Capitolo 16

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Quando mi sveglio è presto tra poco ci sarà l'alba.
Mi alzo mangio due biscotti secchi, raduno la mia roba, sposto il mobile dalla porta e esco diretta alla macchina. Vicino ad essa un vagante sta camminando nella mia direzione mordendo l'aria e con le braccia protese in avanti, prendo il mio fidato coltello tra le mani, lo guardo per un secondo, poi cammino velocemente verso il vagante e lo uccido.
Entro in macchina e guardo per un secondo la mappa dopo poco decido di andare a ovest. Cerco di capire dove mi potrei stabilire, ma non riesco a concentrarmi. Gli altri dove potrebbero essere?
Non so perché mi sto ancora facendo domande su di loro dato che mi hanno abbandonato senza pensarci due volte, io li ho protetti, li ho aiutati a cercare Sophia, ho donato il mio sangue per un bambino che non conoscevo nemmeno e mi sono presa due pallottole per Gleen. Lo sapevo, non mi ci dovevo affezionare, dovevo mantenere le distanze e starmene da parte. Questa è soltanto una delusione è solo una sofferenza in più, un'ennesima pugnalata al cuore. Posso conviverci no? Come ho fatto con tutte le altre. Sento gli occhi bruciare e ricaccio dentro le lacrime
Non ho bisogno di loro, posso anche cavarmela da sola ne sono perfettamente capace; so difendermi, so cacciare e so prendermi cura di me stessa. Non ho bisogno di nessun altro, solo me stessa.
Dopo due ore circa trovo una cittadina e decido di scendere per prendere qualcosa e magari, se è sicura crearmi un rifugio per la notte; ho deciso di non stabilirmi da nessuna parte per ora, ho deciso di continuare a muovermi. Scendo dall'auto e come prima tappa ho intenzione di entrare nel minimarket, così busso e dopo pochi secondi sento dei lamenti. Sono cinque circa, riuscirò ad abbatterli. Prendo l'arco slego la corda che legava le due maniglie, tiro un calcio alle due porte e mi allontano incoccando la prima freccia, come previsto escono dal minimarket cinque vaganti che uccido facilmente, l'ultimo però decido di ucciderlo con il coltello, non voglio sprecare frecce.
Entro con le orecchie tese attenta a captare qualsiasi rumore sospetto. Non trovo granché solo poche bottigliette d'acqua, qualcuno deve essere passato di qua e deve averlo svaligiato per bene. Esco dal market e passo a una casa. Come al solito busso...nulla. Entro e l'odore di decomposizione e sangue si insinua nelle mie narici e sono costretta a tossire parecchie volte, poi mi guardo attorno. Sangue vedo solo sangue e corpi di persone a terra saranno una decina tra cui due bambini, sulla parete si notano dei fori che si susseguono. Penso che non gli abbia preso la testa i fori sono quasi tutti all'altezza dello stomaco, mi inginocchio e tocco il sangue sul pavimento... Sembra fresco
<qualcuno è passato di qui e si è divertito> sussurro non faccio altro che fissare quella scena cercando di immaginare cosa possa essere successo, ma poi un rumore dal piano di sopra interrompe i miei pensieri. Estraggo la pistola e salgo le scale lentamente per poi percorrere un lungo corridoio, il legno scricchiola sotto ai miei piedi. Un altro rumore proveniente dall'ultima stanza del corridoio, appoggio la mano sulla maniglia e impugno meglio la pistola; le mani sudano e il battito cardiaco aumenta, dietro questa porta ci potrebbe essere colui o colei che ha ucciso quelle persone, prendo un respiro profondo...uno, due... Tre.
Spalanco la porta e mi ritrovo davanti un uomo sulla quarantina alto, calvo con una folta barba bruna dicerto spiccano i muscoli presenti sulle braccia. Si gira lentamente, non è armato. Lo so perché il mitra è appoggiato al comodino accanto a me, ha le mani libere e nessun coltello o pistola legato alla cintura.
Quando si gira alza le mani in segno di resa e quando mi vede sorride squadrandomi dall'alto al basso. Cerca di fare un passo avanti.
