Capitolo 11: Sotto la botola

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Corremmo per tutta la pizzeria cercando di non farci trovare dai robot. Cazzo, cazzo, CAZZO! Pensai mentre arrivavo in una sala dei party completamente deserta. -Aly! Dove andiamo?- mi chiese Roberta cercando di mantenere la voce stabile. Io guardai uno dei tavoli della sala e mi venne un'idea. -Sotto il tavolo, presto!- le dissi guardandomi intorno. Lei si infilò sotto il tavolo ed io la seguii a ruota. Notai che la tovaglia era abbastanza lunga da nasconderci alla vista. -Che cazzo facciamo adesso?!- mi chiese, fissandomi preoccupata. -Non lo so. Dovremmo aspettare fino alle sei e poi uscire fuo...- ma non finii di rispondere perché Roberta mi mise una mano sulla bocca e si poggiò l'indice sulle labbra, per far capire che dovessi rimanere zitta. Io annuii e lei mi tolse la mano dalla bocca. Sentii dei passi metallici avvicinarsi alla sala dei party. Rimasi ad ascoltare attentamente e poi sentii qualcuno parlare. -Te le sei fatto scappare!- urlò una voce che identificai come quella di Toy Freddy. -Ma non è colpa mia se quella puttana mi ha dato un calcio nei coglioni!- urlò di risposta Toy Bonnie. Ci stavano cercando...
-Ragazzi- sentii arrivare Puppet di corsa -le avete trovate?-. Mi stava seriamente venendo da ridere. -No! Porca troia!- disse Toy Freddy. -Ok, ragazzi adesso dobbiamo cercarle seriamente. Golden Freddy ha fatto il suo lavoro e noi faremo il nostro- disse Puppet con voce ferma e decisa. Ora mi stavo preoccupando. Quello non era il Puppet che qualche giorno prima mi aveva regalato un peluche.
-Ricordate: non dobbiamo ucciderle. Almeno, per il momento- disse, ridacchiando come un folle. Sentii Toy Freddy ridere. -Sì, capo!- disse Toy Bonnie. Poi sentii dei passi farsi più lontani, segno che i tre ragazzi se ne fossero andati via. -Tutto ciò mi spaventa- sussurrò Roberta. Io annuii e cercai di accendere il tablet. Il tablet si accese e potei controllare l'orario: le sei meno cinque. Ancora cinque minuti e poi saremmo potute tornare a casa. Altri passi si sentirono nella sala. -Dove possono essere?!- sentii urlare Foxy. -Senti amico, sono quasi le sei. Abbiamo anche domani, no?- disse Freddy cercando di calmare la volpe. Il tablet segnò le sei e i robot tornarono al loro posto. Uscimmo velocemente da lì e ci guardammo intorno preoccupate. -Via di qui!- urlò Roberta, posando il tablet sul tavolo e prendendo la mia mano per poi trascinarmi via dal locale. Ognuno tornò a casa propria e mi cambiai.
Poi misi le cuffie, presi lo zaino e il cellulare e mi avviai verso scuola.

Thirty years since all this happened Thirty years it took to rise
Blood on the floor and in their eyes
They took the bite and left them ti die
Thirty years and now I'm here
The only one left to scream in fear
Your job means nothing when I've got you running.

