CAPITOLO SECONDO - parte 2

883 120 30
                                    

Jeff strinse saldamente il pugno con cui reggeva il coltello, e trattenne il fiato. Il fatto che vi fossero due individui oltre la porta non lo spaventava particolarmente; dal momento che le uniche creepypasta ancora esistenti erano lui e Sally, quei due dovevano essere persone comuni. Tuttavia, se fossero stati armati di fucili o cose del genere la situazione poteva essere pericolosa.
Il moro si voltò ancora una volta verso Sally, e le fece cenno con la mano di non muoversi. La piccola annuì muovendo debolmente la testa, e strinse il suo pupazzo sul petto.
Proprio quando Jeff stava per afferrare la maniglia, la porta si spalancò bruscamente come se fosse stata calciata; andò a sbattere violentemente contro alla fronte del killer, che indietreggiò dolorante e puntò avanti i coltello. La prima figura che poté vedere fu un ragazzo che indossava un cappotto giallo; non c'era nulla di particolarmente strano in lui, se non fosse stato per il passamontagna nero che copriva interamente il suo volto. Sulla stoffa vi era decorato un volto triste, con due punti rossi per gli occhi ed una linea curva del medesimo colore per la bocca.
Dietro di lui, si spostò di lato il secondo individuo, in modo da mettersi in mostra; anche questo aveva la faccia coperta, ma da una maschera: una maschera bianca su cui era dipinto uno strano viso con tratti neri molto marcati; delle labbra dall'aria femminile, due ampie chiazze nere attorno agli occhi ed un paio di sopracciglia inarcate.
Jeff strinse le mandibole e mise in mostra il coltello; non sembravano minacciosi, ma non poteva certo fidarsi di quei due. -Chi siete?- chiese senza interrompere il contatto visivo.
L'individuo con il passamontagna sembrò ridacchiare.
-Noi siamo i Proxy- rispose l'altro, avanzando un passo oltre la soglia.
-State indietro- grugnì Jeff -Che significa?-.
-Non sai cosa sia un Proxy!?- chiese stupito, appoggiando la schiena contro al muro con aria rilassata.
L'individuo con il volto coperto dal passamontagna si voltò verso Sally, e sembrò osservarla con interesse. -Così è lei, la bambina di cui l'Operatore ci aveva parlato?-.
-Hei!- esclamò il moro agitando la lama -State parlando con me, chiaro?-.
L'altro si voltò con aria divertita. -E così ti sei messo a fare il baby sitter, Jeff the Killer?-.
-Basta, Brian!- intervenne il ragazzo mascherato -Non siamo quì per questo-.
-Sì, sì, lo so...- rispose scocciato, quello che pareva si chiamasse appunto Brian. Si voltò ancora verso Jeff e disse -Tu e la bambina siete gli unici supertisti, non è così?-.
-E quindi?- rispose il killer, che diventava nervoso ogni secondo di più. Avrebbe soltanto voluto che quei due se ne tornassero da dove erano venuti, e che lo lasciassero in pace.
-Abbiamo delle teorie riguardo a ciò che è accaduto- rispose lui, con aria spavalda.
-Teorie riguardo a cosa?-.
-Sei proprio uno stupido. Davvero non ti sei mai chiesto perché l'operatore, Slenderman, abbia organizzato tutto questo?-. Intervenne il ragazzo in maschera, che intrecciò le braccia sul petto con fare irritato.
-Che importa, ormai? Slenderman è morto- rispose Jeff a tono. Non capiva dove volessero andare a parare, e neanche capiva perché quei due chiamassero quel mostro "operatore".
-Mi sento in dovere di informati in merito ad una cosa- intervenne il tipo con il passamontagna nero, apparentemente divertito della situazione: -L'operatore è pressoché immortale, e tutto quello che è accaduto.... È stata sostanzialmente una messa in scena-."

Che guerra sia 2 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora