filo di voce, mentre riponeva stancamente il coltello nella tasta della felpa.
Pupp emise un pesante sospiro per scaricare la frustrazione. -Sei un idiota... Avrei potuto usare Candy per difenderci, e tu l'hai ucciso-.
Jeff non disse nient'altro. Si era reso conto di aver frainteso tutto, e di aver rovinato un piano che di certo avrebbe funzionato. Perché sì ormai anche Jack era stato sconfitto, ma ancora un nemico mancava da incontrare in quel maledetto posto.
Pupp scosse la testa nervosamente. -Devi imparare a controllare i tuoi istinti... Fottuto psicopatico...-.

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