9. Phone call

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Osservo Michael e lo vedo ridere per l'ennesima volta, stringendo il cellulare fra le dita, come se avesse appena letto la battuta più divertente degli ultimi anni. Di certo non sta messaggiando con Cassidy e i suoi amici della facoltà di Informatica non sono poi così spiritosi e simpatici, perciò rimane una sola opzione possibile: Luke Hemmings.

Da quando siamo andati a cercarlo fino a casa sua non hanno fatto altro che scriversi, dopo essersi ovviamente scambiati il numero di cellulare, e pare che stiano persino organizzando una serata fra uomini, me incluso, ma non sono molto convinto di poter affrontare di nuovo quel ragazzo, nonostante abbia detto che sono una persona migliore di quanto immaginasse. E poi, se devo essere sincero, sono anche abbastanza geloso, visto che Hemmings sembra essere decisamente meglio di me ancora una volta, come se non ne avessi già abbastanza. Non ho mai visto Michael ridere con quella luce negli occhi per qualcosa che ho detto o fatto io e... fa male, anche se non lo dirò mai ad alta voce. Non pretendo di certo che Michael non abbia amici all'infuori di me, ma Luke è un'altra storia. Ho trattato davvero male quel ragazzo anni fa e ho paura che Michael possa iniziare a vedermi in modo diverso, specialmente se frequenta lui. Tuttavia, non potrei biasimarlo in alcun modo se dovesse succedere.

«Vado a prendere una boccata d'aria,» dico semplicemente, alzandomi dal divano e avvicinandomi al portone del nostro appartamento. Il mio migliore amico rimane in silenzio, intento a messaggiare, facendomi capire che le mie paure non sono poi così infondate. «Michael?»

«Mh?» risponde, alzando per un istante lo sguardo dal cellulare. Mi guarda di sfuggita e torna subito a rivolgere la sua attenzione a ciò che Luke gli sta scrivendo. Deve essere una cosa davvero interessante. «Sì, la pizza va bene per cena,» dice poi, non avendo naturalmente capito una sola parola di ciò che ho detto.

Alzo gli occhi al cielo ed esco di casa, facendo finta di nulla. È così bello essere ascoltati. Ma, in fondo, cosa mi sarei dovuto aspettare? Chiunque preferirebbe Luke Hemmings a me, visto che è un ragazzo davvero in gamba, portato per il nuoto e la matematica e persino dannatamente simpatico, se riesce a far divertire Mikey in questo modo solo attraverso uno stupido schermo.

Scuoto violentemente la testa, deciso a scacciare il prima possibile questi pensieri, e mi ritrovo a chiedermi cosa fare adesso. Non sono il genere di persona che non rimanda di parecchi giorni ciò che dovrebbe fare il prima possibile e poi ho un incredibile bisogno di parlare con qualcuno, sfogarmi e riuscire a liberare il mio petto dal peso opprimente che lo soffoca da quando Michael e io abbiamo iniziato questa ricerca in giro per la città. Tuttavia, lui al momento è fin troppo impegnato e non ci sono molte altre persone con cui sarei disposto a condividere i miei pensieri. Ho bisogno di Mali Koa e della sua voce rassicurante, in effetti, ma non ho idea di quale sarebbe la sua reazione se dovesse scoprire che quattro anni fa ho picchiato delle persone indifese e non sono stato espulso dal Norwest Christian College per delle semplici risse. Okay, Hemmings non era poi così indifeso, ma non conta, dato che a quei tempi non ha reagito. Ora, invece, quel pugno brucia ancora sul mio volto.

Sospiro e, quasi senza rendermene conto, mi ritrovo seduto su una panchina, intento a smanettare con il mio cellulare. Le mie dita si muovono inconsciamente e, quando apro la pagina di Google e digito il nome del forum per amanti della scienza di cui Michael mi ha parlato molte volte, capisco di cosa ho bisogno adesso. Mi iscrivo come calumhood, niente di troppo elaborato e sciocco, e cerco di capire come diamine muovermi su questo sito. Insomma, se Michael ha fatto quella ridicola scommessa con Ryan, deve essersi messo in contatto con lei in qualche modo (tramite una bacheca, una discussione o una chat) e io ho intenzione di scoprirlo, dato che è l'unico modo per parlare con quella ragazza senza sentirmi in soggezione sotto i suoi occhi color ghiaccio, facendo la pazzia di tornare direttamente a casa sua.

My Victims || Calum HoodWhere stories live. Discover now