Parte 6

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-si, sistematelo in quell'angolo- disse Alec fissando l'enorme baule di legno.
-Alec!- disse Sebastian arrivando alle spalle del regista. -Izzy vuole sapere come deve truccare Magnus... Mentre lo trascina qui, Irina, lo ferisce o fa qualcosa del genere?-
-ah.. Si- iniziò Alec incamminandosi verso l'ufficio di Clary -dille di fargli qualche taglio sulla faccia. Ah e ricordale il morso sul polso.-
-perfetto.- Sebastian si allontanò e si diresse in tutta fretta verso il camerino di Magnus.

-Clary!- disse Alec bussando alla porta della rossa.

Non ricevendo nessuna risposta Alec entrò per lasciare sul tavolo la descrizione degli abiti desiderati dal direttore.
L'ufficio di Clarissa era molto luminoso e colorato, grandi rotoli di stoffa ricoprivano quasi tutte le pareti insieme ai disegni per gli abiti e, sul l'enorme tavolo da lavoro, c'erano una grandissima quantità di aghi e spilli.
Diversi abiti erano sparsi sul divano e dei  pezzi di stoffa erano cuciti assieme in modo da creare una tovaglia da lavoro.
Alec si rigirò e si diresse verso l'uscita quando sentì qualcosa sbattere contro la porta del magazzino.

-c'è qualcuno?- chiese tornando al centro dell'ufficio.

Fissò la porta Metallica e, con sospetto, andò verso di essa afferrando la maniglia e abbassandola un attimo dopo.

-oh per l'amore del cielo!- urlò richiudendo la porta subito dopo.
-Alec?- disse una voce dall'interno.
-ti prego Jace rivestiti prima di venire fuori!-
-ma sono vestito idiota.- ribatté il biondo uscendo dal magazzino -ci stavamo solo baciando...-
-a me era sembrato che tu avessi le mani sul culo di Clary....-

Dopo un attimo uscì anche la ragazza, leggermente spettinata e con le guance rosso fuoco.

-allora?- chiese il moro sorridendo malizioso - state insieme...-
-no.. Siamo solo amici.-
-ah e tu palpeggi il sedere A tutte le tue amiche?- chiese la rossa infastidita
-se hai sfiorato mia sorella giuro che ti ammazzo- disse Alec in tono scherzoso.
-no.. Ecco io...-
-no, va bene così. Sai che ti dico? Vai a baciare qualche altra tua amica!-
-Clary..-
-no, io devo lavorare ora.- disse la ragazza spingendo Alec e Jace fuori dalla porta per poi sbattergliela in faccia.
-scusa Jace, ma sei proprio un idiota-
-già.. - sussurrò il biondo dirigendosi verso il suo camerino.

-fermo un'attimo... Okay, ho finito!- annunciò Izzy allontanandosi da Magnus per ammirare la sua opera.
Oltre al labbro spaccato e ai tagli sul viso aveva aggiunto anche qualche livido per rendere più reale la sconfitta della lotta nella scena precedente.
Gli aveva sporcato i canini e le labbra di rosso e sul mento scendeva una linea di sangue brillante.

-sei davvero formidabile! Dovresti darmi qualche dritta... Però io userei più glitter-
-hai appena fatto una lotta contro un vampiro che potrebbe avere la bellezza di 5000 anni... Non credo che i glitter rendano molto l'idea..-
-mmm~mmm-
-ragazzi!?- disse Emma sporgendo la testa bionda nel camerino. -siete pronti?-
-prontissimi!- disse Izzy con entusiasmo. -adoro questa scena... Qui Cristina, quella ancora viva, trova Will e si danno il primo bacio- aggiunse poi battendo le mani con gli occhi luminosi come lampadine.

Magnus fece una smorfia.
Non gli andava di baciare Ella, certo era una bella ragazza, ma per lei non provava nulla.
Se dovessi baciare un certo ragazzo dai capelli corvini e gli occhi blu sarei felice... Pensò
La sera prima aveva passato il tempo con Alec a fissare le stelle cercando di consolarlo.
Quando era arrivata l'ora di separarsi non riusciva a capire da dove arrivasse tutta la riluttanza che provava all'idea lasciarlo.
Il padre era stato duro con lui e Magnus, quella mattina, si sorprese nel vedere come Alec si mostrasse forte anche quando in realtà era distrutto.

-Magnus?- lo richiamò Izzy -andiamo?-
-ah si scusa...-

Quando arrivarono tutta la scena era già pronta.
Aspettavano solo Magnus che, essendo l'unico a dover recitare in quel momento, era l'unico attore presente.
Si avvicinò a Alec per salutarlo in modo affettuoso, ma, lui, fece finta di niente e abbassò lo sguardo arrossendo.
Amo quando arrossisce pensò.

