Capitolo 2: La nuova pizzeria

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La mattina dopo, appena arrivai a scuola, raccontai tutto a Lorenzo e Roberta. Durante il "racconto" Lorenzo mi guardava preoccupato e Roberta era completamente pallida, come me d'altronde.
-Ok, ragazze, la cosa è seria- disse Lorenzo appena ebbi finito di raccontare -o siamo impazziti o siamo semplicemente paranoici...-. Io e Roby ci guardammo. -Probabilmente tutti e due...- rispondemmo in coro.
La settimana passò tranquillamente e subito arrivò ottobre. Fuori c'era fresco e il parco vicino casa di Roberta si stava riempiendo di foglie marroni e gialle. Era domenica e ci stavamo "rilassando" facendo i compiti che non avevamo finito il sabato. Sì, perché noi il sabato siamo usciti con i nostri amici e ci siamo dimenticati di fare i compiti! Siamo dei fottutissimi geni...
-Basta!- dissi ad un certo punto lanciando il quaderno di matematica dall'altra parte della stanza. -Zia, calmati!- mi disse Roberta, ridendo.
-Non riesco più a fare una sola espressione! Io ho chiuso!- dissi buttandomi sul letto, accanto a Lorenzo e Roberta. -Va bene, domani copiamo in classe da Salvo prima che iniziano le lezioni!- mi disse Roberta lanciando le penne per terra. Lorenzo ci guardava ridendo come un matto.
-Ma non vi fate mai i compiti da sole?- ci chiese chiudendo il suo quaderno di inglese. -No!- rispondemmo io e lei.
Tutti e tre eravamo coricati nel letto a chiacchierare, quando ad un certo punto il telefono di casa di Roberta squillò. -Vado io!- dissi, lasciando Roberta e Lorenzo da soli. -Mi raccomando, niente cose oscene!- dissi allontanandomi, ridendo. Roberta mi lanciò un cuscino, ma mi mancò. Al telefono:
Io: pronto?
???: pronto? Lei è la signorina Alicia Urso?
Io: sì, con chi parlo?
???: con il direttore della Freddy Fazbear's Pizza!
Rimasi di sasso.
Io: ma...la Freddy Fazbear's Pizza ha chiuso tre mesi fa...
Direttore: Doveva solo essere ristrutturata! Lei e i suoi amici potete venire in pizzeria?
Io: quando?
Direttore: anche adesso. Ci vediamo, signorina.
E chiuse il telefono. Ero ancora shockata per la notizia e non riuscivo a fare un solo passo. Mi risvegliai dal mio "stato di trance" quando sentì una mano poggiarsi sulla mia spalla e io trasalì. -Aly, che succede?- mi chiese Lorenzo. -Perché sei così pallida?- domandò preoccupata Roberta. -Ragazzi, la Freddy Fazbear's Pizza non ha chiuso...- dissi io. I due spalancarono gli occhi.
-Come...cosa...?- Roberta non riusciva a formulare alcuna domanda. -Il direttore ci ha chiesto se potevamo andarci...- dissi io, preoccupata.
-Ma tu sei pazza!- sbottò Lorenzo
-neanche se mi pagano io rientro in quel posto di merda!-. Ero del suo stesso parere. -Non lo so...- disse Roberta. Noi la guardammo sconvolti. -Vuoi ritornare da quei robot assassini e stupratori?! Ma non ero io quello che fumava, una volta?!- disse Lorenzo quasi urlando. Io guardai Roberta: se lei voleva fare una cosa riusciva sempre a convincere anche noi a farla. -Ragazzi, è giorno e non ci possono fare niente, giusto? Tanto non torniamo mica a fare i guardiani notturni!- rispose lei, convinta di ciò che stesse dicendo. -No! Non mi interessa! Io non ci voglio tornare!- disse Lorenzo, mettendosi accanto a me. -Idem!- risposi io, decisa più che mai. -Non ci costringerai ad andarci!- urlammo in coro io e Lory.

