Capitolo 12

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GIORNO 4

Alice.
Appena mi sveglio mi rendo conto che questo sarà il penultimo giorno che starò qui. Non so se tutto questo mi mancherà, so solo che non voglio lasciarlo del tutto.

«Ali andiamo in una bar a fare colazione, vuoi venire?» mi spavento vedendo sbucare la faccia di Mandzukic dalla porta socchiusa.
«Mi farete venire un infarto prima o poi! No grazie, preferisco stare a casa!» non avevo la minima voglia di uscire.

Mario mi saluta ed esce dalla stanza.
Dopo una mezz'oretta mi alzo e scendo in salotto e notare che i ragazzi hanno davvero sistemato tutto.

Ad un tratto sento qualcosa circondarmi le braccia. Porca Coin! Mi giro di scatto e mi ritrovo davanti, con i respiri che si mischiano, il mio piccolo panda.

«Mi hai fatto perdere 10 anni di vita!» dico ridendo per poi dargli un bacio sul naso.

Le sue braccia mi circondano ancora e i suoi occhi su di me mi fanno arrossire. Mi manca l'aria e tutti i ricordi dell'adolescenza riemergono.

L'amore che ho provato per lui.
L'invidia per le altre ragazze.
La gioia quando stavo con lui.
La spensieratezza delle feste.

*flashback*
«Ti porto ad una festa.»
«Naaah non ho vooglia.»
«E chi ti ha chiesto niente ragazzina.»
Luci e alcool dominavano la sala, le ragazze che ci stavano attorno flirtavano con Maxi ma lui non le bada minimamente e mi porta in una stanza insonorizzata.
«Ma che...»
Avrei voluto finire la frase, ma le sue labbra non me l'hanno permesso. Dolci e soffici. Il paradiso. Tutto svanisce attorno a noi. L'aria si fa pesante e andiamo avanti per un tempo infinito. Non abbiamo fatto sesso, ci siamo semplicemente baciati, ma è stato il bacio che mi ha cambiato la vita.
*fine flashback*

Sinceramente non ce la faccio più a stare così, dopo tutti questi anni, esattamente 5 anni, 7 mesi, 3 settimane e 8 ore.

Prendo tra le mie mani il suo viso e appoggio le mie labbra sulle sue, in modo delicato, dolce, sensuale. Inizialmente Maxi rimane sorpreso ma poi si lascia andare e azzera le distanze dei nostri corpi facendomi sedere sulla tavola. Automaticamente allaccio le gambe attorno al suo bacino e sento che tutto è possibile.

Ci stacchiamo di colpo perchè sentiamo la porta aprirsi, ma i nostri occhi rimangono fissi l'uno nell'altro.

«Se la prossima volta mi fai ancora camminare 5km per poi trovare il bar chiuso giuro che appena ci ritroviamo in campo ti spacco le caviglie!» chi può aver detto questo se non Paul Pogba.

«Sono contenta che avete pulito tutto da soli.» dico senza lasciar rispondere Paulo.
«Pensavi che non l'avremmo fatto?» interviene Stephan Lichsteiner.
«Dovrei?» dico sarcastica.
«Eddai Stephan, tu ti fideresti di lasciare il tuo salotto nelle mani di 15 ragazze ubriache?» aggiunge Sami.
«Certo, dovrebbero fare solo quello nella vita.» dice a tono Ste.
«Che maschilista che sei Ste, non me lo sarei mai aspettata da te sono sincera.»

Paulo.
I discorsi che stanno facendo passano in secondo piano per me. Ora penso, sento e vedo solo Alice.

Penso a quello che ha detto ieri a Sami, per me è davvero molto importante. Non pensavo ricambiasse quello che provo per lei, è una cosa nuova. Solitamente le ragazze non sono interessate a quello che provo, come sono dentro, ma soltanto per il mio cognome su una maglia o per il mio amichetto ai piani bassi.

Sento solo la sua voce, la voce di un angelo, una persona che oltre ad amare, voglio un bene della madonna, ho imparato ad apprezzarla come un fratello maggiore apprezza una sorellina. Sento di doverla proteggere in un modo speciale, affettuoso, non insistente o soffocante.

Vedo, tra la folla che c'è in questo momento in casa mia, solo lei, la ragazza con cui vorrei passare il resto dei miei giorni. La vedo già svegliarsi e scendere le scale in pigiama, con i capelli scompigliati per poi sedersi a fare colazione assieme a me dopo averle dato un semplicissimo bacio a stampo su quelle bellissime labbra. La vedo accoccolarsi accanto a me mentre guardiamo un film o una partita o semplicemente per sfogarsi con me. La vedo urlare il mio nome allo stadio con la mia maglia e le telecamere che ci riprendono mentre le dedico un gol baciandola dopo aver esultato. Ma soprattutto la vedo venire a letto e appisolarsi sul mio petto nudo (n.a. e scolpito).

Alice.
«Ma posso sapere cosa stavamo facendo ieri sera quando eravamo ubriachi?» mi chiede Daniele.
«Vuoi davvero saperlo?» gli chiedo conferma.
«Forse non ti conviene...» scherza Claudio.
«Fidato Cla, non conviene neanche a te.» ghigno.
Sami sta già ridendo ripensando a quello che i suoi compagni facevano ieri sera da ubriachi.

«Avvertenza! Tutto questo potrebbe compromettere la vostra persona. Claudio, ti stavi contando i nei che hai nel corpo e ogni volta che perdevi il conto ricominciavi. Mario, ti dico solo che la poltrona si è innamorata di te, c'hai flirtato per tutta la sera. Alex, mentre dormivi facevi finta di preparate una torta al cioccolato e cannella. Stefano, probabilemete la tua schiena non avrà bisogno di massaggi per un po' perchè te la stavi grattando sullo spigolo del muro. Daniele, tu stavi dando i nomi ai tuoi capelli, uno per uno. Giorgio, hai passato la serata a rimprovevare il tuo naso. Leo, ti sei seduto per terra a criticare le briciole, rimproveravi quelle troppo grandi di essere ciccione e quelle piccole di essere magre.» dico ridendo assieme a Sami e Paul.

Nel frattempo, mentre tutti cercano un alibi per le cose imbarazzanti che hanno fatto la sera passata, io noto che il tempo è volato. Sono già le 14 e per pranzo abbiamo finito dei tramezzini avanzati ieri. Non so cosa abbiano in mente per il pomeriggio, ma ho tanta voglia di stare un po' con Maxi perchè domani passerò la giornata con Paulo e basta, perciò spero di poter fare qualcosa tutti assieme.

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Eccolo finalmente!
Ho avuto dei piccoli problemi tra la scuola e l'ultimo mese d'estate.
Vi ringrazio infinitamente perchè siamo già a 4k, per i complimenti e per tutto il resto.💗
Scrivetemi pure in direct e lasciate tantissimi commenti che sono sempre apprezzati.🐾
Baci, Eli.💋

Solo Lui.  {Paulo Dybala}Where stories live. Discover now