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Adoro a dir poco quella cavolo di gif e la metto anche se l'ho già usata :)

"Vicky..." Felicia mi richiama con poca voce. Come se stessi dormendo.

"Scusa hai detto qualcosa?" Giro la testa verso di lei.

"Ti stavo solo dicendo che sei stata molto brava ieri alla partita" mi ripete.

"Oh grazie mille" le sorrido. Si, per ieri mi sono fatta il culo tutta la settimana e in più non ho potuto stare dietro alle ragazze. Domani c'è la gara a San Francisco.

"Pensi ancora a James?" Mi chiede lei.

"Si" chiudo gli occhi smettendo di fissare il soffitto "ho visto Cameron un paio di giorni fa, ha detto che non vuole sentir parlare di me" le dico amareggiata mettendomi seduta sul letto.

"Gli passerà dai, si sente solo trascurato" prova a sorridermi. Io distolgo lo sguardo e fisso le mie valige pronte.

"Io e James abbiamo litigato solo una volta, quando ha capito che era proprio finita fra noi perché mi piaceva troppo Michael" le confesso "ma era una cosa diversa, ci stavamo allontanando entrambi, adesso invece ci stavamo riavvicinando..." Mi mordo un labbro.

"Lo hai detto a Michael?" Mi chiede.

"E perché dovrei? Per sentirlo esultare?" Alzo un sopracciglio.

"Giusto"

"L'ho detto a Marika e lei mi ha detto esattamente la stessa cosa che mi hai detto tu" sbuffo e mi stendo di nuovo sul letto in attesa che sia ora di andare in stazione.

Poi bussano alla porta ed entrano Julia e Claudia.

"C'è una festa settimana prossima, come ogni martedì, ci andiamo?" Julia ha gli occhi a cuoricino.

"In maschera? Ma davvero?" Chiede scettica Felicia leggendo il volantino.

"Scusate ma io non sono in vena" dico loro.

"E dai Vicky, non tenere il muso, martedì sarai più allegra dopo la vittoria" Claudia mi sprona.

"Si, sempre se arriviamo fra le prime cinque..." Mi alzo dal letto con un balzo "è ora, io vado, ci vediamo martedì"

Saluto le ragazze e prendo prima l'autobus e poi il treno. Metto le cuffie e mi immergo nel mio libro, devo staccare il cervello.

Quando scendo dal treno c'è un tale casino alla stazione. Scorgo un ciuffo biondo e 1.92m di australiano.

"Luke? Ciao!" Lo abbracciò velocemente.

"Michael aveva una cosa da sbrigare e io ero da queste parti" mi spiega lui.

"Tranquillo, mi fa piacere passare del tempo anche con te, poi è tanto che non parliamo" gli sorrido.

"Già, dimmi tutto bene?" Mi chiede mentre mette la valigia nel bagagliaio.

"Più o meno..."

Per la maggior parte del tragitto gli racconto di James e anche lui mi dice la stessa cosa di Marika e Felicia.

"Secondo me rosica ancora, non ha smesso di amarti" fa spallucce e nemmeno si smuove.

"Cosa? No." Scuoto la testa.

"Ho saputo che ha passato Natale a casa tua"

"Solo per la festa a cui c'erano tutti" lo correggo.

"Tutti tranne noi" sottolinea.

"Parlami di te e Marika."

Luke cambia del tutto espressione e stringe di più il volante.

"Luke..." Lo richiamò terrorizzata.

"Niente Ludovica o altre ragazze tranquilla" mi rassicura "però abbiamo un po' discusso ultimamente, è sempre nervosa! Cavolo lo so che avete la gara è che sta studiando molto di più quest'anno ma io non ce la faccio più, ho bisogno di spensieratezza Vic sai come sono fatto"

Sorrido sotto i baffi, Luke è alle prime armi con questa relazione e fa del suo meglio per non combinare casini. D'altronde Marika non mi ha accennato niente quindi non credo sia troppo seria come faccenda.

"Dai, visto che Michael ha da fare e noi ormai siamo in giro che ne dici di andare in città?" Gli propongo.

Lui mi guarda un attimo per essere certo che io sia seria e lo sono. Così sorride e imbocca la strada per il centro della città.

"Come la vuoi la granita?" Mi chiede arrivati al bar.

"Fragola" dico.

"Allora due grazie" ordina.

"Michael ha proprio ragione" dice ridendo poi.

"Cos'è che dice Michael?" Gli domando.

"Dice sempre che ci assomigliamo da morire, e per una persona che non ci conosce bene sarebbe assurdo ma ha ragione. Non parlo solo del gusto della granita, io e te abbiamo bisogno di prenderci una pausa da tutto ad un certo punto, quando siamo arrivati al limite e così spariamo" mi guarda con i suoi occhi azzurri tirando dalla cannuccia.

"Mi stai dicendo che prima o poi sparirai come ho fatto io? Vuoi lasciare Marika" abbasso la testa.

"Di lasciare Marika non se ne parla." Mi rassicura e io mi sento il cuore più leggero. Sono contenta che Luke con me parli a cuore aperto.

"Però mi chiedevo se anche tu non avessi voglia di fuggire per un po' dopo la gara" si ferma in mezzo alla strada.

"Cosa vuoi dirmi Luke?"

"College, gara, coach, Michael e James di nuovo, Linda e Calum... Davvero tutto questo non ti opprime?" Mi chiede.

Io torno a camminare e lui mi segue in religioso silenzio mentre beviamo la granita.

E come se non sento la pressione Lukey... Tutto questo è anche peggio forse di quello che passavo l'anno scorso perché prima sapevo che sarebbe dovuto finire mentre adesso so che non ne uscirò più.

"Ci ho pensato giusto stanotte" dico sinceramente "quando non riesco a dormire i miei demoni si fanno avanti. Fra buio e silenzio nella notte ti raggiungono più facilmente"

"Verresti con me?" Mi chiede poi.

"E dove?" Sono confusa.

"Non so, possiamo andare a St Louis dai tuoi amici o magari a New York"

"Tu sei pazzo" rido "e poi sono i primi posti dove ci cercherebbero" gli faccio notare.

Non mi sta davvero chiedendo di sparire per un po' con lui, non possiamo fare questo a tutti. Non di nuovo.

"Vicky una volta me lo hai detto anche tu: dipende da te se vuoi o non vuoi farti trovare"

You Need Love 2 || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora