Capitolo 7 - Tempo al tempo / Capitolo 8 - Possibilià

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Capitolo 7 - Tempo al tempo

Tommy portò Elena a Ostia. Inizio a raccontargli di quello che era successo l'anno scorso proprio li. Gli spiegò cosa aveva significato per lui quel bacio, e cosa pensava che avesse significato quel bacio per lei. Aveva ragione, aveva significato esattamente l'opposto. "Ora però vedi Elena, quel bacio per me non significherebbe più la stessa cosa, non fraintendermi prova a capirmi, io voglio te, e ti ho, come amica.. come cugina. Ma non è quello che voglio. L'alta sera al cinema tu eri con Giulio e Bobò con Alice, a me non dava fastidio essere lì, in un certo senso solo, non mi dava fastidio vedere Bobò e Alice. Ma con te e Giulio, capisco che vi siete innamorati. Ed è giusto, sono stato io ad allontanarti, a preferirti a un'altra, a scegliere Giada. E tu lo hai accettato. Ma vedi, ecco, ora.. Ho bisogno di te.. Ma in un altro modo". Quelle parole erano quelle che Elena avrebbe voluto sentirsi dire da sempre. Ma ora era diverso lei stava con Giulio, ci stava bene, anche se non capiva cosa gli stava succedendo. Prima era arrabbiata che Giulio non l'aveva cercata, ma ora che era con Tommy non gli importava più. Tommy gli aveva detto quello che voleva sentirsi dire, ma aveva paura, poteva fraintendere di nuovo, magari non volevano esattamente la stessa cosa. Elena aveva paura, lei voleva Tommy come fidanzato ma era troppo difficile. "Tommy io davvero non riesco a capire. Io all'inizio mi ero innamorata di te. Tu hai scelto Giada. Abbiamo chiarito dopo ricordi, in ospedale quando Sara stava male, quando ti ho detto dei messaggi, poi però è andato tutto bene. Fino ad ora. Io non capisco cosa vuoi, ho paura di fraintendere, di illudermi di nuovo, di non capire.." "Elena non lo so nemmeno io cosa voglio di preciso, credo di averlo capito ma anche io ho paura. Ti vedo con Giulio e credo che sono geloso di voi. Ma non lo so. Tu ora stai con lui. Sei innamorata di lui. E tu mi allontaneresti come ho fatto io con te quando c'era di mezzo Giada. Eppure tu per me ci sei stata, mi hai aiutato quando avevo bisogno dopo che era finita con Giada. Ti sei messa da parte, hai messo da parte i tuoi sentimenti per me, ed è per questo che ora ti dico che con te ho sbagliato. Perché avrei dovuto scegliere te, o forse ora sceglierei te.." Elena non rispose, non sapeva cosa dire. È vero era tutto quello che voleva, di Giulio ora non gli importava, c'era Tommy nella sua testa ora. Poi oggi non l'aveva nemmeno cercata. Ma aveva paura come faceva, come poteva fidarsi. "Elena ti prego di qualcosa. Io mi sono aperto con te ti ho detto tutto. Fai lo stesso con me, posso capire che hai paura". Elena ci pensò. Erano giorni che lei chiedeva la stessa cosa a Tommy, lui lo aveva fatto ora doveva farlo anche lei. "Tommy vedi, io ho sempre voluto sentirmi dire queste cose da te, ma poi ho capito che non me le avresti mai dette allora sono andata avanti, ho incontrato Giulio e ho cercato di dimenticarti. Ma non ci riuscivo e non ci riesco. Ti penso ancora. Ora non lo so. Come faccio? Io ho paura, non mi fido, non so più cosa provo per Giulio, cosa provo per te. Devo capire". Tommy ci rimase male, ma immaginava una risposta così, aveva ragione Sara, dovevano darsi tempo.   