< fermo. dove. Sei> dico con fermezza
<okay okay non agitiamoci> dice beffardo io intanto mi avvicino al comodino prendendo il mitra e mettendomelo a tracolla
< quello sarebbe mio>
<oh quanto mi dispiace>
<come ti chiami?> mi chiede sempre sorridendo
< non credo sia importante> sento dei lamenti al piano di sotto e le scale scricchiolare e mi viene un'idea per sbarazzarmi di lui. Spero solo che funzioni
<Skyler, mi chiamo Skyler> dico riponendo la pistola, lui abbassa le mani e fa qualche passo verso di me
<bene bene Skyler, hai un gruppo?>
<no tu?> dico guardandolo negli occhi
<oh si siamo almeno in otto, vuoi venire con noi bambina?> dice facendosi più vicino<ci faresti un gran favore, non so se mi spiego> dice inumandosi le labbra con la lingua e giuro che potrei vomitare, ora lui è dalla parte della porta e sento i lamenti farsi più vicini. Perfetto.
Mi avvicino lentamente alle sue labbra, lui sembra imbambolato...task uomini e a un centimetro da esse sussurro
<vaffanculo>  gli do un pugno dritto nello stomaco, così è costretto a piegarsi in due, gli prendo la testa dandogli una ginocchiata sul naso e poi lo spingo nel corridoio dove i vaganti iniziano a riversarsi su di lui. Io chiudo velocemente la porta fermandola con la sedia, sento le urla di quell'uomo riempire l'aria. Gli zombie stanno spingendo la porta e tra poco la sfonderanno, apro la finestra... Saranno otto metri di altezza. O questo o i vaganti. Non ci penso due volte e salto cado rotolando sul fianco facendomi male al braccio, velocemente mi rialzo. Devo andarmene subito.
Inizio a correre verso la macchina quando due figure mi si parano davanti : una femminile e una maschile, entrambi giovani, avranno la mia età. Tengono le pistole puntate su di me
<e tu chi cazzo sei?!> dice il ragazzo con voce ferma e roca, non rispondo subito e guardo la ragazza che impugna la pistola malamente e trema. I vaganti stanno uscendo dalla casa alle mie spalle... Okay Skyler pensa, pensa... .
Ho un'idea, ma è folle... Va beh tanto vale provare...spero solo che la ragazza abbia una pessima mira.
< Skyler> rispondo per poi prendere la pistola e uccidere il ragazzo, la ragazza spara, ma sbaglia la mira e così rispondo al fuoco uccidendola. Corro in macchina sentendo delle voci maschili urlare, metto in moto, faccio inversione e spingo sull acceleratore cercando di allontanarmi il più possibile da quella cittadina.
Dopo pochi minuti mi accorgo che la ragazza mi ha preso di striscio il braccio, ma ora non è importante devo mettere più distanza possibile fra me e quella città. Dopo ancora 3 ore di viaggio la benzina finisce e sono costretta a muovermi a piedi, così ne approfitto per cacciare e mi addentro nel bosco. Appena individuo la prima preda tendo l'arco, ma sono costretta a bloccarmi per il bruciore alla ferita di prima. Rovisto dentro lo zaino trovando dell alcol e delle bende, così lo disinfetto e mi bendo il braccio.
Intanto penso alla freddezza con cui ho ucciso quei due ragazzi, certo non avevo scelta, ma l'ho fatto così velocemente senza pensarci... Dale aveva ragione... Non sono poi così diversa da quello di cui ho paura sono solo un assassina che uccide tutti quelli che si ritrova davanti, anche se non le faranno del male lei uccide, senza esitare un secondo. Da quando è iniziato tutto ho dovuto affrontare tutto questo da sola, nessuno mi proteggeva, nessuno lo ha mai fatto soltanto mia madre... Ma perché faccio questi discorsi... Io non ho bisogno di protezione.
< non ho bisogno di nessuno, di nessuno che mi protegga o che si preoccupi per me > sussurro cercando di stamparmelo nella mente.
Ricomincio a camminare facendo meno rumore possibile e tendendo le orecchie per avvertire qualsiasi vagante o persona che si aggiri qui intorno. Mi sembra di essere tornata ai tempi della fattoria quando andavo da sola per i boschi, mi ero dimenticata quanto fosse rilassante: solo te e il soffio del vento.
