Capitolo 21.

2.4K 188 18
                                    

L'anno nuovo porta con sé nuove novità, sia belle che brutte.
Tornare a scuola era stata una seccatura per tutti, Luhan non faceva eccezione.
Quando varcò i cancelli di quella struttura si sentì terribilmente solo. Si era troppo abituato alla compagnia di Baekhyun e quella solitudine era stata come un tuffo indietro nel tempo, quando non aveva nessun amico e tre bulletti da strapazzo usavano prendersela con lui. Fortunatamente non sussisteva più questo problema, ma lo stesso Luhan non voleva stare da solo.
Vedeva Sehun sempre più raramente, lo vedeva più spesso quando abitavano in case diverse.
Abituarsi ai nuovi ritmi non fu facile, era capitato molte volte che sbagliasse e prendesse l'autobus sbagliato, quello che lo portava nella sua vecchia casa ed ogni volta era costretto a rientrare nel tardo pomeriggio.
Non gli piaceva mangiare alla mensa, per questo, anche con il freddo pungente, preferiva consumare il suo pasto in una delle aule vuote al quarto piano, ove non c'era mai nessuno.
Meglio questo, che sorbirsi una massa di studenti felici e spensierati che ridevano e scherzavano. Inoltre non aveva voglia di vedere Sehun con i suoi amici seduti allo stesso tavolo. Persino Baekhyun era seduto insieme a loro. Aveva notato come Chanyeol avvolgeva il braccio attorno al suo collo e come questo lo lasciasse fare, non sembrava dargli fastidio. Si convinse che quei due stavano insieme, ma non era di loro ad essere geloso.
Seduto al loro tavolo c'era anche un altro ragazzo che aveva visto solo di sfuggita in giro per la scuola.
Era veramente bello, un viso che non si scorda facilmente.
Dal suo atteggiamento nei confronti del biondo poté dedurre che fossero buoni amici, ma non li aveva mai visti insieme prima di allora.
Capitava spesso che quel tipo venisse a casa loro, quasi ogni giorno e se non veniva, era Sehun ad uscire.
Si chiudevano in camera di quest'ultimo per interi pomeriggi, con la scusa dello studio.
Ma Luhan non era stupido, non poteva credere che passassero tutto quel tempo a studiare. Magari si divertivano a giocare alla playstation, a chiacchierare, guardare qualche film.
Cominciò ad essere un po' geloso di quel ragazzo che aveva scoperto chiamarsi Kim Jongin. Passava molto, troppo tempo con Sehun che sembrava essersi dimenticato di lui. Non riusciva a spiegarsi quest'improvviso disinteressamento nei suoi confronti. Eppure ogni volta che cercava di avvicinarlo, veniva respinto con qualche scusa.
In più le sue continue uscite non gli davano molte occasioni per potergli parlare.


Così Luhan si chiuse in se stesso e tornò alla sua vecchia vita.
Non usciva, non parlava con nessuno se non quelle poche volte con sua madre, sempre troppo impegnata con i preparativi del matrimonio.
Tutti lo avevano abbandonato.
La felicità aveva dimenticato cosa fosse, gli unici momenti felici erano riservati a quei momenti mentre guardava un anime o giocava a Love Live, era sempre una gioia immensa avanzare di livello.
La vita sociale era ridotta sotto lo zero.
Erano sempre più frequenti le notti insonni. Luhan non era abituato a dormire da solo in quella stanza così grande e così lontano da sua madre, poteva sembrare infantile, ma aveva un disperato bisogno di dormire insieme a lei.
Gli incubi non lo lasciavano dormire, così rimaneva sveglio anche per intere notti, col solo risultato che il mattino seguente aveva l'aspetto di uno zombie. Cominciò a rifiutare anche il cibo, qualsiasi cosa che non fosse acqua gli rivoltava lo stomaco.
Eppure nessuno badava a lui, persino sua madre sembrava non accorgersi di questi segnali che il figlio le mandava senza ottenere risultati.
Dimagriva a vista d'occhio, il suo viso pallido e stanco veniva accuratamente nascosto da uno spesso strato di trucco, i capelli erano tornati di uno spento castano scuro. Si disse che far sapere cosa gli stesse accadendo fosse inutile, tanto non sarebbe importato a nessuno.