Bene, se vi state chiedendo com'è finita, vi dico solo che ci stiamo avviando verso la nuova pizzeria, che questa volta non è più vicino casa di Roberta, ma molto più lontano. Non so nemmeno io come ha fatto a convincerci, ma ormai è fatta. Dovevamo tornare a casa entro le otto di sta sera ed erano già le sette quindi Roberta ci stava letteralmente trascinamento in pizzeria. Arrivati là ci fermammo e guardammo la porta a vetri del locale. -Forza, entriamo!- disse Roberta e ci trascinò dentro.
Il mio primo pensiero fu "ammazza, quanto è grande!". Era più grande della pizzeria precedente, più colorata e aveva anche più sale.
-Cazzo- mormorò Lorenzo -è esattamente uguale al gioco!-. A Roberta le si illuminò il volto. Amavamo quel gioco, e adesso avevo capito perché volesse vedere a tutti i costi la nuova pizzeria. -Quindi questa dovrebbe essere la Dining Area?- domandai. I due annuirono distrattamente e io mi girai a guardare il palco. Dei bambini lo circondavano urlando di gioia e delle ragazze emettevano gridolini eccitati. Non si riusciva a vedere chi ci fosse sul palco, visto che c'era troppa gente.
-Ragazze, che ne dite di ordinare una pizza?- disse Lorenzo. -Sì, sto morendo di fame!- dissi io e Roby annuì. Ci sedemmo ad un tavolo distante dal palco. Ci guardavamo intorno osservando ogni minimo particolare. -Posso offrirvi qualcosa?- ci chiese una voce femminile. Ci girammo e vedemmo una ragazza alta quanto me e Roberta. Indossava un vestito da cameriera giallo; aveva gli occhi azzurrini e i capelli erano gialli e raccolti in una coda alta e laterale e in mano aveva un piatto con sopra un cupcake rosa.
-Io sono Toy Chica!- disse avvicinandosi a noi e mostrando un sorriso a 32 denti. -Ehm...- disse Lorenzo -potresti portarci tre pizze?-. Toy Chica annuì contenta e si avviò verso la cucina. -È quella del mio sogno!- dissi a Lorenzo e Roberta.
-Questo vuol dire che ci saranno anche Toy Freddy e Toy Bonnie...- sussurrò Roberta e indicò il palco. Dopo poco arrivò Toy Chica con due pizze fumanti in mano e le diede a Roberta e Lorenzo. -Tieni, signorina- mi disse una voce dietro di me. Mi girai e mi ritrovai a due centimetri dal petto di qualcuno. Alzai la testa e lo vidi: era un ragazzo con i capelli azzurri e un ciuffo che gli ricadeva sugli occhi completamente bianco; indossava anche lui vestiti da cameriere, solo di colore azzurro e blu. Aveva una pizza in mano e mi sorrideva dolcemente. -Questa è tua?- chiese indicando la pizza. Io lo guardai negli occhi: erano color verde prato, ma mi davano un certo senso di inquietudine che non riesco a spiegare. Io annuì alla sua domanda è lui posò la pizza sul tavolo. -Piacere, io sono Toy Bonnie!- disse sorridendo e poi se ne andò a suonare la chitarra. Finita la pizza decidemmo di dividerci e vedere la pizzeria. Il primo posto in cui entrai fu la Game Area. Era pieno di bambini che giocavano e correvano. Notai che dall'altra parte della stanza c'era un bambino diverso dagli altri. Poteva avere sì e no sette anni ed era vestito a strisce blu e rosse e aveva un cappello del medesimo colore. Nella mano sinistra teneva in cartello con sopra scritto "BALLOONS!" e nella destra teneva dei palloncini. Era intento a consegnare i palloncini a dei bambini. Passai ad un'altra stanza: si chiamava Kid's Cove. Al centro di essa c'era una ragazza un po' strana: aveva le sembianze di una volpe, ma era completamente distrutta. Aveva una specie di tentacoli di ferro e aveva anche una seconda testa. Mi sorpresi perché in quella stanza non c'era nessuno. Il robot teneva la testa bassa e fissava il pavimento tristemente. Mi avvicinai con cautela. Il robot si accorse della mia presenza e alzò lo sguardo. I