A fine giornata in tutto ho preso 3 scoiattoli e 2 conigli, e sono soddisfatta. Ora sto cercando un luogo per passare la notte e magari stabilirmici per due o tre giorni. Il bosco di notte diventa inquietante, poi sapendo che ci sono quelle cose che ti possono uccidere da un momento all'altro in circolazione, lo rendono ancora più inquietante, però ogni tanto guardo il cielo stellato e mi dimentico di tutto questo, tutto quello che mi sta succedendo, tutto quello che mi circonda per pochi attimi sembra svanire in quel blu che mi ricorda due occhi, due occhi con cui ho litigato e non ho accettato le scuse facendo la bambina... Skyler concentrati, li devi dimenticare ricorda :
< non ho bisogno di nessuno> sussurro ancora
Quando ormai sto per perdere le speranze trovo una casa di legno in mezzo al bosco.
Le finestre sono bloccate con delle travi di legno... Potrebbe essere abitata come non lo potrebbe essere. Quindi potrei rischiare di entrare trovando qualcuno o stare qua fuori a morire di freddo, mi sembra scontato dire che ho scelto la prima opzione.
Faccio i tre gradini che conducono all'entrata principale, faccio un respiro, busso... Nessuna risposta. Decido di aprire entrando con l'arco teso, guardo quello che appartemente sembra essere il salotto e non trovo niente, come in cucina.
Vado al piano di sopra e controllo tutte le stanze dove non trovo nulla, ma quando sto per entrare nell'ultima sento dei lamenti apro velocemente la porta. Ma non vedo nessun vagante in giro per la camera che, apparentemente sembra che appartenesse ad una bimba. Nessun vagante, ma continuo a sentire lamenti ... Mi guardo intorno poi il mio sguardo si posa su due culle appena illuminate dalla luna che passa attraverso delle fessure nel legno, mi avvicino lentamente preparandomi a ciò che sto per vedere.
Due bimbe di pochi mesi con la pelle putrefatta sono sdraiate nelle culle, abbandonate al loro destino. Chiudo gli occhi per pochi secondi, poi estraggo il coltello... Quello che ho provato negli attimi dopo non si può spiegare...è come se un altro pezzo della mia anima si sia sgretolato. Chiudo la stanza a chiave, non voglio mettere più piede lì dentro.
Scendo al piano di sotto decido di cuocere uno scoiattolo per poi sdraiarmi sul divano e abbandonarmi alla stanchezza con la mia amata berretta fra le mani.
La mattina quando mi alzo decido di uscire e controllare i dintorni della casa. Saranno tipo le tre del pomeriggio, stanotte non ho dormito a causa degli incubi e mi sono addormentata quando ormai era mattina. Abbatto tutti i vaganti nei dintorni in modo tale che non si avvicinino al mio rifugio per poi creare casino. Poi vedo delle tracce a terra...sembrano impronte di uomo, non sono opera di vaganti. Devo stare attenta.
Allontanandomi un bel po' dal mio rifugio ho scoperto esserci una stazione di servizio, andrò a perlustrarla domani.
Torno a casa e per fortuna non ho incontrato nessuno, salgo al piano di sopra e vado in una stanza che a prima vista sembra una specie di studio. Mentre entro sento uno strano scricchiolio sotto i miei piedi, indietreggio e tolgo il tappeto scoprendo una specie di botola. Con fatica riesco ad aprirla e quello che vedo mi lascia sorpresa, una volta qui doveva essere pieno di armi...ora ci sono solo dei pugnali e una... Katana?
Non mi aspettavo una cosa del genere in una casa al centro del bosco. Tiro fuori entrambi, estraggo la Katana dal suo astuccio e osservo la lama lucida e affilata...potrei fare pratica con questi gioielli.
