capitolo 17

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<< devi spostare questo e cambiare il segno. Ora hai capito?>>
Mossi la testa poco convinta , e lui si passò una mano tra i capelli spettinati, seccato.
Era la quinta volta che mi spiegava quel passaggio , ma ogni qualvolta che sembrava avessi capito sbagliavo l'intero esercizio.
<<dai Ally, non è difficile. Dai prova a fare questa equazione>>
Mi segnò un paio di esercizi dal libro ,e impallidii nel vedere tante lettere.
Ma non stavamo facendo matematica?
Stavo per protestare che ero stanca e che era ora di fare una pausa , ma il vibrare del suo telefono mi battè in velocità , e Cam lo afferrò per rispondere.
Quando lesse il nome di chi lo stava chiamando il suo volto si storse in una smorfia, e si alzò in fretta chiudendosi la porta alle spalle.
Non appena lo sentii rispondere notai una certa nota di nervosismo nella sua voce , e mi chiesi chi potesse essere.
Mi avvicinai alla porta e la socchiusi quel poco per poter sbirciare la conversazione.
Lo sapevo che spiare era una cosa da non fare , e che si finisce all'inferno e bla bla bla , ma erano due ore che stavo china a studiare, e non ce la facevo più a concentrarmi.
E inoltre ero curiosa da impazzire.
Sulla sua vita privata sapevo poco e nulla , e considerando che lui invece di me sapeva tutto non lo trovavo giusto.
Stava dall'altra parte del corridoio , una mano che gli teneva il telefono premuto sull'orecchio , l'altra a pugno sul fianco.
Anche l'espressione che aveva tradiva l'irritazione, aveva la mascella contratta e gli occhi a fessura.
Cercai di concentrarmi su ciò che stava dicendo, ma era troppo lontano , e in quel momento maledissi me stessa per non aver avuto un buon udito.
Mi giunsero pezzi di frasi , ma riuscii a cogliere la maggior parte del discorso
<<No, te l'ho detto. Non sa nulla!>> rispose alzando un pò la voce.
<<si. Va bene . Ok. Però sappi che non mi piace. Non è giusto mentirle così>> disse a denti stretti.
Ma a cosa si stava riferendo? Chi non sapeva nulla ? Di chi stava parlando?
Fui scossa dai miei pensieri quando Cam riprese ad alzare il tono <<ho capito papà! Va bene! >>
Si passò una mano tra i capelli e riprese a girare su se stesso nervoso
<<glielo dirò. Ma è molto ... incasinata in questo momento. Non ci contare. Va bene . Ciao. Ora devo andare>> e attaccò la chiamata prima che la persona dall'altra parte del telefono potesse aggiungere altro.
Mi affrettai a ritornare alla scrivania ,per non fargli capire che stavo origliando, e pochi secondi dopo sentii la porta alle mie spalle aprirsi.
Mi girai sulla sedia per vederlo in faccia , e da vicino si poteva notare ancora meglio quanto quella telefonata lo avesse stressato.
Da quanto avevo capito , quello con cui stava parlando era suo padre , ma il resto mi era arrivato piuttosto confuso.
Chi era la ragazza di cui parlava ? E cosa intendeva con "non sa nulla" e "non è giusto".
Presto la voce di Cam irruppe nei miei pensieri <<Senti nanerottola io ho una cosa da fare. Finisci gli esercizi che ti ho indicato , e vedi se vengono. Faccio presto >>
E in un lampo fu nuovamente fuori dalla camera.
La cosa si faceva sempre più strana.
Lo seguii sulle scale , e lui parve non accorgersi nemmeno della mia presenza.
<<dove vai?>>
Si voltò il tempo per guardarmi da sopra la spalla <<faccio un giro >>
<<un giro?>>ripetei io <<e chi era al telefono?>>
Lui sospirò , si girò del tutto verso di me , e quando lo vidi in faccia aveva ancora i muscoli del collo tesi
<<nanetta. Esiste una cosa. Si chiama privacy. E ti pregherei di non ficcare il naso dove non ti riguarda. Hai dei compiti da fare.>>
Rimasi un pò offesa per la sua risposta , ma non aggiunsi nulla, nè continuai a seguirlo.
