You'll never see her again.

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This place is so empty
My thoughts are so tempting
I don't know how it got so bad
Sometimes it's so crazy that nothing could save me  


Si allontanarono leggermente l'uno dall'altro, si guardarono negli occhi e Sharon iniziò a ridere leggermente causando un'espressione confusa nel volto di Salvatore.

"Oddio, non pensavo ricambiassi il bacio" continuò a ridere.

"Cioè, io pensavo di farti schifo, invece tu hai ricambiato, ti piaccio?

No, forse non volevi offendermi o farmi restare male, mi vedi solo come un'amica vero?
Però tu mi piace, cioè non mi piaci piaci, ma cosa dico, si che mi piaci piaci! No, oddio scusa..." parlava tutto d'un fiato, senza respirare, alla fine prese un grande respiro scusandosi ripetutamente.

Salvatore sorrise divertito dalla scena, lei gli piaceva e non poco.
Gli era sempre piaciuto il suo carattere, che era spesso in contrasto, era estroversa, ma solo con lui, aveva quel fare goffo, insicuro che la rendeva incredibilmente tenera.
Gli piaceva quando si preoccupava per lui, quando gli chiedeva di passare del tempo insieme, quando gli chiedeva aiuto nel disegno, quando la abbracciava senza preavviso.
Gli piaceva sempre.

Si avvicinò nuovamente a lei, le mise una mano sul viso accarezzandolo con il pollice e la vide arrossire.
Avvicinò il  volto e, non appena fu abbastanza vicino tirò fuori tutto il coraggio che aveva in corpo e sussurrò.
"Mi piaci, scema" fece incontrare le loro labbra in un bacio dolce.
Mentre la baciava le accarezzava il viso, lei metteva timidamente le mani fra i suoi capelli, come se non sapesse come comportarsi, anche se la più esperta, essendo già stata fidanzata, fra i due era lei.

La baciava per rassicurarla, per farle capire che anche lui provava gli stessi sentimenti.

La suoneria del telefono di Salvatore li fece staccare, lo tirò fuori per vedere chi fosse: era sua madre.
"Mamma, cosa c'è?" rispose, lei rimase in silenzio per qualche secondo.
"Sei da solo?" chiese.
"No, perché?"
"Stai parlando..?" il suo tono sembrò sollevato, come se stesse sorridendo.
Salvatore non rispose.

"Beh, devi tornare a casa, papà ti vuole, ti vengo a prendere? Tanto devo uscire per andare a fare la spesa"

Sharon lo vide immobilizzarsi e sbiancare lentamente.

"N-no, adesso arrivo" balbettò cercando di sembrare il più possibile sicuro di se, quando in realtà era terrorizzato .

Lasciò cadere il telefono per poi far scivolare la sua schiena contro un albero e prendersi la testa fra le mani.

"Sal, tutto bene?" la ragazza si abbassò preoccupata mettendogli una mano sulla spalla.
"No, no che non va tutto bene" rispose con la voce tremante come se stesse per piangere.


Lei non disse nulla, non sapeva come aiutarlo, o forse sapeva che qualsiasi cosa avesse detto sarebbe stata inutile, si limitava ad accarezzargli il braccio per cercare di calmarlo, lui alzò lievemente il viso per guardarla.
I suoi occhi erano arrossati e lucidi, si vedeva chiaramente il terrore che stava provando in quel momento, eppure non usciva alcuna lacrima da essi.

"Non trattenerti, piangi, lo sai che non ti giudicherei mai"

Scosse la testa passandosi la mano sugli occhi.
"Io non piango" disse sicuro, come se fosse una delle cose di cui andava più fiero.
"Io piango invece, molto spesso, e mi sento meglio dopo averlo fatto sai? Non ti fa bene tenerti tutto dentro, prima o poi esploderai e lo sai"

Salvatore annuì, poi si alzò quasi scansandola e iniziò a camminare verso casa.

"Hey..." Sharon gli tornò vicina, gli prese il braccio per fermarlo, ma lui lo spostò rapidamente.

"Scusami Sharon, devo andare a casa a farmi picchiare, o forse a farmi uccidere, chi lo sa" 
la freddezza nella sua voce la rese triste, la stava evitando, la stava mandando via.

"Non risolvi nulla così! Cazzo Salvatore, smettila di subire e basta, denuncialo, fai qualcosa!" gli urlò contro trattenendo le lacrime, lui si era fermato, ma non si girava.