Esco appena fuori da casa andando verso l'albero più vicino e ad esso ci attacco un poster di qualche cantante, mi posiziono a sette metri da esso e prendo i pugnali. Devo colpirlo in testa. Prima di tutto devo capire come li devo lanciare, lancio il primo che non lo prende neanche di striscio, il secondo si conficca nel tronco... Ma non nel poster. Dopo vari tentativi capisco che per lanciarli meglio li devo prendere dalla parte della lama, il miglior tentativo l'ha preso sullo stomaco. Ora devo rivedere la mira; primo tentativo sul braccio, secondo tentativo sulla spalla, terzo tentativo sul cuore... Niente male per ora, quarto tentativo sulla gola, per uccidere gli umani va bene, ma devo riuscire a mirare alla testa per i vaganti.
Dopo almeno 20 tentavi andando a prendere i pugnali innumerevoli volte riesco a prendere la testa. Inizio a lanciare i pugnali alla testa: prima riesco a prenderlo 3 volte su 5 poi 4 e infine 5. Questo lo ripeto per molte volte finché non sono sicura che ormai potrei farlo anche chiudendo gli occhi, così per l'ultima volta provo a lanciarli tutti di fila, cinque su cinque, ormai il poster non si può più chiamare tale da quanto è stracciato. Recupero i pugnali, ormai è quasi il tramonto, sto per andare in casa quando sento dei lamenti. Mi giro e trovo un vagante che cammina verso di me, sto per andare a ucciderlo con il coltello, ma guardo pugnali ne prendo uno e per un secondo guardo la sua lama poi il vagante e infine lo lancio. Centro.
Soddisfatta me ne torno dentro con l'intento di mangiare qualcosa e riposarmi. Resto un po sveglia osservando la mia collana sorridendo, poi cado in un sonno profondo.
<Forza Kory dobbiamo continuare a muoverci> dico a mio fratello mentre lo prendo per mano incitandolo a seguirmi.
< non ce la faccio Sky sono stanco, sono giorni che camminiamo>
< lo so, lo so quando troveremo un posto sicuro ci fermeremo te lo prometto> dico inginocchiandomi e mettendogli una mano sulla spalla
<va bene> mi risponde e io gli sorrido poi ricominciamo a camminare. Dopo un paio di ore scorgiamo una casa in lontananza e ci avviciniamo a essa.
< Kory, ora io entro per vedere se c'è qualcuno tu stai dietro di me> gli dico, lui mi guarda impaurito, così sfilo il mio coltello e glielo porgo < tienilo, non si sa mai... Devi solo mirare alla testa> gli dico, anche se so che non ne sarebbe capace mi sento più sicura. Entriamo e per fortuna troviamo solo due vaganti. Ci sistemiamo lui su un divano io sull'altro.
< Sky? >
<Mh?> mugolo
< non riesco a dormire > io mi giro e lo guardo
< incubi?> lui annuisce io mi alzo dal divano e vado da lui sedendomi e facendogli mettere la testa sulle mie gambe. Inizio a accarezzargli i capelli, so che questo gesto lo rilassa e rilassa anche me. L'unica cosa che voglio è che lui rimanga al sicuro a qualunque costo
<Sky... Per te papà è ancora vivo?> a quella domanda mi blocco e fisso per un attimo il vuoto in cerca di una risposta poi riprendo
<non lo so Kory, non lo so> sospiro
<e se fosse vivo? E se... Se venisse a cercarci?>
<cosa? No non verrà a cercarci, non sa nemmeno dove siamo...> mi fermo lui alza la testa e si siede vicino a me mettendo le sue gambe sulle mie
< e se lo scoprisse in qualche modo?> io lo avvicino mettendogli una mano sulla schiena e una sulla testa per poi farlo appoggiare sulla mia spalla
< finché ci sarò io niente e nessuno ti farà del male, non lo permetterò mai> dico mentre gli accarezzo la testa e gli do un bacio
<ti voglio bene Skyler> sussurra lui
<ti voglio bene fratellino>
Apro gli occhi ormai umidi e sbatto le palpebre più volte... È stato come fare un tuffo nel passato. Mi passo una mano sul viso, poi sui capelli, prendo un respiro e così mi alzo per affrontare un'altra giornata. Questa mattina mi allenerò con la Katana, poi andrò alla stazione di servizio per vedere se trovo qualcosa di utile.
