Capitolo 5

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Sono le 10.25 ed Alice non è ancora scesa. «Eccomi» sento dire. Mi giro e la vedo, mi mordo un labbro, è fantastica. Pantaloncini in jeans chiari, leggermente strappati, attillati e a vita alta, una maglietta nera che le arriva ai bottoni dei jeans e una giacca leggera in denim nera. Poi mi ricordo dove dobbiamo andare. «No Ali, non ti posso portare via così, cambiati.» le ordino guardandola male (foto nei media)
«Scordatelo Paulo, andiamo?» mi arrendo, vedremo cosa succederà. Già avrei voluto farmela io ieri sera, figuriamoci i miei amici oggi.😑
La faccio salire in macchina nel posto vicino al mio e cominciamo a parlare.
«Comunque Paulo fa caldo non mi sarei mica messa una felpa.» si giustifica.
«Lo so, ma il problema non sei tu, sono i miei amici, sono dei coglioni, quindi volevo solo essere sicuro che non ti avrebbero fatto niente.» la rassicuro.
«E che tipi sono i tuoi amici?» mi chiede. «Beh, allora, c'è Paul che è un emerito idiota, è single ed è felice così, ama farsi strane acconciature e adora fare la Dab Dance.» le spiego.
«Io odio quel gesto, insomma spiegami il senso!?» esclama isterica e io rido.
«Poi c'è Àlvaro che è un ragazzo d'oro fuori, ma i suoi ormoni dicono tutt'altro. È fidanzato, la ragazza si chiama come te, ma adesso è a casa sua, in Veneto, quindi non si sa mai quello che potrebbe fare.» continuo.
«Uuuuuh io amo il Veneto, ci ho passato 3 anni quando ero piccola, Venezia è fantastica.» interviene ancora Alice.
«Infine c'è Simone, è un idiota anche lui, ma un po' meno di Paul, adora gli orsi e le feste.» concludo io.
«E questa sarebbe la tua compagnia? Wow, sembrano interessanti.» dice lei.
Interessanti? Ma che cazzo sta tramando quella ragazza?
Fermo la macchina perchè siamo arrivati.
«Ali, a che gioco stai giocando?» le chiedo. «Al tuo Paulo.» mi dice all'orecchio con voce seducente prima di aprire la portiera della macchina e scendere.

Alice.
10.47 a.m.
Siamo davanti ad una casa a due piani bellissima. Paulo suona il campanello e subito un ragazzo della stessa età, forse di qualche anno in più, di Paulo viene ad aprirci.
«Hei Àlvaro.» dice Paulo scambiando un abbraccio con l'amico. «Ciao fratello, lei è l'amica di cui ci ha parlato Paul vero? Piacere, io sono Àlvaro Morata, uno dei migliori amici di Paulo. Entrate pure.» ci invita. Certo che è davvero un bel ragazzo, gentile e disponibile.
«Aspetta per farti un'idea di chiunque qui dentro.» mi avvisa Paulo come se avesse letto i miei pensieri. Mi viene da ridere.
«Eccolo qua il mio Dybi preferito!» esce da una stanza un ragazzo di colore, alto e magro.
«Ciao Paul, dopo partitella eh!?» esclama dandogli il cinque. Arriva anche un ragazzo pelato con un bellissimo sorriso. Saluta anche lui poi Paulo viene da me.
«Loro sono Paul Pogba, Simone Zaza e Àlvaro Morata. Ragazzi lei è Aliceci presenta.
Alzo la mano per salutare e vedo che Simone fa un sorrisetto da schiaffi, si vede che sono amici, ma sopporterò.

Paulo.
Àlvaro si avvicina a me e mi spiega un discorso delicato da tempo.
«Antonella ha detto che arriva fra poco.» mi avverte Àlvaro.
«Perchè? Ci siamo lasciati.» mi lamento io. «Ha detto che doveva parlarti, non le ho saputo dire di no.» mi dice lo spagnolo. «Vabbe, ma fai in modo che non incontri Alice, potrebbe mettergli in testa di tutto su di me, anche le cose che ho fatto in passato.» gli chiedo.
«Ricevuto amico.» conclude.

Alice.
11.20 a.m.
Siamo tutti seduti sul divano a parlare delle nostre vite, quando suona il campanello. Va ad aprire Paulo, sulla soglia della porta si presenta una ragazza alta e magra, ha un fisico stupendo e un viso così dolce. Appena entra in casa, Àlvaro, che è seduto accanto a me sul divano, mi copre mettendo il suo braccio sulle mie spalle e mi attira a sè. Quando mi lascia lo guardo malissimo. «Che cazzo ti è preso Àlvaro? E dove è finito Paulo?» chiedo. «Beh, non c'è a quanto pare...» fa il finto tonto Simone.
«Divertenti...farò finta che la ragazza che è arrivata non esiste e che Paulo no è con lei tranquilli dico io arrendendomi. «Bene, bene, io direi che noi intanto potremmo giocare ad obbligo o verità!!!» urla Paul. Quel ragazzo mi fa morire, vorrei avere la metà del suo entusiasmo.
Accettiamo tutti e cominciamo a giocare.

Paulo.
«Antonella perchè sei ancora qui?» gli chiedo. «Ero venuta per parlare con te e del fatto che mi hai lasciata ingiustamente. Ma ora che ho visto quella ragazza ho intenzione di dirle tutto quello che hai fatto passare a me e alle altre ragazze.» sbotta.
«Perchè? Antonella sono cambiato, credimi.» la supplico.
«Lo dicevi anche quando stavi con me, po andavi in giro a bere e fotterti le puttane che trovavi alle feste.» urla.
«Abbassa la voce perfavore. Tu non meritavi di soffrire e ammetto di aver sbagliato, ma tra noi è finita Anto.» le dico.
«No Paulo, lei merita di sapere.» dice per poi alzarsi e andare in salotto.
Prendo il telefono e avverto Àlvaro.

A Àlvaro:
'Sta arrivando Antonella, distrai Alice, in qualsiasi modo. Deve credere che non mi intaressa okay?'

No vabbe, ciaone.

Solo Lui.  {Paulo Dybala}Where stories live. Discover now