Capitolo 20.

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La settimana era volata via velocemente. Luhan non poteva credere che quello era l'ultimo giorno.
Dopo quella sera non era successo più nulla con Sehun, se non qualche bacio dato per caso o due chiacchiere.
Era molto, troppo strano.
Di solito il biondo non resisteva un giorno senza mettergli le mani addosso, ma ora era come se fosse diventato invisibile. Gli parlava appena, giusto per fare un po' di conversazione, non irrompeva in camera sua, non lo prendeva in giro, nulla. Da una parte Luhan ne era sollevato, poteva tornare a respirare dopo tempo, ma dall'altra cominciava a sentirsi solo.


Dopo aver cenato, proprio quando Luhan stava per andare a letto, venne fermato dalla madre, perché lei e Seok Jin avevano qualcosa da dire ai figli.
Erano riuniti a tavola, quel silenzio stava diventando pesante. Sehun sembrava tranquillo, mentre lui si torturava le mani. Quando sua madre era così seria non portava mai buone notizie, almeno per lui.
-ragazzi io e Tanya dobbiamo dirvi una cosa importante. Ci abbiamo pensato su per tutta la settimana e siamo arrivati a prendere una decisione-. L'uomo guardò la sua futura moglie negli occhi facendola sorridere.
-abbiamo deciso di vivere insieme prima del matrimonio-. Concluse lei.
Sehun storse il naso, ma non si scompose minimamente. Luhan invece sentì cadere la propria mandibola sul tavolo.
-cosa?-. chiese d'istinto. Sua madre non aveva mai accennato nulla a riguardo, non aveva nemmeno sospettato qualcosa. Eppure lei ci aveva pensato, senza preoccuparsi di chiedere il suo parere. Lui poteva anche non essere d'accordo, così come Sehun.
-non possiamo più aspettare. Abbiamo anche fissato la data, è per questa primavera ma io non voglio attendere oltre e nemmeno Seok Jin vuole. Quindi se per voi va bene...-.
Sehun fece stridere rumorosamente la sedia e si alzò, scappando fuori in terrazzo come se stare lì dentro fosse diventato insopportabile. Tutti lo videro andare via senza battere ciglio, Luhan si voltò nuovamente verso sua madre, confuso.
-mamma...perché non me ne hai parlato?-.
-te ne ho parlato adesso Hannie-.
-non è questo che intendo. Non hai chiesto cosa ne pensassi, hai deciso da sola e basta-.
-n-non credevo fosse un problema...-.
Luhan non rispose e anche lui si alzò.
Raggiunse Sehun in terrazzo.
Non appena aprì la porta, il gelo invernare lo investì come un carro armato. Tirava un leggero vento, ma unito alla neve lo fece rabbrividire.
Il pavimento era ricoperto da uno spesso strato di neve, così fece attenzione a non scivolare mentre camminava verso di lui.
Sehun osservava il cielo nascosto dalle nuvole. Oltre la villa c'era un fitto bosco ed era tutto buio, non si vedeva nulla. Quindi la neve che cadeva leggera sembrava la cosa più interessante da contemplare.
-che vuoi?-. domandò il biondo percependo la presenza dell'altro. Il tono duro fece capire a Luhan quanta poca voglia avesse di parlare, ma non si diede per vinto.
Era deciso a scoprire il perché del suo comportamento freddo nei suoi confronti.
Forse perché lui sapeva già della decisione dei loro genitori e ovviamente non gli stava bene. La rabbia lo aveva portato ad ignorarlo in quel modo. Doveva per forza essere così, non trovava altre spiegazioni. Questa sua reazione però gli sembrava alquanto esagerata, sempre che fosse per questo.
-Hun fa freddo...entriamo-.
-voglio stare solo-.
-almeno fallo dentro. Così ti prenderai un malanno-.
-e allora? Non sono affari tuoi-. Luhan sfregò tra loro le mani in modo da riscaldarle e si avvicinò al biondo di qualche passo. Sospirò.
-che ti prende? È da un po' che fai di tutto per evitarmi...è forse per questo? Lo sapevi?-.
-no-.
-e allora perché fai così?-.
Sehun non rispose. Lo guardò negli occhi qualche secondo per poi passargli avanti e tornare dentro.
Luhan rimase senza parole quando lo lasciò lì fuori. Si affrettò a rientrare anche lui, gli si era congelato il naso.