"Io non voglio che ti faccia male, non voglio che ti succeda qualcosa, sei la persona più importante che ho, non voglio perderti, non adesso, ti prego, fai qualcosa, facciamo qualcosa" parlò a voce bassa, con le lacrime che ormai riempivano il suo volto.
Camminò fino ad arrivare davanti a lui, mise le braccia attorno al suo corpo e appoggiò la testa al suo petto bagnandogli la maglia.

"Non ne ho il coraggio, ho paura" ammise abbracciandola.
"Lo so che hai paura, ma ci sono io, ti aiuto io, non ti lascio solo, lo sai" alzò il viso guardandolo con gli occhi colmi di lacrime, senza però lasciarlo andare.
Lui le asciugò le lacrime, si abbassò dandole un bacio sulla fronte.

"Andrà tutto bene" sussurrò.
Sharon annuì, forse più per cercare di convincere se stessa.
"Adesso vado, stai tranquilla, okay?"
Annuì nuovamente, però non aveva intenzione di staccarsi da lui.
"Sharon...lasciami"
"Non voglio che tu te ne vada, non così" lo strinse di più nascondendo la testa nel suo petto.
"Nemmeno io lo voglio, ma prima vado meglio è, dopo ti scrivo, va bene?" le alzò il viso, lei lo guardò tristemente per poi lasciarlo andare.

Era impressionante il modo in cui lui pensasse a lei, a far star bene lei, non gli importava se di li a poco suo padre l'avrebbe picchiato, gli importava solo che lei fosse tranquilla e non si preoccupasse.
Fece la strada di ritorno verso casa con calma, senza fretta, tanto anche se fosse tornato a casa in orario non sarebbe cambiato nulla.

Appena entrò in caso si guardò attorno, si aspettava di trovarselo davanti.

Si diresse verso camera sua pensando che non fosse a casa.

"Hey Salvatore, dove vai? Pensavi davvero che ti avrei lasciato stare?"
Lo sentì dietro di lui, si fermò,consapevole di cosa sarebbe successo.

"Ti ho visto al parco, con quella sfigata, con lei parli eh?" lo prese in giro e offese Sharon, questo gli diede terribilmente fastidio infatti appena fu davanti a lui lo guardò male.

"Cos'è, ti da fastidio che offenda la tua fidanzatina?" 
Salvatore continuava a guardarlo con aria di sfida.

"Non guardarmi in quel modo!"sbraitò dandogli uno schiaffo, il ragazzo girò la testa per via del forte colpo, ma non si scompose.

"Tu quella ragazza non la devi più vedere, hai capito?!" lo spinse facendolo cadere a terra, poi gli mise un piede sullo stomaco in modo da impedirgli di alzarsi.

"Sei ridicolo, è inutile che mi fai quell'espressione supplicante, i tuoi occhi da sfigato inteneriscono solo tua madre" 

Rimase fermo, senza opporsi, in quel momento la sua minaccia non lo spaventava.
Gli diede in calcio sullo stomaco facendolo tossire.

"Sai cosa farò se verrò a sapere che la frequenti ancora?" 
Tolse il piede dal suo corpo, poi gli tirò i capelli facendolo alzare.

"Se vengo a sapere che vi vedete di nuovo andrò a cercarla"
Lo prese per la felpa e gli fece sbattere la schiena contro lo spigolo di un mobile.

Salvatore trattenne un gemito di dolore, voleva mostrarsi forte.
"E quando l'avrò trovata- continuò il discorso mentre gli tirava dei pugni- quando l'avrò trovata gli farò fare fare la tua stessa fine"

La allontanò dal mobile per poi spingerlo violentemente verso esso.

"E sarà solo colpa tua" 

Blblbl, quanto dolcini sono?

Proprio il miglior padre che si possa desiderare.

Anyway, che ne pensate?

Questo capitolo è stato scritto con Shawn in sottofondo, A D O R O
oh, wohoho, wohohohoho, oh, wohohoho (chi indovina la canzone vince un biscotto)
eee ho quasi pronto il capitolo di Nineteen 2, amatemi.
Lasciatemi tanti commentini, che io mi diverto a leggere. c:

ATTENZIONE, SPAM EPICO, UN CAPITOLO FINITO MALE!

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Reject||SurrealpowerOù les histoires vivent. Découvrez maintenant