capitolo 27

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<<sbrigati e spiegami un pò questa storia>>.
Cam si trovava nella mia camera ,la mamma era al piano di sotto ai fornelli intenta a cucinare 'la sua cena perfetta' , e io avevo confinato il mio baby sitter ponendomi tra lui e la porta.
<< la mamma è convinta che debba cucinare anche per te. Ma posso capire benissimo che se non ti va... >>
Dio, fa che non gli andasse!
Una cena con la mamma voleva dire due ore di interminabili racconti super imbarazzanti sulla mia infanzia, e già potevo vederla benissimo mentre mostrava al ragazzo che mi piaceva una foto della mia prima volta sul vasino.
Non si poteva proprio fare !
Al contrario però , Cam non pareva per nulla turbato dall'iniziativa della mamma , e tutto tranquillo alzò le spalle indifferente.
Grande, adesso doveva fare il socevole lui!
<<Beh? Non dici nulla?>> chiesi un pò scocciata
<<e che dovrei dire ? Se lei vuole così chi sono io per negarmi una bella cena gratis>>
Ecco che parlava il solito poraccio.
<<Insomma! È giovedì sera! Non hai proprio nulla di meglio da fare?>> chiesi quasi in una supplica.
Lui legò le braccia sul petto muscoloso , e le sue labbra piene si colorarono di un sorriso malizioso <<affatto. Cos'è? Non mi vuoi tra i piedi?>>
Alla sua affermazione avvampai in meno di un secondo , e le gambe mi divennero molli per l'imbarazzo.
<<no è che... penso che...>> balbettai ma non sapevo più come controbattere , di sicuro non gli avrei raccontato dei miei timori riguardo le foto sul vasino.
Cam iniziò a ridere divertito , e il rumore che provocava fece proccupare la mamma , che dal piano di sotto ci chiamò urlando :
<<eih ragazzi! ? Tutto bene lassù? Preparatevi che tra un pò è pronto!>>
E l'ora funesta incombeva sulla mia testa.
<<dai l'hai sentita tua madre , spostati che tra un pò si mangia >>
No,non potevo mollare tanto facilmente.
Mi piantai davanti la porta , le mani si reggevano ai bordi e le gambe divaricate erano fisse a non volersi spostare.
Cam alzò un sopracciglio , e nella sua espressione un misto di divertimento ed eccitazione si affacciò nei suoi occhi vispi.
<<allora ? Sto aspettando nanerottola>>
Mi stava a un palmo di distanza , sapeva benissimo che la sua vicinanza mi innervosiva , e lo faceva apposta per vedere fino a quanto avrei tenuto.
Se pensava che bastasse così poco si sbagliava proprio.
<< no. Dai che ti costa uscire per una sera? Ti pago tutto io! >> dissi piantando gli occhi nei suoi, e non perdendo il contatto per nemmeno un secondo.
<<no>> disse,lentamente e scadendedo quella unica sillaba come se io fossi la ragazza più sorda e stupida sulla faccia della terra.
Non riuscivo a capire perché fosse tanto ostinato.
In una serata normale gli sarebbe bastata una mia parola per volare alla velocità della luce fuori dalla porta.
Invece ora si accaniva per rimanere a cena con me, e mia madre!
Cosa c'era sotto? Perché di sicuro non era normale.
Inclinai la testa , alzando un sopracciglio << non dirmi che vuoi fare il lecchino così ti aumenta la paga!?>> gli chiesi con un sorriso sbiego .
Lui si illuminò e inclinò a sua volta il volto per venirmi ancora più vicino, sentivo il suo respiro colarmi sulle labbra e solleticarmi i sensi.
<<mah...può darsi... in effetti un aumento me lo meriterei proprio. >>
<<cosa vorresti insinuare?>> chiesi fingendo un tono scioccato
Lui rise e il familiare odore di menta mi invase completamente, rendendomi sempre più complicato tener fede alla mia missione.
<<devi ammettere che non sei per nulla facile da gestire>> disse.
Ora i suoi occhi mi danzavano sul volto, tracciando un balletto che andava dai miei occhi alle mie labbra , e ai miei occhi e alle mie labbra di nuovo , e ancora.