Con la Katana non me la cavo male, sono un po arrugginita, ma potrei divertirmi parecchio con questa bambina. Dopo essermi allenata in casa e aver distrutto praticamente tutto esco sperando di trovare qualche vagante pronto per farsi tagliare la testa, mi addentro un po nel bosco e ne trovo due, appena si fanno più vicini con un colpo secco taglio la testa in due ad entrambi, niente male. Verso metà pomeriggio decido poi di andare alla stazione di servizio, non ho portato con me l'arco perché le frecce scarseggiano e stavolta non ho nessuno che me le potrebbe fare... scuoto la testa al pensiero di due occhi azzurri e taglienti di mia conoscenza.
Alla stazione di servizio non ho trovato molto... Solo cose inutili e molti, moltissimi fumetti... Appena li ho visti sono uscita in fretta per non affondare nei ricordi, il sole sta calando e mi conviene ritornare indietro. Mentre cammino mi sembra di sentire dei passi dietro di me così mi giro estraendo la Katana, ma non c'è nessuno...forse me lo sarò immaginato. Torno in casa, ormai fuori è buio e le stelle brillano nel cielo. Vado al piano di sopra per vedere se questa casa ha altre gioie nascoste. Sto rovistando in un baule nella camera matrimoniale quando sento la porta sbattere, mi giro alzandomi velocemente, sto per prende la pistola quando l'uomo davanti a me mi punta una pistola contro
<Ah-ah non ti conviene sai...ora fa la brava e butta il coltello e la pistola a terra e falle scivolare verso di me> io non rispondo e non muovo un muscolo, lui fa scattare la sicura così sono costretta a fare ciò che mi ha detto, lui si china a prendere le mie armi sempre guardandomi.
< bene bene dolcezza allora... Che ci fa una bella ragazza come te tutta sola?> chiede avvicinandosi io non rispondo continuo a odiarlo con lo sguardo
< Ah di poche parole la piccola>
<come hai fatto ad entrare?> chiedo a denti stretti
<oh è stato facile quando hai un accetta e la proprietaria non è in casa> stronzo mi ha seguita
<che cazzo vuoi da me?> chiedo quasi sibilando
<oh pensavo fosse scontato dolcezza, sei così giovane, bella...> si avvicina sempre di più e io indietreggio fino a che la mia schiena non viene in contatto con il muro, quando è molto vicino cerco di dargli un pugno, ma lui riesce a bloccarmi le mani sopra la testa e mi blocca con il suo corpo
<adesso mi diverto un po bambolina> mi sussurra all'orecchio per poi premdermi e scaraventarmi sul letto,non faccio in tempo a reagire che lui è già su di me pronto a soddisfare il suo desiderio carnale. Inizia a baciarmi il collo, io cerco di dimenarmi e di urlare, ma poi estrae il coltello e me lo punta alla gola per poi iniziare a scendere
<ascoltami bene bambolina, se non mi ubbidisci e non la smetti di urlare succederà qualcosa di brutto e noi non vogliamo che accada no?> dice per poi tagliarmi la maglietta. Inizia a baciarmi i seni e sento la sua erezione sul mio ventre, inizio a piangere, stacca una mano dai miei polsi tenendoli con una.
In quel momento mi accorgo che posso muovere le gambe, così approfittando anche della presa minore sui polsi gli do una ginocchiata sulla schiena lui stacca l'altra mano lasciando i miei polsi liberi, così gli do pugno e lui si sporge verso sinistra così lo spingo via da me e mi alzo andando verso la porta, cerco di aprirla, ma non faccio in tempo che l'uomo mi prende e mi butta a terra, alzo gli occhi e vedo il mio coltello, mi allungo per per prenderlo
<vieni qui puttana!> si sta per mettere di nuovo a cavalcioni su di me, ma io sono più veloce, raggiungo il coltello mi giro e lo conficco dritto nello stomaco lui inizia a boccheggiare e stramazza a terra tenendosi la ferita, ora la canottiera grigia si sta inzuppando del liquido scarlatto, io mi metto a cavalcioni su di lui e conficco il coltello sulla sua faccia una, due, tre, quattro, cinque, sei volte scoppiando in un pianto isterico... Poi mi guardo le mani piene di sangue come il coltello che lascio cadere al suolo e indietreggio strisciando sul pavimento fino a trovarmi all'angolo della stanza. Piango, urlo, cercando di eliminare quel sangue dalle mie mani, cosa impossibile. Mi porto le gambe al petto abbracciandole.