Prese ad assumere ansiolitici, in quantità maggiori rispetto a tempo prima, soprattutto prima di andare a dormire. Nonostante questo, si svegliava lo stesso nel cuore della notte in preda al panico e tutto sudato, non ricordando neanche lontanamente cos'avesse sognato.


Quella sera sua madre lo avvisò che lei e Seok Jin uscivano a cena, quindi sarebbero rientrati tardi.
Lui annuì senza curarsi di prestare attenzione alle parole della madre, troppo concentrato a giocare alla sua console spaparacchiato sul divano.
Se prima rimanere da solo a casa era divertente adesso non lo era più così tanto.
Non cambiava poi molto.
Continuò a giocare fino a quando non se ne furono andati, senza staccare gli occhi dallo schermo.
Oramai sembrava un automa, aveva imparato tutti i trucchetti e le strategie per vincere e poi non è che avesse di meglio da fare tutto il giorno.
Poi sentì la porta d'ingresso aprirsi e richiudersi e delle risatine risuonare allegre in quelle mura grigie. Non gli prestò attenzione, sapendo già di chi si trattasse.
-ciao Luhan!-. lo salutò Jongin con un sorriso.
-ciao-. Luhan non aveva la voglia di parlare soprattutto adesso che stava per salire di livello.
-che fai?-. chiese curioso Jongin sporgendosi sulla spalliera del divano per vedere cosa stesse facendo. Luhan gli lanciò una breve occhiata, seccato gli mostrò il gioco. -oh forte! Anche mia sorella adora questo gioco, non mi ci lascia avvicinare! Io però ci ho giocato di nascosto eh! Non puoi immaginare la sua faccia quando l'ha scoperto!-.
Non poté fare a meno di sorridere. Da quand'è che non lo faceva?
-davvero? Sapresti continuare?-. non sapeva perché stava lasciando il suo prezioso videogioco nelle mani di un tizio di cui conosceva solo il nome, ma se insisteva così tanto nell'instaurare una conversazione, pareva anche più disperato di lui. Il sorriso di Jongin andava da un orecchio all'altro. Con uno scatto repentino fu accanto a lui che gli porse la console. Luhan lo osservò attentamente giocare, era molto bravo, non quanto lui, ma ci sapeva fare. Gli sembrò di esser tornato bambino, lui aveva sempre lasciato che gli altri giocassero con i suoi giocattoli ma diventava un demonio quando glieli rompevano o perdevano.
Si stava divertendo un mondo, quel ragazzo non era così male come si aspettava. Era così simpatico e solare, socievole, alla mano. Finalmente capì perché Sehun volesse passare del tempo insieme a Jongin, piuttosto che con lui.
Lui era il suo opposto, il giorno e la notte, il sole e la luna, il latte e il cioccolato, in tutti i sensi.
-Jongin, che stai facendo?-. l'arrivo di Sehun mise fine a quel piacevole momento. Luhan si girò verso di lui, ma non lo guardò davvero. Aveva perso l'abitudine di starlo a guardare da un po'. Non ricordava l'ultima volta che l'avesse fatto.
-ci stiamo solo divertendo, Hun smettila di rompere!-. disse Jongin continuando a giocare. -evvai ho vinto!-.
-smettila di perdere tempo con queste cazzate e porta il tuo culo in camera mia-.
-e va bene, sei insopportabile a volte! Scusa Luhannie, ma il tuo fratellino è un rompipalle quindi giocheremo un'altra volta!-.
-si...va pure-. Lo vide sparire in fondo al corridoio e sentì un fastidioso tic nervoso all'occhio sinistro. Come lo aveva appena chiamato? Odiava la gente che osava prendersi certe confidenze sin da subito. La cosa peggiore era stata quel "fratellino" che poteva pure risparmiarsi.
Ma infondo non poteva sapere di lui e Sehun giusto? Per Jongin loro erano due semplici ragazzi i cui genitori stavano per sposarsi, è normale usare certe battutine. A meno che Sehun non gliel'avesse detto, ma era poco probabile.