Bussò alla porta della sua stanza ma ottenne solo un "va a dormire" quasi urlato. Non riusciva a capacitarsi di quest'atteggiamento, sembrava non lo volesse tra i piedi e a Luhan non piaceva affatto. Sbuffò e andò a dormire proprio come Sehun gli aveva detto, anche se non aveva per niente sonno.


Lasciare la villa in campagna per tornare a casa fu come togliersi un grosso peso per Luhan, che non vedeva l'ora di rimettere piede nella propria familiare dimora.
Seok Jin non aveva perso tempo: durante il tragitto in macchina aveva detto di aver già fatto sistemare la sua camera nel suo appartamento, mentre sua madre avrebbe dormito con lui.
Stomachevole...
Stava accadendo tutto troppo in fretta e lui non era ancora pronto per un simile passo. Proprio adesso che Sehun si comportava in maniera strana.
Quando fu davanti casa sua, Luhan si precipitò all'ingresso mentre sua madre scambiava le ultime parole con Seok Jin prima che questo se ne andasse.
Stava infilando la chiave nella serratura quando qualcosa attirò la sua attenzione. Un pacco verde di medie dimensioni, con un fiocchetto rosso al centro. Era un po' rovinato, segno che era lì da un po' di tempo. Si abbassò per osservarlo meglio, c'era un foglietto attaccato sopra. "Da Baekhyun per Luhan".
Luhan se n'era completamente dimenticato.
Lo prese, portandolo dentro con lui.
Entrò in casa, sentendosi subito cullato dal suo dolce profumo, misto all'odore di chiuso.
Spalancò le finestre per far entrare un po' d'aria e si concentrò nuovamente su quel pacco verde.
Non aveva la più pallida idea di cosa potesse essere.
Lanciò un'occhiata fuori, sua madre era ancora in macchina a parlare con Seok Jin e Sehun giocava al cellulare, annoiato.
Nessuno badava a lui.
Così scartò il regalo.
Gli venne un infarto.
-ommioddiooo! Una console portatile con il gioco di Love Live School Idol Project! Yaaaaaaaa-.
Saltellò in giro per la casa come un matto, troppo felice per contenersi. Pensava che avrebbe visto quel gioco solo alla tv e invece eccolo lì, tra le sue mani.
Non aveva il coraggio di chiedere a sua madre di comprarglielo, l'avrebbe sfottuto per il resto della sua vita. A Baekhyun aveva parlato di quel gioco tempo fa e lui se n'era ricordato. Corse in camera sua a provarlo, alla fin fine dopo quei giorni, era accaduto qualcosa di buono.
La sera sua madre era intenta a preparare tutto per il trasloco, sorridente e felice. Lui al contrario sembrava stesse per andare al patibolo. Non voleva lasciare casa sua così presto.
-mamma è proprio necessario? Porta male convivere prima del matrimonio-. Disse tentando di persuaderla.
-si può sapere che diamine dici? Non ho mai sentito una cosa del genere...-.
-hai pensato anche per un secondo a come mi sia sentito io?! Hai preso questa decisione senza nemmeno consultarmi, e se non fossi d'accordo?-. Tanya s'incupì.
-n-non sei d'accordo Hannie?-. chiese smettendo di fare ogni cosa. Vedendola improvvisamente seria Luhan le si avvicino, abbracciandola.
-non dico di non essere d'accordo. Ma è un po' presto. È tutto così nuovo ed è strano. Ma se ti rende felice allora rende felice anche me-.
Proprio non sopportava vedere la madre triste. Se vivere insieme a Seok Jin era quello che voleva, lui l'avrebbe seguita, non l'avrebbe di certo lasciata andare sola.
-dici davvero Hannie?-.
-si. Mi mancherà essere l'uomo di casa-.
Risero entrambi, continuando a sistemare le loro cose.