L'idea del fine settimana padre figlio gli piaceva, poteva prendersi del tempo per pensare. È così avrebbe potuto pensare anche Elena. Nulla sarebbe stato più come prima. Le carte erano state scoperte. Non sapeva più come si sentiva. Forse meglio ma comunque peggio. Anche Elena non sapeva più come si sentiva, aveva bisogno di isolarsi sia da Tommy che da Giulio. I ragazzi senza dirsi nient'altro tornarono a casa e rientrarono entrambi nelle proprio stanze. Nel frattempo rientrò a casa anche Emiliano, aveva bisogno di parlare con Anna, ma sapeva che sarebbe rientrata molto tardi, sapeva che poteva trovarla al bar ma dopo il trattamento che le aveva riservato la mattina decise che era meglio aspettare che rientrava a casa. A casa arrivò anche Lorenzo, Sara era in mansarda che lo stava aspettando, gli disse che aveva parlato con Tommy, gli aveva parlato del fine settimana e che Tommy ci avrebbe pensato. Nel frattempo Lorenzo veniva chiamato dai nonni giù in cucina che volevano parlare anche con lui della partenza per la Puglia. Anche per Lorenzo non ci fu nessun problema. Bobò stava andando in camera per chiamate Tommy e Elena, e dato che tutti erano a conoscenza dell'uscita pomeridiana pensavano che le cose andasserò un po meglio. Bobò andò prima da Tommy gli disse che giù era pronta la cena e che gli lasciava le informazioni che avevano dato il primo giorno di scuola. La risposta non fu delle migliori: "Fai come ti pare, non me ne frega niente. Giù sapevano che io per cena non ci sarei stato". Bobò sapeva che Tommy era nervoso ma pensava che il pomeriggio poteva aver migliorato le cose. "Si, scusa Tommy. Vedendoti rientrare avranno pensato che cenavi con noi. Ti lascio stare". Bobò andò da Elena, ripete la stessa frase, che giù era pronta la cena e gli lasciava i fogli con le informazioni date il primo giorno di scuola. Questa volta andò addirittura peggio: "Bobò fuori!! Nessuno vi ha chiesto niente, io non ho fame, non mangio e non ho chiesto a nessuno di farmi da mangiare. Figuriamoci poi se mi importa qualcosa di quello che hanno detto il primo giorno. Lo hanno detto a te mica a me. Fallo te". Bobò non rispose neanche, si girò e scese. Lorenzo chiede subito cosa fosse successo dato che le urla di Elena si erano sentire per tutta casa, anche Tommy aveva sentito la risposta di Elena, certo Tommy non aveva risposto bene ma mai quanto Elena. A tavola tutti si guardarono in torno straniti, nessuno parlava. Anche Emiliano aveva detto che non sarebbe andato a cena; se ne stava in garage a pensare e ripensare. Era felice di come fosse andata la sua giornata, ma non capiva il perché della reazione di Anna. Non aveva fatto nulla, non pensava che averla disturbata trenta secondi durante il lavoro poteva scatenare una simile reazione. Poteva solo aspettare il rientro di Anna, e provare a parlargli. Secondo nonno Libero, che fino a qualche giorno prima era il più tranquillo, la situazione era peggiorata, non si spiegava il perché ora anche Elena era così irascibile; lo era sempre stata, ma perché in quel modo dopo il pomeriggio con Tommy, e poi avevano deciso di rientrare dopo cena. L'unica che poteva avere qualche idea su quello che poteva essere successo era Sara. "Provate a lasciare andare me a parlarci, almeno ci provo" Nonno Libero e Lorenzo si guardarono ma fu nonna Enrica a parlare: "Sono d'accordo, Sara è la persona che li capisce meglio e quella con cui i ragazzi si aprirono di più", Lorenzo si fidava di Sara e nonno Libero era disposto a provarle tutte. Sara sarebbe andata a parlare prima con Tommy, e poi con Elena. Nel frattempo riti si erano radunati sul divano a fare supposizioni attendendo il ritorno di Sara con qualche novità. Loro non erano gli unici ad attendere, anche Emiliano, in garage attendeva il rientro a casa di Anna, ma sapeva che era ancora presto. Sara sali le scale e si fermò fuori dalla porta di Elena, stava piangendo, non sapeva se Elena gli avrebbe detto cos'era successo, Tommy molto probabilmente invece si. Sara bussò anche se la porta era aperta, Tommy era immerso nei suoi pensieri, gli occhi gonfi e la musica a palla nelle orecchi; tolse una cuffietta, segno che forse avrebbe parlato: "Come stai?" "Distrutto" "Le hai detto quello che senti?" "Sara mi sono aperto con lei, gli ho detto tutto. Non ero mai riuscito a dirlo nemmeno a