Quando uscì ritornai in camera mia e mi buttai sul letto , mandando a quel paese matematica.
Mi dava sui nervi non sapere quasi nulla su Cam, apparte che era molto bello , ma quello non faceva di lui un individuo completo.
Non aveva mai parlato della sua vita prima di venire a vivere da me , era come se non avesse avuto un passato...
Non aveva accennato a un parente , una ragazza , un amico...
Non sapevo nemmeno che studi avesse fatto o se non era nemmeno andato al liceo!
Certo c'erano state volte in cui eravamo rimasti a parlare , anche a lungo, ma le nostre conversazioni rimanevano molto sul vago, soprattutto dalla sua parte.
Mi tornò in mente la volta in cui gli avevo chiesto di come avesse trovato il lavoro da baby sitter , e anche lì era stato alquanto strano il suo comportamento.
Mi aveva insospettito lì per lì, ma poi con tutte le cose che erano successe mi era completamente passato dalla mente.
Ma adesso le cose che non capivo si ammucchiavano nella pila , e ora ero stufa.
Mi alzai dal letto e ritornai alla scrivania.
C'era bisogno di un piano, qualcosa di subdolo per farlo distrarre e spingerlo a parlare.
Alcool!
Ma non in un locale, perché tecnicamente lui era il mio tutore ,e non si sarebbe mai ubriacato con me sotto la sua responsabilità.
Però... se ci trovavamo a casa...sarebbe stata tutta un'altra storia !
Certo! Avrei dovuto organizzare una festa a casa! Mi avrebbe anche potuto aiutare Sara, lei amava le feste alla follia!
Presi il cellulare , e nel momento in cui lo toccai vibrò per un messaggio.
Quando lessi il nome luminoso sul display mi mancò il respiro.
Aprii la schermata e tra le notifiche di whatsapp c'era un messaggio di Shawn:
*ancora sotto con la matematica?
Non diceva niente di che ,ma il solo fatto che mi avesse scritto mi aveva illuminato una piccola speranza.
Ma poi ripensai alla mia missione , dovevo organizzare una festa grandiosa , così grande che Cam non avrebbe potuto fare nulla se non divertirsi.
E bere ovviamente.
Quindi mi venne un'altra geniale idea , e iniziai a digitare sui tasti.
*diciamo...senti, stavo pensando, tu stasera hai da fare?
Le spunte si colorarono presto di blu e il cellulare vibrò un'altra volta.
*affatto. Perché? Hai qualcosa in mente?
* Che ne diresti di aiutarmi ad organizzare una festa da me? Conosci qualcuno? ;)
*ma non dovevi studiare? :
Bella domanda...
Gli raccontai una balla , ossia che avevo già fatto la maggior parte del lavoro e che Cam era del tutto d'accordo.
Quindi accettò e mi confermò che avrebbe portato gente e alcolici.
Grande.
Dopo la conversazione con Shawn chiamai Sara , e dire che era euforica era un eufemismo.
Ci accordammo sul cibo e la musica , sarebbe arrivata per le quattro , e avremmo aperto le porte agli invitati alle 7.
Dovevamo solo sperare che Cam non tornasse prima.
Quando ormai tutto era stato preparato , ritornai alla scrivania e feci quei quattro esercizi che mi aveva dato Cam ,pensando che se si fosse arrabbiato almeno avrei potuto consolarlo in qualche modo...
Ero un fascio di nervi , la percentuale di errore era praticamente 100, e se non fossi riuscita nel mio intento, non solo mi avrebbe squaiata viva , avvertendo mia madre , ma non mi avrebbe mai più lasciata a casa da sola.
E non avrei davvero più avuto un secondo di privacy.
Ma ormai ero determinata a capire cosa stava succedendo, e nemmeno la furia incombente di Cam mi avrebbe fatto cambiare idea.

Spazio autrice
Eihla a tutte quante! Scusate se ci ho messo un pò ad aggiornare ma ultimamente ho avuto un tantino da fare.
Spero che questo capitolo vi piaccia e che vi invogli a continuare la mia storia. Sono davvero felice per tutti i 'mi piace' che state mettendo , e ci tenevo a ringraziarvi di cuore
Grazie e al prossimo capitolo

Il Mio Baby-sitterWhere stories live. Discover now