•Percy// Si chiude il sipario.

Comincia dall'inizio
                                    

Il giorno dopo
-Adoro il mercoledì!- disse Jason, avvolgendo Piper con un braccio: da quando i due si erano messi insieme un mesetto prima erano divenuti inseparabili.
-Anche io, Jas! Omettendo Scienze all'ultima ora non abbiamo nessuna lezione pesante.- annuì Piper, poggiando la testa sulle spalle del fidanzato.
-Mi farete venire il diabete.- li schernì Thalia disgustata.
-Ma la vuoi smettere di essere così acida con tutti? Nessuno ha mai chiesto il tuo parere!- urlò Luke di risposta a Thalia.
Ecco, stavano ricominciando a bisticciare, come ogni santissima mattina.
-Beh, nessuno ha chiesto neanche IL TUO parere, Castellan. Chiudi il cesso una volta per tutte, delinquente!- strillò Thalia avvicinandosi pericolosamente a Luke, che indietreggiava tremolante. Thalia, di prima mattina, era davvero intrattabile. Si faceva come diceva lei, punto.
-Dai, Thalia, lascialo in pace!- pregò Frank, che era diventato l'infermiere personale di Luke: tra tutte le botte che era solito prendere il biondo, era buono aver qualcuno che sapesse come disinfettare un graffio, o come massaggiare un livido.
-Oggi non ho voglia di mettermi a curare gente, tantomeno Luke.- sbuffò Frank. Sembrava davvero irritato.
-Hei, Zhang, qualcosa non va?- gli chiesi. Lui mi guardò con i suoi occhi marroni. Erano tristi, molto tristi. Poi una fiamma di rabbia li attraversò e prese il possesso della tristezza.
-Chiedilo a Castellan, che si diverte a stuzzicare le ragazze altrui!- urlò il cinese, indicando Luke, che ancora cercava di indietreggiare da Thalia.
-Cosa?!- chiese impovvisamente Leo, destato dal suo dormiveglia mattutino. -Ci hai provato con Hazel?!- disse Leo a Luke, puntandogli un dito al petto.
-Lo sai che ci prova con qualsiasi cosa respiri, no?- ribattè Frank a Leo.
Vidi Jason stringere ancora più forte Piper, come se volesse proteggerla da Luke.
Okay, da parte mia sapevo che Luke era un buono a nulla, uno sciupafemmine, ma che sarebbe arrivato anche ad Hazel no, non me l'aspettavo.
Thalia, intanto, ora era in un angolo e guardava Luke in un modo strano: riuscivo a leggere rabbia, sconcertezza e forse... anche delusione? Quando si accorse che la stavo guardando si destò e tornò alla NonContraddirmiCheTiAmmazzo-Mode, e disse con voce spezzata:
-L'ho sempre detto che era un puttaniere, no?-
Mi si spezzò il cuore sentendo il tono con cui disse quelle parole: era tanto vicina ad un'impetuosa sfuriata quanto ad un pianto disperato. E non sapevo quali dei due sarebbe accaduto.
Sapevo che a breve sarebbe scoppiata una rissa. Guardai Annabeth, che per tutto il tempo era stata in un angolo ad osservave la situazione, come me. Quando anche lei mi guardò, capii che non sapeva cosa fare neanche lei. E per una volta, fui contento quando la campanella mise fine a quell'inizio di giornata a dir poco tremendo.
Annabeth mi prese velocemente sottobraccio ed insieme ci dirigemmo verso la classe di francese: era una delle poche classi che avevamo in comune.
-Anche tu hai bisogno di scappare da loro?- le chiesi amareggiato. Lei mi scrutò con i suoi occhioni tempestosi.
-Sì, mi sono davvero spaventata. Per un attimo ho pensato che sarebbe finita molto male.- mi rispose lei a bassa voce, mentre camminavamo quasi correndo. Ora Annabeth stava davvero meglio, ma non era ancora tornata al massimo delle sue forze.
-Lo sai benissimo che continueranno dopo la scuola, vero?- le chiesi, sperando di non angosciarla troppo, ma alla fine ero solo realista.
