46. Airport

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You were crying at the airport when they finally closed the plain door I could barely hold it all inside❤️

"Un ultimo bacio"

"Sono tre volte che lo diciamo Michael"

Provo a sorridere, di certo non piangerò, l'ho fatto abbastanza stanotte, con le sue braccia intorno che non sentirò chissà fino a quando.

"Ci vediamo fra poco dai" gli dico staccandomi di poco.

Mano nella mano ci avviciniamo agli altri, siamo venute solo io, Marika e Fla in aeroporto per non creare troppa confusione.

"Mi raccomando Lukey, fai il bravo a New York" lo avverto mentre ci abbracciamo.

"Tranquilla capitano" lui sorride col suo sorrisetto furbo. Mi mancherà tantissimo anche lui.

Finisco di salutare e do un ultimo bacio a Michael, mentre entrano nel gate, vado ad abbracciare Marika che ha appena finito di piangere. Mi ci vuole una forza assurda per non crollare davanti a loro.

"Su, vi accompagno a casa" dico loro e mi seguono fuori dall'aeroporto.

In macchina nessuna delle tre parla, con la radio spenta il silenzio ci mangia.

"Come stai?" mi chiede improvvisamente Marika.

Io la guardo per essere sicura di quello che mi ha chiesto.

"Cosa?" rimetto lo sguardo sulla strada altrimenti ci ammazziamo.

"Hai capito, io Luke lo rivedo fra un settimana, tu Michael lo vedrai alla gara e al matrimonio se va bene, non ti ho nemmeno chiesto come stai, mi sono solo lasciata consolare"

"Io..." non riesco a trovare le parole.

Davvero, io che ho sempre le parole giuste in questi casi, io che le consolo sempre, non riesco a spiegare come mi sento. Persa, si, ma non rende abbastanza.

"Non lo so" e poi inizio a piangere.

Scoppio letteralmente in lacrime, tanto che mi tocca accostare la macchina e mettermi le mani sul viso. Le mie amiche provano a consolarmi ma, diciamoci la verità, ora come ora vorrei solo Michael.

"E' che sono stata così male solo quando sono partita per il college e in qualche modo mi ero già preparata a lasciarlo andare, è stata una mia scelta. Poi siamo tornati a Los Angeles e ho pensato che per una volta saremmo potuti stare per davvero insieme, come una coppia normale, certo vederci solo il weekend e ogni volta che uno dei due può ma almeno sapevamo di esserci l'uno per l'altro. Ma ora lui sarà dall'altra parte del paese" un singhiozzo ferma il mio discorso e Flaviola mi abbraccia.

Decidiamo di andare a casa di Flaviola e stare un po' insieme perché siamo davvero troppo tristi.

"Oh, hey siete qui" ci raggiungono Linda e Sara.

"Vicky, che faccia che hai" Sara mi abbraccia "Mi dispiace"

"Tranquille, mi ci abituerò" faccio spallucce.

"Venendo qui siamo passate davanti casa loro, è così buia senza i loro schiamazzi" Linda sorride triste.

"E pensare che sarà così per sempre dopo la fine dell'anno" dico io.

Un silenzio malinconico cade nella stanza.

"Che ne dite se ci andiamo a fare un giro, magari ci prendiamo un gelato eh?" propone Sara per cercare di tirarci su il morale.

"Andate voi, scusate ma devo aggiustare delle cose a casa e poi devo tornare al college in pomeriggio. Ci vediamo venerdì" le saluto promettendo di chiamarle su skype domani sera.

Sul treno ho il tempo per mettermi in ordine le idee. Mi bruciano ancora gli occhi per il pianto ma decido comunque di ascoltare Jet Black Heart per ascoltare la voce di Michael. Le ascolto a ripetizione le loro canzoni ma questa ha un effetto tutto suo su di me.

Socchiudo gli occhi e mi appoggio al finestrino abbandonando il libro che stavo leggendo. Le feste, i balli, il bowling, il drive in, le serate fra di noi. Tutte queste cose non ci saranno più. Cavalo, tutti si lamentavano di quando sono andata via io, ma il fatto che se ne siano andati loro quattro forse è anche peggio, molto peggio. Perché si, prima stavamo bene senza di loro, ma una volta esserti legata così tanto a delle persone poi fai una fatica enorme a lasciarle andare. Così, da un momento all'altro. E lo fai perché sai che è la cosa giusta.

"Che hai?" Felicia nota la mia faccia.

"Michael è partito, non lo vedrò prima della gara di New York, forse addirittura al matrimonio" le spiego buttandomi sul letto.

"Vic..." si avvicina e mi accarezza la spalla.

"No, basta, mi sono depressa abbastanza, andiamo al Lucky Lake, ho bisogno di distrarmi" le dico.

Ci prepariamo e così venti minuti dopo siamo nel bosco con Julia e Claudia che ci dirigiamo verso il lago pieno di ragazzi. Ci cambiamo e facciamo un tuffo.

"Felicia io me ne torno in camera, sono stanca" la avviso mentre esco dall'acqua.

"Ma come di già? Non sono nemmeno arrivati i ragazzi"

Non chiedetemi perché, ma automaticamente il mio cervello collega "i ragazzi" a Michael, Luke, Calum e Ashton. Mentre Felicia intende James, Kendall e Cameron.

"Preferisco tornare, tu rimani pure, torno da sola" mi rivesto e vado lungo il piccolo sentiero nel bosco.

I ragazzi sono a New York Vicky...

You Need Love 2 || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora