L'inferno

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"Benvenuti" ripeté la donna, ma le sue parole sembravano assorbite dal silenzio che la circondava. Con un sorriso impresso ancora sulle labbra, la donna si allontanò dal corpo e si diresse verso l'ascensore d'oro. Ma prima che le porte si richiudessero dietro di lei, la donna si girò verso il suo pubblico.

"Mangiatele il cuore"

Il cuore di John perse un battito, come se per un secondo non fosse più sé stesso, ma fosse diventato quel corpo lì disteso al centro del corridoio. In realtà non credeva che qualcuno tra quella folla di anime completamente attonite potesse davvero provare a seguire l'ordire di Natasha, ma dopo qualche momento di incertezza e spavento, alcuni iniziarono ad avvicinarsi al corpo e a sollevarlo leggermente da terra come una vittima sacrificale per poi riversarlo in modo che il torace guardasse verso l'alto. Avevano il volto inespressivo e gli occhi spenti della solita luce di lussuria che di solito animava il loro sguardo e anche quando le scoprirono il seno per arrivare al muscolo tanto desiderato sotto, i loro volti non fecero una smorfia, né le loro mani ebbero esitazione nel strappare con le unghie quella candida e delicata pelle. Quando il velo della pelle venne strappato, anche tutti gli altri ospiti vennero risucchiati in quella immobilità e si avviarono lenti e silenziosi come degli spettri verso la carcassa, che era ormai ricoperta da i corpi degli altri. John, sempre più impaurito e ormai convinto che quello che era successo al piano sotto sarebbe successo anche lì, risalì la corrente verso le uniche due persone che in quel momento avrebbe davvero voluto vedere: Alba e André. Ogni metro verso di loro sembrava quasi paragonabile ad un nuovo metro verso la salvezza, ma quando si avvicinò più a loro vide che Alba stava piangendo e tentava di trattenere per un braccio André e mormorava dei piccoli no, mentre scuoteva la testa. John allora spostò lo sguardo sul viso del ragazzo dai capelli rossi e vide la stessa espressione vuota che avevano tutti gli altri e si spaventò: il suo cuore prese a battere a una frequenza altissima e tutti i suoni intorno a lui (il rumore delle unghie nella carne, i mugolii dei cannibali e il leggero singhiozzo di Alba) scomparirono per fare posto solo ad un assordante ronzio. Aveva paura di perdere veramente André e di lasciarlo cadere in quell'oblio dentro il quale era quasi caduto anche lui stesso. Corse verso di lui, scansando a gomitate le persone che gli venivano addosso e appena le sue mani poterono stringere il caldo corpo di André, gli buttò le braccia intorno al corpo e lo strinse tra le braccia, affondando il viso nel suo petto.

"No.. no.. no..." bollenti piccole lacrime gli scivolarono lungo le guance "non ti lascio andare. Non andare, ti prego"

Il corpo senza volontà di André spingeva per raggiungere tutti gli altri nell'ultima danza, ma John era molto più forte di lui e con infinita forza di volontà e facilmente riuscì a contrastare quel giovane. Respingendolo, caddero entrambi in ginocchio, ancora stretti in quell'abbraccio che il biondo non aveva voluto spezzare e si guardavano negli occhi. John sapeva che avrebbe potuto spendere la propria vita a combattere in quel momento. Uno schiocco sonoro ruppe l'atmosfera in una miriade di pezzi, che ricaddero su di loro come neve leggera: le quattro dita di John erano impresse sulla guancia rossa fiammante di Andrè, che per il colpo era stato costretto a voltare il viso di lato, che ora ricadeva come se fosse privo di vita; John continuava a piangere nel suo modo silenzioso eppure convulso, scosso dai fremiti del singhiozzo. Non l'aveva ucciso: poteva ancora sentirne il sangue scorrere e il cuore battere attraverso la loro pelle e contatto, ma non sapeva se era di nuovo lui. Non sapeva bene perché lo avesse fatto, in fondo non sarebbe servito, ma la paura e lo shock e la rabbia lo avevano fatto esplodere in quel gesto infantile e avventato. Si avventò ancora su André, stringendolo forte a sé, mentre il suo sguardo appannato dalle lacrime correva ad Alba, che se stava rannicchiata in una angolo della parete ,le lacrime ormai gocciolate giù per il collo e un viso serio, ma profondamente segnata dal dolore. John non riusciva a capire come mai Alba fosse tanto distrutta per André, ma non sapeva molte cose di Alba e in quello sguardo che si scambiarono riuscì solo ad ammirarla ed ad amarla per chi fosse davvero. Rimasero in quella posizione per un tempo indefinito fino a quando John non sentì il corpo di André muoversi tra le sue braccia e l'uomo lo strinse ancora di più, credendo che volesse ancora dirigersi verso quella carneficina; in realtà André era addormentato tra le braccia del biondo e il suo corpo cercava la posizione migliore, mentre il suo viso esprimeva un completo abbandono e una fiducia, che John non aveva mai visto sul viso di nessun adulto. Sollevò André, lasciando che poggiasse la testa nell'incavo tra il braccio e il petto e andò verso la grande stanza circolare, seguito da Alba. Prima di entrarvi rivolse un ultimo sguardo verso il corridoio, in cui la danza della morte era iniziata e in fondo tutti sapevano che quel sacrificio sarebbe stato solo il primo di una lunga serie.


Sin HotelWhere stories live. Discover now