Gli scatoloni erano le uniche cose che occupavano la camera di Luhan, ormai mezza vuota. Si rese conto che -forse- quella era l'ultima volta che dormiva in quel letto. Sua madre aveva detto di non voler vendere la casa, perché era sua, e magari da adulto ne avrebbe ripreso il possesso e sarebbe tornato ad abitare lì, da solo o con la sua famiglia. Osservava il soffitto e stringeva le coperte tra le mani.
Presto avrebbe vissuto insieme a Sehun.
La cosa lo eccitava e spaventava al tempo stesso.
Forse in quel modo si sarebbero avvicinati di più, o forse no.
Avrebbero sicuramente litigato su cose inutili, le cose per cui litigano i fratelli, tipo per esempio prendere in prestito dei vestiti senza permesso o guardare determinati programmi in tv che non piacciono all'altro eccetera.
Luhan non riusciva ad immaginare quelle situazioni.
Una cosa che gli avrebbe dato fastidio era avere i suoi amichetti tra i piedi.
Aveva già la scena davanti ai suoi occhi: Chanyeol e Kris che ficcanasavano in camera sua per trovare qualcosa di compromettente e ricattarlo. Magari il poster gigante di Super Soniko in bikini. Appuntò mentalmente di nasconderlo bene, non si può mai sapere.
Un'altra cosa che pensò e che lo fece arrossire all'istante era la notte.
Se Sehun avesse avuto la brillante idea di fargli visitine notturne non avrebbe saputo come comportarsi, se accettare le sue avances o meno.
Dopotutto non si era fatto tanti problemi alla villa in campagna, ma infondo c'erano i loro genitori nella stessa casa.
Dormi Luhan. Non pensare a queste cose e addormentati prima che...come non detto.
Solo pensare a quella sera alla villa in campagna gli alzò una tenda nei pantaloni del pigiama, che prontamente ignorò, cercando di addormentarsi.


Il mattino dopo in casa regnava il caos.
Gli scatoloni arrivavano fino al tetto, Luhan non pensava di avere tutta quella roba. Sua madre caricò un po' di scatoloni in auto, quelli che contenevano le cose più fragili, come bomboniere, cristalleria e cose del genere. Il camion dei traslochi portò il resto.
Appena arrivarono all'appartamento di Seok Jin furono accolti dai camerieri visto che lui era a lavoro, pensarono loro a sistemare tutto, sotto ovviamente le direttive di Tanya.
Luhan vide per la prima volta la sua nuova stanza.
Era uguale a quella della villa in campagna per dimensioni, ma dall'arredamento quasi minimalista.
Era tutto schifosamente bianco, a differenza della sua vecchia stanza colorata. Ci avrebbe pensato lui a renderla più sua.
Cominciò a sistemare i libri di scuola in una mensola della grande libreria, lo spazio rimanente venne occupato da file e file di manga di ogni genere, ci teneva a vederli esposti.
Ci mise più o meno due ore, e quella stanza era irriconoscibile. Aveva fatto di tutto perché ricordasse un po' quella vecchia, si sarebbe sentito più a suo agio.
Osservò il suo lavoro sorridendo soddisfatto.
-tua madre gioca già a fare la padrona di casa?-. si voltò verso la porta e vide Sehun appoggiato allo stipite con le braccia incrociate. Luhan aggrottò la fronte, non capendo.
-che vuoi dire?-.
-niente. Carina la stanza-.
Se ne andò, senza lasciargli il tempo di dire qualcosa. Si comportava in maniera decisamente strana, ma la battutina su sua madre l'aveva capita, in ritardo, ma l'aveva capita. E gli diede molto fastidio.
Quella sera a cena c'erano solo lui, sua madre e Seok Jin.
Sehun era uscito.