Passò più o meno un'ora. Gli occhi di Luhan bruciavano, doveva smetterla di giocare per così tanto tempo o ci avrebbe rimesso la vista.
Lasciò perdere il videogioco sul divano e si diresse in cucina a preparare qualcosa da mangiare, era quasi ora di cena e lo stomaco brontolava.
Forse era meglio chiedere anche a Sehun, non gli aveva detto se rimaneva a casa per cena o se aveva intenzione di uscire.
Sospirò, incamminandosi verso la sua stanza sperando di non disturbarlo.
Stava per bussare ma si accorse che la porta non era chiusa, e degli strani rumori provenivano da dietro essa.
Luhan aggrottò la fronte, si disse che nessuno si sarebbe accorto di lui se avesse fatto piano.
Lentamente aprì di poco la porta, sperando di non essere sentito.
Il sangue gli gelò nelle vene davanti a quella scena.
Jongin disteso sul letto e Sehun che spingeva dentro di lui. Si baciavano con voracità, i loro gemiti avevano riempito il silenzio di quella stanza.
Lo vedeva chiaramente il modo in cui il biondo lo guardava, sembrava desiderarlo, come il più prezioso dei gioielli e Jongin ricambiava il suo sguardo colmo di passione, lo abbracciava, gli chiedeva di più, gemeva il suo nome.
Il cuore di Luhan sembrava essersi fermato in quel preciso istante, non voleva vedere altro.
Richiuse piano la porta e si appoggiò con la schiena al muro.
Respirava affannosamente, sudava freddo.
Perché reagiva così? Doveva immaginarselo, ovvio che quei due non fossero soltanto amici. Aveva una gran voglia di piangere, di urlare, di prendere Sehun dai capelli e schiaffeggiarlo fino a farsi pregare di smettere. Le lacrime cominciarono a scorrere lungo il suo viso come fiumi, non riusciva a fermarle.
Così realizzò tutto.
Era per questo che Sehun aveva perso ogni interesse nei suoi confronti, per Jongin. Si sentì uno stupido, era normale che ci fosse qualcun altro.
Faceva male.
Luhan corse in camera sua tremante, stava per avere uno dei suoi soliti attacchi di panico, ultimamente erano frequenti.
Prese le sue pillole nascoste nel cassetto del comodino e ne ingoiò tre tutte d'una volta. Pensava in questo modo di riuscire ad addormentarsi e dimenticare tutto, ma allora perché continuava a piangere? Sehun non provava nulla per lui, non stavano insieme ma per Luhan era importante quello che avevano per quanto potesse essere bizzarro. Poi si rese conto che in realtà non avevano niente.
L'esserci andato a letto non faceva di lui il suo ragazzo, non aveva alcun diritto di essere geloso. E sicuramente versare delle lacrime aveva ancora meno senso. Ma lo stesso sentiva il cuore in mille pezzi.


Alla fine non si addormentò. Quelle immagini si erano insinuate nella sua mente per tormentarlo, per non lasciarlo in pace nemmeno per un secondo impedendogli di fare qualsiasi cosa. Si alzò dal letto, un capogiro lo costrinse a reggersi sulla parete. Aveva bisogno di qualcosa di forte, Seok Jin teneva dei liquori in salotto.
Uscì dalla sua stanza, ma si fermò non appena vide Sehun e Jongin baciarsi davanti la porta d'ingresso. Quest'ultimo poi andò via, il biondo chiuse la porta ed i loro sguardi s'incontrarono. Luhan sentì dei brividi lungo la schiena, il senso di paura attanagliarlo.
Sehun distolse lo sguardo per primo, cosa che fino ad ora non era mai accaduta, pensò Luhan. Gli passò accanto, superandolo con tranquillità, senza degnarsi di guardarlo o dirgli qualcosa. Luhan però non l'avrebbe lasciato scappare stavolta.
Lo trattenne da un braccio, mettendoci quanta più forza poteva nello stringerlo.
Sehun si fermò, ma non si voltò a guardarlo, teneva lo sguardo basso.
Luhan non l'aveva mai visto così, per un attimo pensò che fosse triste almeno quanto lui, dovette smentirsi immediatamente.
