Capitolo 10 (Nuovo)

31.6K 1.4K 109
                                    

SOFIA

Sdraiata su un fianco, fissavo Cameron in silenzio. Una mano tracciava i contorni del tatuaggio sul suo braccio e l'altra era nascosta alla sua vista sotto al cuscino. Il risveglio mi aveva turbata, mi ero sentita in trappola e costretta in quella posizione contro la mia volontà, ma avevo capito subito che Cam non era in sé. Non era nemmeno sveglio, come avrebbe potuto farmi del male intenzionalmente?

La sua reazione, quando si era reso conto di quello che era successo, mi aveva spezzato il cuore. Quello che era successo dopo era stato intenso, forte e sconvolgente. Lo avevo sentito sfiorarmi in profondità e in punti dove l'idea di sentire qualcuno era spaventosa.

Non ero ingenua, sapevo che tra di noi era tutto folle e poco chiaro, ma credevo nelle emozioni e le mie emozioni avevano sconvolto il mio mondo.

«Sei pentita?» sussurrò.

Aggrottai le la fronte a lo fissai perplessa. Ero tutt'altro che pentita, ero frastornata.

«Assolutamente no».

Intrecciai le dita alle sue e sorrisi, i suoi occhi riacquistarono la loro luce e le sue labbra ricambiarono il mio sorriso.

«Questo, Sofia, sembra tanto qualcosa di giusto».

Rabbrividii alle sue parole e annuii.

Sentivo le stesse cose e avrei tanto voluto poter cambiare il suo mondo, il mio e quello che c'era oltre quella stanza. Avrei voluto poter modificare le circostanze, rendere più semplici e meno spaventose le cose. Invece, non potevo fare niente oltre ad accettare quello che ci era successo.

«Ti va di parlare di quello che è successo prima?».

Non volevo costringerlo a fare o dire qualcosa contro la sua volontà, ma doveva sapere che ero forte abbastanza da poterlo ascoltare e supportare. Cameron sospirò e mi sfiorò le labbra con le dita.

«Ho dei problemi con il sonno, faccio questi incubi che mi tolgono il respiro. Roba da non capirci più niente. Sono così reali e crudi, vedo queste cose spaventose e posso toccarle e sentirle e mi sento la pelle sporca e il fiato corto e mi manca l'aria» farfugliò.

Cercai di non irrigidirmi e di trovare le parole giuste da usare, non volevo ficcare il naso negli affari suoi e infilarmi in qualcosa di così intimo e personale, ma per poterlo aiutare avrei dovuto fare qualche domanda.

«E cosa vedi?» chiesi.

Dentro di me lo sapevo già, ma continuavo a sperare di essermi sbagliata.

«Fumo. Un muro di fumo nero che mi divide dalla realtà, non posso abbatterlo né tornare indietro e intorno a me c'è...» si interruppe e puntò lo sguardo su di me.

Trattenni il fiato in attesa che continuasse a parlare, ma quando mi resi conto che non lo avrebbe fatto decisi di prendere coraggio e di concludere al suo posto.

«C'è la guerra» conclusi.

Annuì e si schiarì la voce, sembrava a disagio e decisi di restare in silenzio per permettergli di parlare quando fosse stato pronto. Stavo andando ad infilarmi in un casino, un uomo come quello non era come gli altri della sua età, un uomo come quello aveva visto cose orribili probabilmente e ne era stato segnato.

«L'ultima missione è stata dura, ma sto bene. Te lo giuro».

Era un momento così intimo che la pelle mi si riempì di brividi per la consapevolezza di quello che stavamo condividendo in quel letto. Eravamo nei guai.

«Penso che le cose siano cambiate adesso» sussurrai.

Cam sorrise e mi baciò le labbra, piano e con lo stesso tormento che aveva negli occhi, poi si allontanò e mi scostò una ciocca scura dalla guancia.

«Le cose sono cambiate dal momento in cui ti ho vista, Sofia».

***

Affondai il cucchiaio nel gelato e me lo portai alle labbra, fissando la folla che ci camminava davanti. Coppie mano nella mano, bambini felici che saltavano e si rincorrevano, anziani soli e giovani innamorati. C'erano tutte quelle persone e poi c'eravamo noi, seduti su una panchina a fissare loro. Ero seduta tra le gambe di Cameron mentre mangiavo il mio gelato al cioccolato e mi godevo la sensazione di averlo ancora lì con me. Avevamo passato il fine settimana nel mio appartamento, uscendo dal letto solo per mangiare e rinfrescarci.

Era un banale cliché da romanzo d'amore, ma eravamo chiusi in un mondo nostro dove non volevamo nessun altro e avevamo deciso di fare quello che volevamo senza pensare al dopo. Solo che il dopo, quando avevi a disposizione solo due giorni, arrivava in fretta. Era arrivato come un temporale estivo e io mi sentivo infreddolita e scossa come se fossi sotto alla pioggia.

Cameron sarebbe ripartito quella sera stessa e avrei tanto voluto impedirglielo. Avrei voluto avere il tempo per conoscerlo bene, per chiedergli qualcosa di quegli incubi orrendi e aiutarlo, ma non ce l'avevo. Mi sentivo triste come il giorno in cui i miei genitori se n'erano andati, sull'orlo di una crisi da abbandono infantile. Era ridicolo, forte come un pugno allo stomaco.

Cam mi scostò i capelli dal viso e posò le labbra sulla mia tempia.

«Lo sai che tornerò, vero?» bisbigliò.

Sorrisi e affondai di nuovo il cucchiaio nel gelato, portandomelo alle labbra.

«Come ci siamo arrivati a questo punto?».

«Non lo so, ma non voglio smettere».

Nemmeno io lo volevo.

«Non ti piace la Georgia? Si vive bene qui, potresti farci un pensiero».

Cameron scoppiò a ridere e mi strinse più forte tra le sue braccia.

«E che ne dici invece di Columbia?» ribatté.

Trattenni il fiato e sgranai gli occhi.

«Carina, ma non molto interessante da quello che ho visto».

«Abbiamo bellissime biblioteche. Ci sono tante scuole. C'è Ellie» rilanciò.

«C'è troppo traffico».

«Ci sono io».

Mi voltai verso di lui.

«Mi stai chiedendo di trasferirmi?» esclamai in preda alla sorpresa.

Lui scrollò le spalle e forzò un sorriso.

«Forse un giorno. L'hai chiamata relazione, no?».

Annuii e tremai quando posò le sue labbra sulle mie, si spostò e prese il pacchetto di sigarette dalla tasca, infilandosene una tra le labbra. L'accese e soffiò una nuvola di fumo grigio verso l'alto, poi tornò a fissarmi negli occhi. «Pensaci, okay? Ora respira».

Roteai gli occhi e rilasciai il fiato, sorpresa dal fatto che ci stessi pensando davvero.


CON UN BATTITO DI CIGLIADonde viven las historias. Descúbrelo ahora