Stavo ascoltando la mia canzone preferita di FNaF: "It's time to die". Non sapevo il perché, ma quella canzone mi caricava parecchio, benché il significato fosse del tutto rassicurante. Arrivai a scuola e trovai Roberta che mi aspettava davanti al cancello con faccia preoccupata. Mi tolsi gli auricolari e lei mi venne incontro. -Aly!- disse, preoccupata -ho chiamato Lorenzo, ma non risponde!-. Io la guardai accigliata. -In che senso?- chiesi -non è in classe?-. Lei scosse la testa. -No! E di solito lui non è mai in ritardo a scuola! L'ho chiamato, ma il telefono è irraggiungibile!- disse, scuotendomi per le spalle. La fermai perché mi stava seriamente girando la testa.
-Tranquilla, hai provato a chiamare sua zia?- le chiesi, togliendole le mani dalle mie spalle. Lei annuì. -Sì, ma mi ha detto che non lo vede da quando siamo andati alla pizzeria! Ho paura che sia successo qualcosa di orribile, Aly!- disse, cercando di trattenere le lacrime. La abbracciai. -Tranquilla, dopo scuola lo cercheremo in pizzeria, ok?- le dissi, accarezzando la sua testa. Roby annuì e la campanella suonò.
Alla fine della scuola avevamo deciso di andare in pizzeria il più in fretta possibile, ma eravamo ancora un po' titubanti. E se i robot ci avessero preso? Come avremmo fatto?
-Senti, Aly, io voglio risolvere questo problema. Voglio sapere cosa è successo a Lorenzo- mi disse decisa. Io sospirai. -Va bene. Muoviamoci- dissi e ci incamminammo a passi decisi verso la pizzeria. Era l'una e mezza e sicuramente a quell'ora sarebbe stata piena di bambini che urlavano e mangiavano pizza. Entrammo nel locale spalancando la porta a vetri. Era proprio come pensavo: la pizzeria era colma di gente. -Roberta, andiamo prima che qualcuno ci veda. E per qualcuno intendo quei robot del cazzo!- dissi e le presi per mano per poi andare via di lì. Cercammo letteralmente per tutto il locale, ma non trovammo né Lorenzo nè un indizio che lo collegasse alla sua misteriosa scomparsa. Roberta si appoggiò al muro, esasperata. Eravamo vicine alla Parte & Service e ci stavamo letteralmente scazzando. -Ok, dov'è?! È impossibile che sia scomparso all'improvviso e che il cellulare mi dia "irraggiungibile"- disse Roberta, mimando le virgolette alla fine. Sbuffai infastidita e mi guardai attorno. -Andiamo via, prima di fare incontri " indesiderati"- dissi io e cominciammo a svoltare l'angolo, quando ad un tratto una porta poco distante da noi si aprì, rivelando il direttore, Freddy e Foxy. Ci nascondemmo dietro l'angolo e ascoltammo ciò che stavano dicendo.
-È tutto pronto?- chiese il direttore. -Sì. Golden se n'è occupato personalmente- rispose Freddy.
-Fantastico, quindi avremo un nuovo membro del cast?- chiese di nuovo il direttore. -Esattamente. Lui e Golden si occuperanno dell'altro locale- rispose questa volta Foxy. -Perfetto- disse il direttore, sorridendo come uno psicopatico. Io e Roberta ci guardammo preoccupate e corremmo via di lì. -Aly, mi è venuta un'idea- disse ad un tratto Roby. -Quale idea?- chiesi, confusa. -Perché non andiamo a controllare quella botola che c'è sotto al tappeto nell'ufficio del direttore?- domandò lei a sua volta, sorridendo furbescamente. I miei occhi si illuminarono e non me lo feci ripetere due volte. Così arrivammo davanti all'ufficio ed entrammo, chiudendo la porta alle nostre spalle.
A