< non posso... Non posso...> sussurro... Al momento non ragiono nemmeno su quello che sto dicendo, poi realizzo:
Non posso, non posso stare da sola
Non posso credere di sopportare tutto questo da sola
Non posso bastare a me stessa
Anch'io ho bisogno di qualcuno che mi protegga...stavo, stavo per essere...essere stuprata. Se non fossi stata da sola di sicuro non sarebbe successo e se non fossi stata abbastanza forte da cercare di liberarmi sarei diventata una bambola.
<ho bisogno di voi> sussurro con la testa fra le mani. Ho bisogno di loro di Rick, Daryl, il Carl, Maggie, Gleen, Carol... Ho bisogno di loro.
Il giorno dopo mi accorgo di essermi addormentata in quell angolino piangendo, così mi alzo e sono convinta più che mai di andare a cercarli e trovarli. Dopo essermi cambiata la maglietta prendo tutte le mie cose esco.
Ho sentito che in caso di emergenza Rick aveva intenzione di andare a Est, perciò mi incamminerò verso la costa. Dopo un centinaio di metri scorgo un auto, probabilmente è del coglione di ieri sera. Le chiavi sono inserite... Idiota gliela potevano fottere tranquillamente. La accendo e con piacere noto che il serbatoio è pieno, nei sedili dietro c'è una tanica di benzina...spero basti per arrivare, metto in moto e parto.
                                                                        ***
Un mese dopo
È passato quasi un mese da quando sono partita per lEst e di loro nemmeno l'ombra, a volte viaggio anche di notte pur di trovarli al più presto, ma questo comporta solo uno spreco di energie. La macchina che avevo preso ha esaurito la benzina in 5 giorni e da lì non ho trovato più un mezzo.
Ora sto camminando nel bosco, più o meno vicino al ciglio della strada. Sono sovrapensiero quando vedo una macchina nera accostata sul ciglio della strada, estraggo la Katana e dopo essermi accertata che non ci sia nessuno nelle vicinanze mi avvicino all'auto notando compiacere che le chiavi sono inserite così metto in moto e spingo sull'acceleratore. Non faccio in tempo a fare nemmeno 10 metri che un uomo si scaraventa in mezzo alla strada e io lo prendo in pieno. Non credo di averlo ucciso perché ha solo sbattuto contro il cofano ed è caduto.
Comunque vedo che inizia a muoversi e si alza velocemente puntandomi una pistola contro, io prendo la mia ed esco dall'auto puntando la mia pistola a lui.
È un ragazzo sulla trentina abbastanza alto, due occhi azzurri, i capelli sono piuttosto lunghi e ha poca barba
<quella sarebbe la mia auto>
< oh scusami se la lasci qui incostudita con le chiavi inserite mentre siamo in un apocalisse> lui sorride, poi riprende a parlare
< senti, non mi piace parlare con una pistola puntata contro>
<perché a me si?>
<facciamo così, abbassiamo tutte e due le armi e nessuno di noi si farà male>
<e come faccio a sapere che non stai bluffando?> dico lui in risposta a bassa l'arma e la rimette nella cintura
<ti basta?> mi chiede a quel punto decido di rimettere la pistola al suo posto
<hai un gruppo?> chiede
<no tu?>
<nemmeno io, il tuo nome?> non so se dirgli il mio ho dirgli una cazzata, ma alla fine decido di dirglielo, non mi sembra come tutti gli altri. Penso che mi posso fidare
<Skyler, il tuo?> sorride un attimo prima di rispondermi
<Paul, ma per gli amici Jesus>

Sorpresi?😏
Ho anticipato Jesus di qualche stagione ehehe... non ho intenzione di stravolgere la storia inserendoci questo personaggio così a caso... Va beh vedrete nei prossimi capitoli🙈

Fight The Dead Fear The Living // TWDWhere stories live. Discover now