-Magnus sei pronto?- chiese il cameraman
-certo.- rispose l'altro
-bene, allora entra nel baule.-
-cosa?-
-il baule.- disse l'uomo indicandolo -devi entrarci...-
-ah... Ecco io non posso.-
-come sarebbe a dire non posso.-
-io... Soffro di claustrofobia...-
-ah... Magnus mi spiace, ma questa scena è importante, sarà solo per pochi secondi vedrai.-
-non potete obbligarlo!- disse Alec che, fino a quel momento, era rimasto zitto -soffre di claustrofobia potrebbe andare nel panico entrando lì dentro!-

Magnus guardò sorpreso il ragazzo che lo stava così animatamente proteggendo.
Vide gli occhi del regista illuminarsi appena si posarono sui suoi e un sorriso dolce crescergli sulle labbra.

-possiamo far entrare una controfigura.- aggiunse poi.
-veramente va ripreso anche dall'interno, ci sono le telecamere dentro al baule e quindi....-
-va bene, lo faccio- disse Magnus di scatto volendo mettere fine a quella situazione.

Non desiderava entrare lì dentro, gli ricordava troppo la sua infanzia, ma doveva.
Si avvicinò al contenitore di legno e sollevò il coperchio infilando prima una gamba e poi l'altra.
Guardo un'ultima volta Alec e fu l'ultima cosa che vide prima di venire rinchiuso.
Ora, il buio.

Alec alternava lo sguardo tra il baule e gli schermi che mostravano quello che succedeva all'interno.
Era agitato.
Troppo agitato.
Non sapeva perché, ma lo era, non voleva che Magnus soffrisse per una stupida scena certo, ma c'era qualcosa di più in ballo.
Qualcosa di più grosso.

Vedendo che non succedeva nulla iniziò a calmarsi, ma poi sentì le urla.
Sentì le urla di Magnus, sentì i suoi pugni colpire il legno massiccio.

-no! No fatemi uscire di qui!- gridava -no vi prego!-
-Magnus non sono queste le battute...- disse, ignaro di tutto, il direttore che era entrato da pochi istanti.
-lasciatemi uscire!-
-ora che ci penso va bene.... È proprio bravo, lasciatelo continuare!- disse l'uomo al cameraman.

Alec guardò gli schermi: Magnus tirava pugni a caso e si agitava dentro l'enorme cassa di legno cercando in tutti i modi di uscire.
Le sue grida riecheggiavano nella sala, ma sembrava che a tutti andasse bene così, come se la scena da girare fosse proprio quella.
Alec non ce la faceva più.

-non vedete che sta male?!- urlò, ma nessuno lo stava ascoltando.

Si gettò nella scena senza badare alle proteste del direttore e, afferrate le chiavi del lucchetto che chiudeva il baule, fece scattare la serratura aprendo il pesante coperchio.
Magnus si mise a sedere di scatto mentre Alec lo afferrava per le spalle per trattenerlo.

-tutto bene?- chiese il regista.
L'altro non rispose.
Aveva lo sguardo perso e agitato, gli occhi rossi e i capelli scompigliati e sudati.

-Ehi...- sussurrò Alec mettendogli una mano sulla guancia e iniziando a sfregargli il pollice sulla pelle. -è tutto a posto- gli sorrise dolcemente prima di far scivolare le braccia dietro al collo dell'altro per abbracciarlo.
Lo strinse forte e sentì tutta la tensione di Magnus scivolare via mentre rilassava i muscoli e appoggiava la tenta contro il suo petto.
Alec sentì una fitta al cuore e un sorriso ebete gli crebbe sul viso.
Cosa mi sta succedendo? Pensò mentre portava una mano sulla testa dell'altro a strofinargli i capelli.



-è un trauma che ho avuto da piccolo- disse Magnus ad un certo punto.
-cosa? Chiese Alec sorpreso.

Magnus stava seduto sul morbido divano del camerino di Alec, una coperta blu mare gli avvolgeva le spalle e l'odore di caffè saliva dalla tazza che aveva in mano.

-la storia della claustrofobia... È un trauma che ho avuto da piccolo- Alec non capiva perché glielo stesse raccontando, ma, comunque, si sedette affianco a Magnus per ascoltarlo.
-mia madre morì quando ero piccolo- cominciò -e così sono rimasto solo con il mio patrigno... Lui mi odiava. Mi rinchiudeva sempre in uno sgabuzzino in soffitta, ogni volta mi sembrava di soffocare... Mi sembrava di essere disperso in un buco nero senz'aria...  è morto quando avevo 9 anni. Non ho versato neanche una lacrima. Da quel giorno mi sono messo a cercare il mio vero padre, ma non l'ho trovato. Mi ha trovato lui. Diceva che la mamma mi aveva tenuto nascosto e che, quando lo aveva scoperto, non sapeva dove fossi. Siamo entrati in bei rapporti, ma... 2 mesi fa.. È morto.-

Alec fissò Magnus incapace di spiccicare parola e, senza capire da dove arrivasse tutto quel coraggio, gli passò un braccio intorno alle spalle per tirarselo più vicino e, poi, gli baciò la tempia.
Un gesto semplice e veloce che però, per Magnus, significava tutto.

Malec || You are mineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora