Capitolo 9

2.9K 62 9
                                    

(Vi prego di scrivere cosa ne pensate nei commenti.)

Alice.
Mi alzo velocemente dal letto scostando Paulo dal mio corpo. Visto che sono nuda prendo le lenzuola per poi avvolgerle attorno alla mia persona.

«Cazzo Ali, giuro che sei stata la migliore in assoluto.» dice ansimando e probabilmente ripensando a quello che è successo poco fa.

Dopo qualche istante posso confermarlo, sta pensano al mio corpo sotto al suo, visto che qualcosa sotto le lenzuola rimaste sopra il suo corpo non sembra ancora del tutto soddisfatto.

Già...il suo corpo, gli addominali che si contraggono ad ogni spinta, le mie mani che viaggiano sulla sua schiena, la sua bocca vicina alla mia che emette gemiti, il suo fiato che sfiora la mia pelle e che mi fa venire i brividi, le nostre voci che si uniscono in un unico urlo di piacere.

No...basta, basta, basta.

«Sono solo una pessima amica. Ecco cosa sono.» dico prendendo un completo di intimo in pizzo nero.

Lascio le lenzuola e vado verso l'almadio a prendere un vestito.

Paulo non capisce, stranamente.

«Vestiti che devi accompagnarmi alla festa. -prendo fiato- Paulo non ci credo, abbiamo fatto sesso. Calma il tuo amichetto ed alzati, ora!» prendo un vestito aderente, nero che adoro.

Paulo velocemente indossa un paio dei suoi boxer, ma ne prende un paio di nuovi, perchè gli altri, beh, diciamo che gli altri sono inutilizzabili.

Dopo essermi truccata e aver indossato un paio di stivaletti bassi, tacco 12, scendo le scale e salgo in macchina.

Dieci minuti dopo Paulo esce da casa sua vestito come al solito, una maglietta bianca, dei jeans strappati chiari e una giacca, appena sale nel posto di guida accende la macchina per portarmi alla festa di Enrico.

Paulo.
Sarò condannato ogni notte a sognare il suo splendido corpo, quel seno che mi ha fatti impazzire, le sue curve perfette, le sue mani che stringono i miei fianchi, la mia schiena, il mio collo.

Non mi sono mai sentito così bene con una ragazza, la prima con cui ho fatto sesso nella mia camera, soprattutto nel mio letto.

Mi ero ripromesso che l'unica volta in cui avrei avuto un momento così speciale sarebbe stato lì, nella mia stanza, però, con la persona giusta e...la cosa è stata speciale, come volevo io, come avevo sempre voluto, sognato, immaginato.

Ora lei resterà alla festa con Samuele e gli altri e io tornerò a casa a girarmi i pollici, da solo.

Spero solo che se la sappia cavare perchè io non sarò lì per difenderla. Lei è una ragazza testarda, decisa ma cede facilmente alle tentazioni e quel coglione è bravo a far cadere ai suoi piedi le ragazze.

Dovrei farle qualche minuto di discorso perchè con le parole, forse, riesco a farle una lavata di testa in modo da farle entrare nel cervello che di quel ragazzo non si deve fidare.

Apro la bocca ma Alice mi avverte che devo fermarmi perchè siamo arrivati a destinazione.

«Okay, siamo arrivati. Come sto? Mi accompagni dentro vero? Devi proprio tornare a casa?» mi chiede tutto d'un fiato.
«Benissimo, come sempre. Si e...si.» le rispondo pronunciando l'ultima parola con non poco rammarico.

Scendo dalla macchina per andare ad aprire la portiera dalla sua parte.
Appena scendiamo mi prende la mano, ci avviciniamo verso l'ingresso e ancora non capisco perchè sia così agitata, la festa è del suo migliore amico...

Ci viene ad aprire proprio lui.😑

«Oddio, Samu.» esclama felicissima Alice appena lo vede. Lo abbraccia fortissimo, lui ricambia facendola aderire perfettamente con il suo corpo e alzandola leggermente da terra.

Mi sto trattenendo dal non tirargli un pugno in faccia e portare a casa quella ragazza che probabilmente non lo conosce abbastanza.

Mi giro due secondi per non vomitargli addosso ma appena riporto lo sguardo su di loro si stanno...baciando!?

Quando si staccano lei sembra stordita, sorpresa, lui soddisfatto, orgoglioso.

«Dybiiiiii!» sento dire.
È Paul.
Sorrido nel sentire la sua voce cammuffata esclamare un diminutivo del mio nome.
Esce e viene da me.
«Allora sei venuto alla fine eh!?» mi chiede. «No Paul sono venuto solo ad accompagnare Alice, io torno a casa.» gli spiego.
«Non vuoi che succeda la stessa cosa che è successa con Antonella!?» dice il francese.
<<Esatto amico, controlla che nessun ragazzo le faccia niente, non posso perdere anche lei.» lo guardo negli occhi.
«Tranquillo amico, ci penso io.» mi rassicura Paul.

«Ma chi si rivede? Paulo Dybala.» quanto odio il mio nome detto dalla sua voce.
«Samuele...» dico con amarezza verso l'italiano «...io vado, Ali...» le dico abbracciandola «...non fare cazzate. Ti voglio bene.» le sussurro all'orecchio.

La lascio alla festa e me ne torno in macchina, apro la portiera ed entro, me ne voglio andare, ma vorrei portare Alice a casa con me. Dopo essermi seduto guardo fuori attraverso il finestrino Alice che entra assieme a Paul e Samuele, batto il pugno sul volante dell'auto (fotina nei media) per poi ripartire e tornare a casa.

Gne gne.

Solo Lui.  {Paulo Dybala}Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