suoi occhi gialli mi guardarono dalla testa ai piedi. Poi sorrise amaramente e io ricambiai il sorriso. Volevo chiederle come mai fosse ridotta in quel modo, ma non riuscì a dire niente perché una folla di bambini urlanti si precipitò nella stanza e travolsero il robot. Mi allontanai per vedere altre stanze e capitai in una piena di scaffali contenenti dei peluche e dei giocattoli. In fondo alla stanza c'era un pacco enorme tutto colorato. Essendo troppo curiosa, mi avvicinai al pacco. Mi fermai davanti ad esso e lo "esaminai" per bene. Ad un tratto il pacco si aprì e fuori ne uscì un ragazzo con addosso una maschera. Caddi col culo a terra per lo spavento. Il ragazzo portava una maschera che faceva a dir poco paura: aveva la bocca spalancata in un inquietante sorriso, le guance erano rosse e sotto gli occhi aveva due strisce viola che arrivavano fino alla bocca. Indietreggiai spaventata, anche se ero ancora a terra. Il ragazzo mi guardò per un po' e poi si tolse la maschera: il suo volto era pallido, i suoi occhi neri con la pupilla bianca e i suoi capelli erano neri come la pece. Indossava dei vestiti neri a strisce bianche e aveva tre bottoni bianchi cuciti sulla maglietta. Lui mi sorrise dolcemente e mi tese la meno per aiutarmi ad alzarmi. Afferrai la sua mano esitando e lui mi tirò su con una forza a dir poco disumana. Solo adesso notavo che era magrissimo e...oddio, ma quando cazzo era alto?! Sarà stato alto almeno 1,90 e io arrivavo a mala pena sul suo petto. -Piacere, il mio nome è Puppet!- disse stringendomi la mano -e tu devi essere Alicia!-. Io lo guardai sconvolta. -Come fai a...- ma Puppet si mise a ridere e mi interruppe -So tante cose di tante persone io!-. Ah, bene, uno stalker...
-Comunque, che ci fa una ragazza della tua età qui? Non sei troppo grande per i peluche?- disse sorridendo divertito. -Stavo solo vedendo le sale del locale- risposi io, un po' infastidita -e poi a me piacciono i peluche!-. Lui scoppiò a ridere: -Allora aspetta un attimo- disse e si infilò dentro quel pacco enorme. Ne uscì poco dopo. -Visto che ti piacciono i peluche...- disse e mi diede un pupazzetto. Era un piccolo coniglietto, solo che era tutto rovinato, con qualche scucitura qua e là e gli mancava metà dell'orecchio destro.
-È un po' rovinato per colpa del tempo, sai è molto vecchio...- io lo interruppi -È bellissimo, grazie- dissi sorridendo. -Allora ci vediamo- disse Puppet e sorridendo un ultima volta si richiuse nel pacco. Sorridendo, guardai l'orologio: le 19:47! Corsi all'entrata e lì trovai Roberta e Lorenzo che mi aspettavano. -Alla buon ora!- disse Roberta. -Pensavamo che ti fossi persa!- esclamò Lorenzo. Ci avviammo verso la porta per uscire, quando una voce ci fece fermare. -Alicia, Lorenzo, Roberta!-. Ci girammo e vedemmo il direttore dietro di noi che ci sorrideva. -Ben tornati- disse. Noi tre ci guardammo: cosa voleva il direttore da noi?

E anche questo capitolo è finito! YEEEEEEEEEEEH!!

Vincent: Sempre a fare la deficiente...

Sempre a rompere i coglioni... Comunque sia, scusate se è da tanto che non aggiorno ma la scuola babbana rompe il cazzo peggio di Vincent...

Vincent: EHI!

Mi sono accorta solo adesso che nello scorso libro i "punti di vista" li ho scritti sbagliati. Ho scritto "Roberta pov's" e invece si scriveva "Roberta's P.O.V" ...

Vincent: sei una deficiente...
Chica: Sara, io ti difendo sempre, ma questa volta sono d'accordo con l'uomo uva...
Vincent: Graz...ehi! Aspetta un momento...

Io vi picchio. Noi ci vediamo al prossimo capitolo! E ora noi tre facciamo i conti! *prende una spranga*

Vincent e Chica: porca pizza... *fuggono*

FNaF 2: Non è finita...Onde histórias criam vida. Descubra agora