Sehun arrivò al Black Pearl dove ad attenderlo c'erano Chanyeol e Kris, quest'ultimo insieme ad un tizio che non aveva mai visto.
-ultimamente non ti sei fatto vedere in giro-. Disse Chanyeol dando una pacca sulla schiena a Kris.
-lo so. Mi sono occupato di lui-. indicò il ragazzo al suo fianco, un tipetto punk dall'aria inquietante. -si chiama Huang Zitao è cinese, lo studente di cui vi parlavo. È ospite in casa mia per uno scambio culturale quindi sono stato costretto a chiudermi in camera con lui e insegnargli il coreano-.
Il ragazzo, sentendosi chiamato in causa, salutò il gruppetto di amici con un sforzato accento, rimanendo comunque sulle sue.
-sicuro di aver fatto solo quello?-. lo canzonò il gigante dai capelli rossi ridacchiando. -piantala Yeol. E poi siete spariti anche voi idioti. Io almeno ho una buona scusa-. Continuò Kris.
-tu Hun, passate bene le vacanze?-. chiese Chanyeol.
-abbastanza. Ci siamo tutti, possiamo entrare?-.
-no, ne manca uno-.
-e chi?-.
Chanyeol indicò il ragazzo che stava venendo verso di loro.
Alto, capelli castani, fisico asciutto, pelle ambrata. Una meraviglia per gli occhi.
-scusate il ritardo-. Voce sexy. Tutto di lui urlava sensualità.
Sehun rimase a fissarlo per un paio di minuti, come imbambolato. Non lo aveva mai visto.
Tao gli saltò subito addosso e Kris presentò anche lui.
-lui invece è Kim Jongin, un amico di Tao. Frequenta il corso di cinese-. Quando furono al completo, i ragazzi si avviarono.
Mentre varcava la soglia del locale, Sehun non riusciva a staccare gli occhi di dosso da quel Jongin, l'aveva come stregato. Tao gli era incollato al braccio e scambiavano quattro chiacchiere in una lingua che non conosceva, non capiva nulla e non riusciva a sopportarlo. Chanyeol gli passò un braccio attorno al collo, cogliendolo di sorpresa.
-ehi!-. si lamentò Sehun.
-Jongin è molto carino. Se non avessi Baek gli sarei già saltato addosso-. Il rosso lo lasciò andare con quell'ultima frase, lanciandogli un'occhiata maliziosa.
Sehun sentì l'adrenalina scorrergli a pressione nelle vene, da quando non provava il brivido della caccia? Quel Jongin gli attizzava parecchio.
Lo seguì scendere in pista e rimase a fissarlo mentre muoveva i primi passi di danza.
Spettacolo.
Non aveva mai visto nessuno ballare con tanta disinvoltura, il suo bacino sembrava avere vita propria, ballava con la stessa naturalezza che usava per respirare.
Tao era ancora appiccicato a lui e sembrava non volersi staccare. Sbuffò seccato e si diresse al bancone ove Chanyeol e Kris stavano già tracannando dei drink.
-Capitan America va a recuperare il tuo studente punk-. Disse fregando la bevanda a Kris che lo guardò accigliato.
-perché? Si sta divertendo-.
-nel mio territorio di caccia-.
-ti piace Jongin?!-.
-è quello che voglio scoprire-.
Chanyeol scoppiò a ridere quando Kris si alzò dalla sua postazione, trascinandosi fino al centro della pista, dove prese Tao per un braccio sparendo tra la folla. Si vedeva lontano un miglia che non stesse aspettando altro.
-a Kris piace Tao-. Affermò il rosso convinto delle sue parole.
-meglio. Così non avrò nessuno sulla coscienza-. Stava per incamminarsi verso la sua preda, ma Chanyeol lo fermò.
-e Luhan?-. udire quel nome fece irrigidire Sehun sul posto.
Aveva adocchiato Jongin proprio perché era l'opposto di Luhan sia fisicamente che, per quanto aveva capito, caratterialmente. Non riusciva ad ammettere che quello fosse solo un diversivo per non pensare al ragazzino tinto di rosa, ma adesso il suo amico gliel'aveva ricordato.
-mi ha stancato-.


