CAPITOLO 11

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Ho messo via i documenti per la vendita della mia baita, li leggerò dopo con calma. Sto gustando il mio thè alla vaniglia stesa sul divano, con una coperta di lana sulle gambe.

Dopo tutto, qui c'è una gran pace. Ma io non sono fatta per questo posto. Ho bisogno del caos, della folla, della metropoli. Qui c'è troppo silenzio, a parte qualche ululato durante la notte.

Eppure non riesco a sentirmi in pace con me stessa. Questa decisione, per qualche motivo a me sconosciuto, provoca in me uno strano turbamento.

Prendo il mio iPhone e noto che è scarico. Wow, la carica non ha mai avuto così tanti giorni di vita! È inutile caricarlo, non servirà.

Decido di passare da Ian per chiedergli dove posso trovare una cabina telefonica, è quasi mezzogiorno, dovrebbe essere in casa.

Toc toc.

Un rumore di chiave nella serratura, la maniglia si abbassa, poi esce lui, ancora una volta senza la maglietta.

Non è possibile. Deglutisco.

-Ci si rivede biondina. Non puoi starmi lontano eh?

-Senti bello - socchiudo gli occhi con aria di sfida - cerco Ian.

-Non c'è.

-Quando tornerà?

-Pranza fuori.

-Oh. - sussurro, delusa.

Pranza fuori. Con chi? Perchè? Susan smettila.

-Posso aiutarti?

-No, io..io..ho bisogno di sapere dove è la cabina telefonica più vicina.

-Cabina cosa? - sta per scoppiare a ridere.

-Devo telefonare!

A volte è davvero insopportabile.

-Entra.

-Non credo che sia qui la cabina più vicina! - dico sbattendo i piedi come una bimba viziata.

Poi lui scompare dietro la porta, per ricomparire con un telefono tra le mani. Non è dei più moderni ma...oddio è un telefono!

Il mio sguardo si illumina. Posso comunicare col mio mondo!!

Entro senza farmelo ripetere due volte e non riesco a stare più nella pelle per la gioia!! Vorrei saltare, ridere, abbracciarlo, ma mi trattengo. Schiarisco la voce e sorridendo gli chiedo se posso usarlo.

-É tutto tuo.

Ancora non ci credo.

Dopo due squilli sento la voce di Hilary. Oddio la mia amica! Quanto mi è mancata!

Hilary getta un grido che credo abbia sentito anche Claus che sta comodo sul divano a leggere un libro ed io non posso fare a meno di ricambiare. Vedo Claus scuotere la testa alzando gli occhi al cielo e le sue labbra mimano qualcosa del tipo Ah, le donne!

-Susyyy ti prego torna prestoo! - mi esorta Hilary dall'altro capo del telefono.

-Non appena avrò messo in vendita la casa e sistemata qualche altra piccola faccenda. Poi sarò di nuovo a New York.

-Oddiooo - grida - non vedo l'oraaa! Qui é tutto così noioso senza te! Ah, oggi ho conosciuto un ragazzo fantastico sai? È un imprenditore ed è così sexy! Ha quindici anni più di me ma è molto attraente e ricco e...

Hilary sta parlando a raffica come al suo solito e Claus sta facendo segno di tagliare a corto, così con fatica riesco ad interrompere la mia amica logorroica e salutarla.

-Grazie Claus. É da giorni che dovevo fare questa chiamata!

-Chi è lei? La tua ragazza?

-Oddio no! -rispondo seria e subito mi accorgo che la sua domanda non aveva nulla di serio e che come sempre mi stava fregando. - Scemo!

Lo colpisco sul braccio e lui ride, guardandomi con quegli occhi di ghiaccio. Per quanto sia arrogante e fastidioso, il suo sguardo è il più bello che abbia mai visto.

-Allora, hai preso una decisone?

Questa volta é serio e anche piuttosto curioso. I suoi grandi occhi mi scrutano alla ricerca di una risposta, nella speranza di quella risposta che forse io non gli darò.

-Si. Vado via.

Annuisce e sembra essere deluso. Forse non era quel che sperava di sentire.

-Ok allora vieni con me. - si alza veloce come un fulmine, indossa qualcosa di comodo, prende le chiavi dell'auto e mi trascina fuori. Ha le mani molto calde. Posso sentire il suo profumo.

-Dove andiamo? - chiedo mentre allaccio la cintura.

-In un luogo che non scorderai tanto facilmente.

Maine love - #wattys2016 Where stories live. Discover now