Il cuore mi esplodeva tra le costole e sentivo la pelle bruciare laddove il suo respiro si posava delicato.
<<non è affatto vero >> dissi non riuscendo più ad aggiungere altro.
Basta. Ero cotta.
La mia vista non faceva altro che focalizzarsi su quelle labbra carnose che già una volta avevo assaporato,e che adesso volevo più che mai.
La cosa non era normale,bastava che mi si avvicinasse più del dovuto e perdevo completamente la testa.
E lui sapeva benissimo che effetto mi faceva.
Che stronzo...
<<ti devo ricordare la festa dell'altro giorno nanetta?>>
Ah! Fregato!
Mi alzai in punta di piedi prendendolo alla sprovvista , e ormai i nostri volti erano tanto vicini che faticavo a guardarlo negli occhi
<< giusto! La festa in cui qualcuno>> dissi sottolineando la parola 'qualcuno' per fargli capire che mi riferivo a lui <<si è lasciato andare a qualche bicchierino di troppo , e ha inziato a farneticare di quanto gli piacessi, e di come volesse fare certi 'giochi' con la sottoscritta>>.
Una volta finita di parlare avevo le guance tutte calde ancora memore di quella serata , e non riuscivo ancora a capire da dove avessi trovato il coraggio per digli quelle cose.
Da quella notte non ne avevamo mai parlato , a dire il vero non ero nemmeno troppo sicura che se lo ricordasse.
Ma dalla faccia che fece poi mi resi conto che Cam si ricordava benissimo tutto, e ammutolì all'istante.
Ma guarda un pò...
Sorrisi compiaciuta , ero riuscita a rovesciare la partita.
<<c'è qualcuno che non parla più>> dissi sorridente.
Aveva tutti i muscoli delle spalle tesi e gli occhi leggermente chiusi mi osservavano incuriosito.
<<l'alcol fa fare cose assurde a volte>> infine disse con un insopportabile sorrisino sghembo sulle labbra.
Colpita e affondata.
Ok ora davvero non sapevo più come controbattere, e forse avrei dovuto mollare.
In fondo non poteva essere così tanto disastroso.
Almeno lo speravo.
Stavo ancora riflettendo sul da farsi, quando senza alcun preavviso Cam abbassò la testa allungando il suo naso al mio collo e prendendo ad accarezzarmi proprio come faceva durante la festa.
<<per esempio, se io fossi stato sobrio non avrei mai fatto questo>> disse tra uno strusciare e l'altro.
Sentivo il cuore in gola ed ero convinta che potesse sentirne il rumore mentre batteva contro il mio petto.
Mi pareva che la pelle mi andasse a fuoco, nelle vene mi scorrevano braci ardenti e trattenni il respiro.
<<Cam... che fai?>> chiesi balbettando ma non accennando minimamente a volermi spostare da quel paradiso.
<<nulla>> disse ridendo e quando le sue mani trovarono i miei fianchi sussultai.
Ok aspettate ma cosa stava succedendo?
<<Cam? >> dissi e non riuscii a trattenere un gemito quando iniziò ad accarezzarmi la zona del lobo con baci delicati.
<<ragazzi? Venite che è pronto!>> Urlò la mamma dal piano di sotto.
Insomma rovinare le cose era proprio un vizio eh?
Infine la stretta di Cam si fece più salda e in un secondo mi ritrovai seduta sulla scrivania.
Mi mancava il fiato e quando si staccò e ritornò alla porta finalmente capii.
Che grande coglione!
<<vado a mangiare. Vieni nanetta?>>
Lo guardai fulminandolo, e il suo sorriso si fece più largo.
<<occhio che sei tutta rossa.>> e uscì dalla camera canticchiando una canzoncina che non conoscevo tutto felice.
Mi aveva distratta cosi da potermi far abbassare la guarda. Senza che me ne rendesse conto gli avevo dato via libera alla porta. Sapeva priprio come rogirarmi come un calzino.  E lo detestavo per questo.

Il Mio Baby-sitterWhere stories live. Discover now