Capitolo 13

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Purtroppo non troviamo qualcosa da fare tutti assieme, visto che appena uno dei ragazzi proponeva una cosa, un altro si rifiutava di farla per puro dispetto.

Alla fine ci organiziamo per ritrovarci verso le 6 di sera per mangiare a casa di Paulo.

Paul, Patrice e Mario Lemina vanno a fare shopping;
Claudio, Andrea, Leonardo e Giorgio decidono di farsi una passeggiata;
Mario Mandzukic, Simone, Alvaro e Paulo optano per un bar vicino casa;
Stefano e Daniele stanno in salotto a giocare a Fifa;

Io e Maxi restiamo in casa a parlare del più e del meno.
Ci rintaniamo nella camera mia e di Paulo.

«Mi sei mancata tantissimo Ali, in tutti i sensi.» dice fissandomi le labbra.

'Non immagini quanto mi sei mancato tu' posso solo pensarlo perchè mi ritrovo a una distanza pari a 0 dal corpo di Maxi.

Che si fotta tutto, voglio godermi questo momento.

«Mi sei mancato dannatamente tanto.» gli sussurro contenta.
«Dimmi qualcosa che già non so!» scherza.

Io ridacchiai e colpii scherzosamente il suo petto, alzando lo guardo verso di lui.
Per un minuto o giù di lì ci guardammo semplicemente negli occhi, cercando di capire come l'altro si stesse sentendo.

Lui inumidì le labbra come faceva sempre quando era nervoso. Quando i nostri sguardi si incontrarono ancora, potei vedere che lui voleva baciarmi tanto quanto io volevo baciare lui.

Nonostante sapessi quanto fosse sbagliato per diversi motivi, siccome provo qualcosa per Paulo e non avrei rivisto Maxi per molto tempo, mi porsi verso di lui comunque e quando fece lo stesso senza esitare, le nostre labbra si incontrarono.

Le mie mani corsero su per il suo petto e si allacciarono al suo collo, con le sue che scivolarono attorno ai miei fianchi sotto il tessuto della mia maglietta.

Mi portò più stretta a se  mentre le nostre labbra si muovevano in sincronia, lentamente ma con passione.

Distrattatamente la mia lingua tracciò la linea del suo labbro inferiore e mi sorpresi quando le sue labbra si schiusero per darmi abbastanza spazio per far scivolare la lingua dentro.

Le nostre si batterono per la dominanza, mentre il bacio si accendeva sempre di più. Non sareste in grado di passare un foglio di carta tra i nostri corpi.

Mentre Maxi massaggia i miei fianchi con le mani da sopra il tessuto della maglietta, le mie mani accarezzano i suoi capelli. Tutti e due ansimiamo nel bacio.

Dopo un paio di minuti ci allontaniamo per respirare, i nostri petti si alzavano e si abbassavano rapidamente, cercando di riguadagnare il nostro respiro.

Lo guardai nei suoi occhi felici mentre abbozzava un sorrisetto e io ripetei le sue azioni. Mi stava ancora circondando per i fianchi e le mie mani erano ancora strette dietro il suo collo.

Il resto del tempo che ci rimaneva lo passammo parlando animatamente del suo trasferimento in Inghilterra e di come stavo a casa di Paulo.

Paulo.
«Paulo, com'è vivere con Alicecambiò discorso Alvaro, mentre aspettiamo il nostro turno.

'Dannatamente fantastico' avrei voluto rispondere.

«Non male, pensavo peggio visto che non ci vedavamo da qua do eravamo piccoli ed entrambi siamo cambiati tantissimo.» sbottai.

«Confessa, l'avete già fatto eh?» chiese Simone con quel suo solito sorrisetto perverso.

«Simo pensi solo a quello!» scherzò Mario.

«Comunque no, non l'abbiamo fatto. Ma ti pare, è qui solo da quattro giorni.» mentii.

«Beh amico, io anche solo dopo un giorno ci avrei provato, tanto non hai niente da perdere.» confessò Simone.

«Altrochè se ho qualcosa da perdere, lei è una ragazza d'oro, avrei rovinato tutta l'impressione che poteva farsi su di me e sono felice che dopo quello che è successo, il suo pensiero non sia cambiato. Alice è molto di più di un'amica per me, amo parlare con lei, amo vederla sorridere, amo vederla dormire, amo perfino litigare con lei. Sto così dannatamente bene da quando c'è lei!» e solo dopo aver visto la faccia dei miei amici mi sono reso conto di aver detto tutto ad alta voce.

«Ah Dibi Dibi, sei proprio innamorato.» disse Mario mettendomi un braccio sulle spalle.

Mi rassegnai, a loro non potevo nascondere nulla.

Alice.
«Basta giocare a Fifa, andate a prendere le pizze piuttosto.» Stefano e Daniele mi fulminarono con gli occhi per poi riprendere a giocare.
«Ho capito, vado io. Che pizza volete?»

-Patatine e Würstel (Paul, Giorgio, Stefano e Daniele)
-Salamino piccante (Patrice, Mario L, Andrea)
-Prosciutto e funghi (Claudio e Leonardo)
-Margherita (Io)

Uscendo mi imbatto sui quattro dell'Ave Maria.

«Sto andando a prendere le pizze, quale volete?» chiedo.

Mi dicono tutti di ordinare Margherita per loro. E quando torno a casa li trovo tutti quanti seduti a tavola, che hanno già apparecchiato.

Quando finiamo di mangiare ogniuno va nella propria 'umile' dimora.

Abbraccio forte Maxi che mi mancherà tantissimo, saluto i ragazzi e vado a prepararmi per andare a letto.

Paulo.
«Bro, tu hai detto che non lo avete fatto, ma abbiamo capito tutti che in realtà è il contrario, quindi chiedile se le è piaciuto!» mi consiglia Simone.

«Si, e magari le chiedo anche se vuole rifarlo...» dico in modo sarcastico.

«Bravo, devi buttarti.» esclama sorridendo.

Scuoto la testa e lo saluto.
«Notte Simo.»

Quando sono andati via tutti seguo Alice al piano di sopra per andare a dormire e in camera trovo una notifica nel telefono.

Da Pelato
'Buttati Paulo, è la tua ultima occasione, non puoi sbagliare.'

A Pelato
'Buonanotte anche a te Bro.'

Una volta a letto e mi lascio trasportare tra le braccia di Morfeo, pensando che domani sarà l'ultimo giorno e che dovrà essere perfetto.

Penultimo capitolo
Scrivetemi qualcosa che vorreste nell'ultimo capitolo.

Solo Lui.  {Paulo Dybala}Where stories live. Discover now