Jongin era proprio davanti a lui, danzava al ritmo di musica. Esitò un po' prima di appoggiare le mani ai suoi fianchi e attirarlo a sé, facendo sbattere il petto contro la sua schiena. Era poco più basso di lui, così piegò il capo da un lato in modo da poter guardare il suo viso. Jongin sorrise e si voltò di poco.
-piaciuto lo spettacolo? Ho notato come mi guardavi-. Sehun non rispose.
Una mano salì verso il suo petto, l'altra scese più giù, in modo da intrappolarlo e non lasciargli vie di fuga. Tastò la consistenza del suo corpo, era magro, ma poteva sentire l'accenno dei muscoli nascosti sotto la camicia. -ehi, vacci piano con quelle mani-.
Il biondo non l'ascoltò, continuando il giro turistico del corpo dell'altro. Saggiò il suo collo con le labbra, lasciandoci un piccolo bacio che ben presto di trasformò in un avido succhiare la pelle abbronzata di Jongin. Questo si lasciò andare ad un forte gemito, ma con la musica sparata a tutto volume, solo Sehun riuscì a sentirlo. -tu devi essere Sehun. Ti vedo spesso a scuola con i tuoi amici. Dicono che sei il più pericoloso-. Sehun si staccò dal suo collo, notando come gli avesse lasciato un segno violaceo.
-magari hanno ragione. Vuoi provare a scoprirlo?-. lo lasciò andare, così Jongin si voltò verso di lui. Ora erano faccia a faccia. Si morse le labbra piene e sensuali, nulla a che fare con quelle piccole e rosee di Luhan.
-magari un'altra volta. Credo di piacere a Tao, ci rimarrebbe male a sapermi con te-. Difficile il ragazzo pensò Sehun. E anche un bel caratterino. Non sarebbe stato facile sottometterlo, ma lui adorava le sfide.
-ma Tao non è qui. E poi non lo conosco nemmeno, a chi importa quello che pensa-. Sehun poteva sentire il suo respiro sulla pelle. Erano così vicini che se qualcuno avesse per sbaglio urtato contro di lui, l'avrebbe baciato.
-importa a me-. Jongin si allontanò improvvisamente. Quel vuoto d'aria infastidì Sehun che, seccato da quegli inutili giochetti, lo prese da un polso tirandolo verso di sé, premendo le labbra contro le sue.
Jongin lo divorò all'istante, sembrava attendesse quel momento con ansia, quel bacio era una continua lotta per il dominio, senza vincitori né perdenti. Durò poco, troppo poco per i gusti di Sehun. Si guardarono intensamente, studiandosi a vicenda, il biondo notò come il sorrisetto dell'altro voleva dire solo una cosa: stava per arrivare il divertimento.
Jongin lo sorprese prendendolo per mano, portandolo con sé verso i bagni.
Sehun sapeva come sarebbe finita la serata e non aveva il minimo rimorso.
Ma il suo cervello gli mandava dei segnali, come degli avvertimenti per ricordargli, quasi rimproverargli, che quello che stava facendo lo stava facendo con Jongin. E questo suonava come qualcosa di sbagliato nella sua mente.
Lui tentò di ignorarli quei segnali, godendosi il corpo di Jongin e cercando di convincersi che fosse giusto così. Ma lui non era Luhan, non era la sua voce che gemeva il suo nome, non era il suo corpo che Sehun stava toccando.
Si schiaffeggiò mentalmente e si concentrò su Jongin, non doveva esistere nessun altro per lui in quel momento.
Ma lui non era Luhan.

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