me stesso, ma ora è tutto un casino, non le ho detto dei messaggi, la sentivo distante, fredda. Non sarà più lo stesso. È tutta una merda" "Stai tranquillo, passerà tutto. Fidati di me" "No Sara, lei non sa quello he vuole, una volta avrebbe scelto me senza pensarci, forse non voleva ferirmi come ho fatto io con lei, perché sa cosa si prova, perché a me ci tieni. Ma non in quel senso" "Fidati di me, puoi farlo lo sai. Ti va di mangiare qualcosa? Poi riposati che  inizia anche per te" "No Sara va bene così, volevo tutt'altro, e poi lo sai sarebbe impossibile non solo per lei, ma per papà per nonno Libero, per tutti" "Non lo sarà mai se voi volete la stessa cosa, fidati Tommy". Lo strinse forte a se, era un ragazzo forte e duro ma era pur sempre un ragazzo. Aspettò un attimo, penso alle parole che le aveva appena detto Tommy e poi raggiunse Elena, era in lacrime, tremava e non riusciva a calmarsi. "Ehii, vieni qui, shtt so tutto" "Sara, non so più cosa fare, io voglio bene ha Tommy, ma ho paura, c'è Giulio, lui non mi ha fatto niente. Io Tommy l'ho sempre voluto, ma ora è tutto così difficile, ho tanta paura, non so cosa scegliere" "Devi prenderti il tuo tempo, pensare e capire cosa provi, vedrai che capiranno, tutti, Tommy, Giulio, Lorenzo, nonno Libero. Ora però devi calmarti e riposarti  ti aspetta il ritorno a scuola e non vorrai farti trovare cosi.." "No! Io a scuola non ci vado" "Dillo a nonno, dillo a papà ma io da qui non esco" "Va bene, va bene, ora però stai tranquilla, ci siamo noi con te. Ci sono io, c'è nonno Libero, c'è nonna Enrica, devi solo riposare un pochino", Sara strinse forte Elena, la tranquillizzò e la lascio sola. Scese, dove tutti la stavano aspettando per avere qualche novità. "Dobbiamo solo dargli tempo", nonno Libero però non ci stava: "Tempo, tempo qui sempre tempo, e qui più tempo passa e peggio diventa, Tommy, Elena ci manca solo Bobò", Lorenzo voleva cercare di mantenere la calma anche se in fondo la pensava come nonno Libero, "Zio, Sara ha ragione, aspettiamo fino a , poi ci parliamo e gli diciamo della vostra partenza, qui ci pensiamo noi e vedrai che potrai partire tranquillo". Nonno Libero non sapeva più cosa pensare così annui e andò a dormire. Anche Lorenzo fece lo stesso, avrebbe voluto andare da Tommy, ma Sarà glielo sconsiglio. Ascoltò io consiglio della moglie, ma non gli tornava comunque il perché ora anche Elena stava così. Sara non si lasciò sfuggire mezza parola, sapeva benissimo cosa sarebbe successo se quei due capivano di amarsi davvero. Tutti erano andati a letto, mancava solo una persona in casa Martini, Anna. Il tempo passa, l'.. le , le . La porta del garage si apre, Emiliano era sollevato di vedere Anna, non aveva ancora chiuso occhio. "Ciao Scriciolo" "Ciao". Era un saluto freddo, non uno dei loro saluti. "Tutto bene?" "Sono stanca, voglio dormire", "Capisco, vieni qui" "Emi davvero, sono stanca voglio dormire" "Lo so, lo so, fatti solo abbracciare dormi qui vicino a me" "armi davvero ho troppo sonno". Non gli aveva chiesto nulla sono di addormentarsi vicino a lui, si sfilò i vestiti, infilò il pigiama si mise a letto dando le spalle a Emiliano e spense la luce. Poco dopo Anna dormiva, Emiliano invece non riusciva a chiudere occhio nonostante la stanchezza. Non capiva cosa poteva avere fatto, capiva la stanchezza me nemmeno un bacio, un abbraccio, un misero saluto. Erano solo le  del mattino, ma dopo aver lasciato un bigliettino ad Anna, dove diceva: "buongiorno Scriciolo, ti amo, ho del lavoro da sbrigare allo studio. Fatti sentire appena hai un attimo libero. Ho una sorpresa per te", si stava già dirigendo allo studio. Sarebbero potuti andare insieme, Anna lavorava lì vicino ma sapeva che non sarebbe stata una buona idea.

Aspettando UN MEDICO IN FAMIGLIA, la nuova stagione.Where stories live. Discover now