-Lo so, Percy, lo so.-
Mi piacque davvero tanto notare che per la prima volta i minuti di silenzio non furono più fonte di disagio: ora non c'era più imbarazzo tra noi. Semplicemente camminammo, ancora sottobraccio, ed il contatto fisico che avevamo in quel momento mi fece andare su di giri, in tutti i sensi. Poi lei decise di rompere quel piacevole silenzio:
-Percy, ti ricordi quando ti parlai della mia... Situazione familiare, qualche mese fa?- balbettò, con lo sguardo fisso a terra.
-Ma certo! Aspetta... Per caso qualcosa non va?- le chiesi, fermando la nostra camminata veloce. Le poggiai entrambe le mani sulle spalle e la costrinsi a guardarmi. Lei si accertò che nessuno la stesse guardando.
-Sta peggiorando tutto, Percy. Ieri mio padre ha aggredito mamma, ed io non ho avuto il coraggio di fare nulla, se non di proteggere mia sorella. Ho paura che a breve possa succedere qualcosa di gravissimo. Ho un brutto presentimento.- mi sussurrò tutto d'un fiato, per poi poggiare esasperata la testa sul mio petto.
-Annabeth, dovresti denunciare questo fatto alla polizia, prima che sia troppo tardi.- le dissi, lasciando che le sue lacrime mi bagnassero la maglia. La polizia era l'unica cosa che avrebbe potuto fermare l'ira violenta del padre. Il solo pensiero che potesse far del male ad Annabeth mi fece venire i brividi.
-È quello che abbiamo intenzione di fare io e mia sorella. Stasera.- mi disse lei, tremando.
Mezz'ora dopo
-Non avrei mai immaginato che la Tourre Eifell avesse potuto affascinarmi così tanto!- disse Annabeth alla prof di francese, con gli occhi fissi sull'imponente monumento francese. Io la guardai da tutte le prospettive esistenti, ma continuavo a vedere solo un mucchio di ferro messo uno dopo l'altro.
-Sono felice che ti piaccia, Chase. Jackson, che ne diresti di leggere la didascalia?-
Oh, merda. Io sono dislessico già di mio, figuriamoci a leggere il francese! Annabeth, seduta vicino a me, sembrò accorgersene e cercò di non ridere.
-Oh, ehm... Ma certo Mrs. Venus!-
-Madame Venus, Jackson!-
Iniziai a sudare, ed una goccia di sudore mi scese lungo la tempia.
Per mia s/fortuna, sentii la porta aprirsi: ne entrò una ragazzina, lunghi capelli biondi ed occhi azzurri con un ficcolo riflesso tendente al viola: la riconobbi subito, era la sorellina di Annabeth, del primo anno. Sembrava in preda ad una crisi di panico, e per poco non svenne pochi secondi dopo la sua entrata appariscente.
Guardò Annabeth, e nei suoi occhi non vidi altro che shock, paura, terrore puro.
-L-L'ha uccisa!- disse con voce stridula. -Papà l'ha u-uccisa!- ripetè poco dopo con voce rauca alla sorella. Pochi minuti dopo, una macchina della polizia portò le due sorelle in caserma.
~~~~~~~~~~
Da allora non vidi mai più Annabeth. A scuola non venne più. "Non ne ha le forze" dicevano Thalia e Piper. "Ma tornerà" aggiungevano poco dopo.
Ed alla fine? Alla fine no. Non tornò più.
"Si è trasferita in una città della California" mi comunicarono un mese dopo l'accaduto.
Non pensavo che la mia vita sarebbe potuta cambiare in un lampo. Dalle stelle alle stalle. E tutto tornò come prima.
Mi diplomaii con un voto a malapena superiore alla media americana, ma a mia madre bastò.
Dopo gli esami, mi diedi alla pazza gioia. E tra feste, discoteche ed alcool, a fine luglio di Annabeth a malapena ricordavo il volto.

HO FINITO LA PRIMA PARTE! Come vi avevo promesso, ho introdotto il personaggio di Nico, che servivà più avanti.
Sì, esattamente, Percy ad Annie non hanno ancora concluso niente. E lo volete un piccolo spoiler? Jerard è ancora liberoh, ops.
Coooooomunqur, i prossimi capitoli saranno davvero diversi da questi.
Vi ringrazio come sempre del supporto e lasciate una stella, se potete ❤️
Marti aka Figlia_Del_Sole

Percabeth•{Amnesia}• ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora