capitolo 3

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<< e adesso mi sta praticamente alle calcagna.>>.
La mia amica Sara storse il naso un pò contrariata << io non direi... magari ce l'avessi io un baby sitter così bello. E per giunta quasi nostro coetaneo!>>
Ovviamente nel raccontare di Cam alla mia migliore amica Sara, non avevo potuto omettere il piccolo particolare della sua incredibile bellezza ,perché sì ,nonostante il caratteraccio, dovevo ammettere che era davvero sexy.
E ciò non faceva altro che peggiorare la situazione...
<<è questa la cosa peggiore! Come faccio a prendere sul serio uno che ha solo tre anni un più di me! >>
La mia amica aggrottò le folte sopracciglia biondo scuro <<a me sembra assurdo che tu ti stia lamentando sinceramente >>
Sospirai frustrata , Sara a quanto pare non la vedeva nel mio stesso modo.
Che fosse bello o no cambiava poco , doveva essere il mo baby sitter non il mio toy boy.
Con Sara ci conoscevamo da anni, sin dal primo giorno di elementari , quando si era incastrata prepotentemente nella mia vita volendo mettersi assolutamente nel posto accanto al mio.
E quel carattere deciso e fiero che l'aveva contraddistinta tra tutti gli altri bambini di sei anni l'accompagnava tutt'ora. Era la cosa che amavo di più in lei.
Dovevo ammettere che ero proprio fiera della mia amica : vantava uno tra i fisici più belli di tutta la scuola , aveva capelli lunghi e biondi che le incorniciavano il volto dalla carnagione chiara e punteggiata da adorabili lentiggini.
In questo momento le sue labbra rosa e piene stavano dicendo parole che non stavo ascoltando, e seccata la mia amica mi diede una gomitata tra le costole.
<<AIHA! Sara mi hai fatto male!>> gracchiai massaggiandomi la parte dolorante.
<<non mi ascolti mai! Allora >> riprese portandosi una ciocca ribelle dietro l'orecchio <<stavo pensando che dopo la scuola potevamo andare a prendere un gelato. Che dici ? Hanno aperto una nuova gelateria sotto casa mia buonissima!>>
Annuii già con l'acquolina in bocca. Amavo mangiare. Soprattutto il gelato!
<<sicura ? Mister sexy non avrà da dire qualcosa ?>>
Aggrottai le sopracciglia pensierosa.
Forse si sarebbe lamentato, ma certamente non si poteva aspettare che io rimanessi confinata in casa per 4 mesi. Prima o poi avrei dovuto svezzarlo pensai.
Presi il cellulare e mandai a Cam un messaggio veloce con su scritto "dopo scuola vado a prendere un gelato. Ci vediamo a casa."
Alzai soddisfatta gli occhi dal display del telefono e dissi a Sara che era tutto apposto.

Dopo le lezioni ci incontrammo davanti i cancelli rossicci e arrugginiti della scuola , e feci ben attenzione a controllare se Cam non ci stesse pedinando.
<<Ally vuoi stare calma ? Di cosa hai paura ? Che irrompa furente nel bel mezzo del bar e ti porti via di peso? >>
Annuii pensando che l'immagine non era del tutto inverosimile.
Raggiungemmo la gelateria , e potei constatare che Sara non aveva esagerato quando aveva detto che i loro gelati erano deliziosi.
Rimanemmo a parlare del più e del meno per un'altra ora , dopodiché ci salutammo sotto casa di Sara.
<< ci vediamo domani a scuola. Poi scrivimi se ci sono novità con Mister sexy!>>
Risi mentre la salutavo con la mano, e mi avviai verso casa.
Il cielo già iniziava a tingersi delle prime stelle quando un rumore sospetto mi fece drizzare i peli del collo.
Non riuscivo a distinguere nitidamente la figura , ma percepivo che qualcuno mi stava seguendo.
Iniziai a velocizzare il passo, e con me il rumore dei passi si fece più pesante.
Il cuore mi batteva all'impazzata , e avevo il terrore di non sbagliarmi sul fatto che ci fosse qualcuno che mi stava pedinando.
Presi il telefono per chiamare Sara, ma il display perse la sua luminosità e con un bip rumoroso mi morì tra le mani.
Cazzo.
Ok calma Ally, magari è solo frutto della tua immaginazione... magari è solo una coincidenza che un uomo stia facendo la tua stessa strada...da dieci minuti...
Ad un certo punto un inquietante movimento alle mie spalle mi fece voltare di scatto , e mi si parò di fronte un uomo sulla cinquantina , dai vestiti sgualciti e macchiati. L'alito puzzava di alcool , e dovetti fare appello a tutto il mio autocontrollo per non vomitargli addosso.
<<eih ragazzina , ti sei persa ? Hai bisogno di aiuto?>>
Mi tremavano le gambe e mi bruciavano gli occhi <<Emh... no grazie... vivo proprio qui dietro>> mentii sperando che mi lasciasse in pace.
L'uomo si piegò in avanti e dalla poca distanza che ci separava riescivo a distinguere le pesanti rughe che gli contornavano occhi e bocca e la forfora che gli pendeva dai pochi fili di capelli che gli erano rimasti.
<< ah bene perché io ho ancora parecchia strada da fare. Magari per stanotte puoi ospitarmi tu che ne pensi? >>
Wow proprio così spudorato.
<<non credo che i miei vogliano>> e provai ad aggirarlo ma mi prese per il polso e mi costrinse a rimanere ferma <<potrebbe essere il nostro segreto>> un brivido di paura mi percorse. Provai a liberarmi , ma più sforzo ci mettevo e più la stretta aumentava.
Mi mancava il respiro e quasi lo implorai <<la prego, mi lasci andare>>
Tenevo gli occhi stretti per non piangere , ma nonostante ciò riuscii benissimo ad immaginarmi il suo volto malato mentre diceva con voce divertita <<ma dai, rimani ancora un pò qui con me>>
Uno strattone mi fece girare ancora di più la testa , e un altro conato di vomito mi risaliva l'esofago e mi bruciava la gola.
<<io...non penso...>> Non riuscivo nemmeno a parlare , il terrore mi aveva nella sua morsa, e solo un miracolo mi avrebbe potuto salvare da quella situazione.
Iniziai a pregare , già dando per scontata la mia fine, quando una voce alle mie spalle fece scattare via la mano sudata dal mio polso, gli occhi dell'uomo erano sgranati.
Ma le mie gambe già avevano ceduto ,le palpebre pesanti faticavano a rimanere aperte ,e tutto divenne nero.

Il Mio Baby-sitterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora