CAPITOLO 31

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Vorrei così tanto parlare con Claus, anche solo per un istante.

Sono passati molti mesi dall'ultima volta che i nostri occhi si sono incrociati, la sua assenza é straziante, mi manca da mozzare il fiato.

Tre mesi prima..

-Sveglia dormigliona!

Hilary sta saltando come una pazza sul mio letto, evidentemente la nostra riappacificazione l'ha messa di buon uomore.

-Cazzo! - urlo vedendo la mia federa macchiata di smalto rosso. - devo essermi addormentata prima che le unghia fossero asciutte! Guarda qui!!

Allungo le mani e Hilary scoppia a ridere. -In realtá, ne hai anche un pò sul viso!

-Merda!! - esclamo correndo in bagno per darmi una pulita.

Sento dei rumori provenire dal salotto e quando raggiungo Hilary, la sorprendo a chiudere il portone.

-Chi era?

-Emh, nessuno.. Avanti va a vestirti!

-Dove andiamo? - chiedo, sono solo le 8 del mattino.

-In giro, c' é un bellissimo sole stamattina!

Mezz'ora dopo stiamo percorrendo tranquillamente la stradina che circonda il lago, immerse nel silenzio più totale.

Hilary è stranamente ecccitata e la sua eccitazione cresce mano a mano che ci avviciniamo a casa di Ian. In cui vive anche Claus, non lo dimentichiamo.

-Ehi..io.. devo andare a prendere una cosa da Claus.. l'ho dimenticata qui...e... Vado... Puoi aspettarmi qui...

I suoi occhi schizzano da destra a sinistra e la sua voce trema. Mi lascia come una cretina fuori, davanti la porta di ingresso, e in un secondo è dentro. Il mio stomaco si attorciglia mentre la mia mente li immagina in un abbraccio passionale, e il mio cuore viene investito dalla gelosia. Cazzo.

Abbasso lo sguardo e attendo che la danza amorosa giunga al termine, quando la porta si apre lentamente. Hilary fa capolino e mi sussurra di raggiungerla. Cosa vorranno da me? Forse Claus vuole scusarsi, o dovrei essere io a farlo? Sono immersa nei miei pensieri quando un coro di voci mi fa letteralmente sobbalzare.

-Buono onomastico Susy!!!

C'é così tanta gente che fatico a mettere a fuoco i loro visi. Oddio. Mi stanno facendo una sorpresa! Che poi io nemmeno lo ricordavo il mio onomastico! Ian é avanti al gruppo, e mentre mi guarda con le stelline negli occhi, si avvicina a me cingendomi la vita. Hayden è ai piedi del divano impegnato in uno strano giochino, mostri forse. Hilary è al mio fianco con un sorriso a 36 denti e le mani congiunte, pronte per esplodere in un fragoroso applauso. Altri visi a me sconosciuti chiacchierano accanto ad un tavolo imbandito per la colazione. I miei occhi stanno ancora cercando. Cercano lui, cercano l'uomo che ha rapito il mio cuore. Invano. Claus non c'é.

E poi, d'un tratto capisco. Hilary e Claus stavano soltanto organizzando questa sorpresa per me, ed io l'ho incolpato, aggredito, urlato. Ingiustamente. Ed ora ho davvero bisogno di parlargli.

Ian mi bacia sulla guancia. - Tutto bene dolcezza?

-Si Ian, grazie. Tutto bene. - sussurro con lo sguardo perso e il cuore graffiato.

Mi dirigo in cucina con la scusa del ghiaccio, in realtà ho solo bisogbo di ossigeno. Stringo la mia testa tra le mani e sento la gola chiudersi, fa male. La gola, il cuore, la sua assenza.

Poi la mia attenzione è attratta da alcuni fogli accartocciati nella pattumiera. Lo sapevo! Sono i miei documenti per la vendita della casa. Non li ha mai presentati, mai considerati. Lui non voleva che andassi via. Una morsa stringe il mio cuore.

-Tesoro, tutto ok? - la mano calda e rassicurante di Ian si poggia cauta sui miei fianchi.

-Si, - dico girandomi e sfoggiando un sorriso sofferto - andiamo in salotto, gli invitati mi staranno aspettando.

Un uomo sulla quarantina, con grossi baffi neri, afferra un bicchiere con del succo di arancia e improvvisa un brindisi 'analcolico'. Alza il bicchiere e la gente imita il suo gesto.

-A Susan, la nostra vicina!

Non sapevo di avere dei vicini in realtà. Sorrido e tutti gridano Auguri Susan!

Si certo, ne sono felice, ma le mie orecchie cercano quel suono, quella voce che tocca la mia anima come nessun altra, ed ora, in questo istante capisco che Claus é davvero importante per me, e l'ho fatto scappare.

Ian. Lui é qui, al mio fianco, che mi sorride e mi accarezza la guancia, lui é qui, e mi ama.

Ed io sono la solita, attratta dall'impossibile.

E proprio mentre il mio cuore urla disperatamente il suo nome, Ian afferra la mia mano e mi sento uno schifo, mi sento di merda. Sto illudendo il mio migliore amico innamorato di me, sto stringendo la sua mano e baciando le sue labbra mentre i miei occhi sognano lui, Claus.

Maine love - #wattys2016 Where stories live. Discover now