lzai il tappeto rivelando la botola.
-Aiutami ad aprirla!- dissi a Roberta ed entrambe tirammo una specie di maniglia per aprire la botola, che si aprì quasi subito, rivelando delle lunghe scale che portavano in una specie di cantina sotterranea. Guardai Roberta un attimo. -Sicura che lo vuoi fare?- le chiesi, alzandomi in piedi. Lei annuì ed io cominciai a scendere le scale, facendo luce con il cellulare. Avevo dimenticato che ancora avessi lo zaino sulle spalle, infatti dovetti lasciarlo nell'ufficio. La rampa di scale era piena di polvere e ragnatele e quando finì, ci trovammo in una stanza abbastanza ampia. Il buio era talmente tanto che la semplice luce del telefono non bastava, così cercai, tastando il muro affianco alle scale, un interruttore. Quando lo trovai, accesi la luce e ciò che vidi mi fece salire il vomito. Corpi. Corpi smembrati ovunque. C'era sangue dappertutto, persino nel muro dove avevo acceso la luce così mi guardai la mano: si era sporcata di sangue.
-A-alicia...che posto è questo?- mi chiese Roberta, spaventata.
-Credo...credo che qui...i robot uccidano le loro vittime e...- non riuscì ad andare oltre perché mi fermai a guardare ogni singola guardia notturna. Erano tutti maschi ed ognuno di loro era stato ucciso in un modo diverso: c'era chi aveva il collo spezzato, chi le gambe amputate, le braccia staccate con forza, chi semplicemente pendeva dal soffitto, chi aveva la faccia sfigurata e chi era tagliato in due. La maggior parte di loro erano completamente nudi. Roberta fece un passo avanti, calpestando una pozza di sangue. -Alicia...guarda lì- disse, indicando un punto lontano della stanza. Cominciò a camminare per arrivare in fondo alla stanza, attraverso tutti quei corpi putrefatti. La seguii lentamente e cercando di reprimere i numerosi conati di vomito che continuavano a salire. -Roberta, ti prego! Andiamo via!- cercai di convincerla, ma lei continuò a camminare. Si fermò davanti al punto che aveva indicato prima e si inginocchiò in mezzo al sangue, accanto ad un corpo. -Ma che stai facendo?! Alza...O MIO DIO!- urlai, indietreggiando di colpo e mettendomi le mani in bocca. Quello per terra era il corpo di Lorenzo, ma non era come gli altri. Lui aveva il torace completamente aperto con gli organi quasi tutti di fuori. Aveva gli occhi aperti e un'espressione vuota sul viso. Lì non resistetti più: mi girai dall'altra parte e vomitai. Era uno spettacolo orribile. Come potevano esistere creature così orribili? Creature che hanno osato uccidere persone innocenti nei modi più dolorosi possibili. Cercai di fermare i conti di vomito e quando ci riuscii, guardai Roberta. Lei era inginocchiata vicino al corpo di Lorenzo e piangeva a dirotto.
-Perché?!- urlò la ragazza, in lacrime
-PERCHÉ LO HANNO UCCISO?! MI HANNO TOLTO UNA DELLE COSE PIÙ BELLE CHE AVEVO IN QUESTA MERDA DI VITA!-. Io guardai la scena, sconvolta. Non riuscivo a piangere, talmente ero stata shockata da quello che avevo visto. - A-andiamo R-Roberta...- sussurrai. La feci alzare a fatica, tenendole la mano e portandola su per le scale. Ad ogni passo che facevo sentivo i singhiozzi di Roberta aumentare sempre di più. Continuava a ripetere "non è giusto" tra un singhiozzo e l'altro. Arrivate in cima, uscimmo di lì ed io chiusi la botola. Roberta cadde con le ginocchia a terra e continuò a piangere. A quel punto non mi trattenni più. Scoppiai a piangere anch'io ed abbracciai Roberta.
-Io li smantello!- urlò Roberta. Solo in quel momento mi accorsi di quanto fossi stata stupida. Lorenzo doveva sapere sin dall'inizio che lo avrebbero ucciso, per questo ci aveva fatto quel discorso il giorno prima. Mi aveva detto di proteggere Roberta anche se lui non ci fosse stato, qualunque cosa fosse accaduta. Io avevo perso una persona a cui tenevo, una persona che consideravo come un fratello. Non sono riuscita a fare nulla, come la prima volta. Avevo perso una persona a me cara per colpa mia, di nuovo.

SALVE RAGAZZI! Ok, adesso mi odiano perché ho ucciso Lorenzo...

N. Jane: ti conviene correre.
Catherine: Magari non ti prende nessuno...

SORRY MA DOVEVO! Se non ci fosse nemmeno un personaggio morto la storia non avrebbe senso, no? ORA DEVO FUGGIRE DA Mrs_Foxy_ ADDIO! *fugge via manco Flash*

P.S= quelli nel capitolo sono Mike e Jeremy. Boh, così perché mi piacciono!

FNaF 2: Non è finita...Where stories live. Discover now