-che vuoi?-. gli ripeteva quella frase da almeno due mesi ormai. Doveva per forza volere qualcosa per potergli parlare?
-Sehun...hai fame?-. poteva fare di meglio, ma non gli venne in mente nient'altro di sensato da dirgli in quel momento che non fossero insulti.
-no-.
-e Jongin se n'è andato?-.
-a quanto pare-.
-perché l'hai fatto...-. la voce gli uscì incrinata a causa delle lacrime che avevano ripreso a sgorgare dai suoi occhi.
-fatto cosa?-.
-con Jongin...prima. Vi ho visti-.
-e allora?-.
Luhan deglutì. Quel suo tono duro e diffidente non gli piaceva e di certo non lo faceva sentire a suo agio, ma doveva sapere.
-è per questo che mi ignori da praticamente due mesi?-.
-viviamo nella stessa casa, come posso ignorarti?-.
-allora guardami mentre ti parlo-.
Sehun si girò verso di lui, i suoi profondi ed espressivi occhi neri adesso erano vuoti. Come un cielo notturno senza le stelle, come un pozzo di cui non si vede il fondo.
-perché piangi?-. gli chiese, senza curarsi che il moro lo teneva ancora per il braccio.
-perché ti odio...è impossibile odiare tanto una persona. Per questo piango-. Il biondo sorrise svogliatamente.
-e così mi odi...non l'avrei mai immaginato-.
-smettila di prenderti gioco di me!-.
-ho smesso di farlo due mesi fa, come tu precedentemente mi avevi chiesto. Ma adesso sembra quasi ti dispiaccia non avermi più intorno!-.
-ricordi il tuo famoso discorso delle patatine?! Beh ne ho mangiate troppe!-.
-peggio per te!-.
-avrei anche sopportato di non essere il tuo ragazzo...ma almeno potevo starti vicino-.
-e come?-. Sehun stava per andarsene, ma la presa al suo braccio si fece più stretta.
-aspetta...-.
-cosa c'è ancora?!-.
-lascia perdere Jongin...t-tu hai me-.
Sehun si liberò della sua morsa con uno strattone, non lo guardò quando pronunciò un'ultima frase prima di andarsene.
-mi sono stancato, di te-.
Luhan lo vide sparire in camera sua, rimanendo da solo, come sempre del resto.
Anche se le lacrime continuavano a scorrere e la voglia di corrergli dietro era tanta, non si scompose.
Aspettò di sbattere violentemente la porta della sua stanza e chiudersi dentro prima di sfogarsi.
Pianse ancora, con la faccia infossata nel cuscino, augurandogli le peggiori pene dell'inferno per quello che gli stava facendo passare.
Non avrebbe mai creduto di arrivare a piangere per un ragazzo, per Sehun. Per carità, aveva pianto un centinaio di volte a causa sua, ma stavolta il motivo era diverso.
Prese il suo cellulare, digitando il primo numero che gli venne in mente ed attese.
-pronto?-. rispose quella voce calda e familiare che non sentiva da tempo e che gli era mancata da morire. La sua al contrario non la smetteva di tremare.
-B-Baekhyun?-.
-Luhan?-.
-disturbo?-.
-ehm...no. Stai piangendo?-.
-Baek mi dispiace per tutto davvero, mi dispiace!-.
-dovrei essere io quello che deve scusarsi-.
-mi manchi. Ho bisogno del mio amico-.
Luhan si sentì tremendamente in colpa. Non si sentivano o vedevano da tempo, chiamarlo così, in un momento di disperazione forse non era stata una buona idea ma aveva davvero bisogno di una spalla su cui piangere.
Era un egoista.
-anche tu mi manchi hyung. Cos'è successo?-.
-posso venire da te? Per favore?-.
-no! Non ti permetto di andare in giro in queste condizioni, verrò io-.
-vorrei avvisarti che adesso vivo da...-.
-so tutto, tranquillo. Arrivo-.
-o-ok. Grazie Baek-.
Luhan riattaccò e si sentì improvvisamente più leggero.
Era incredibile come quel ragazzo avesse dimenticato tutti gli avvenimenti passati per correre da lui. Erano bastate quattro parole per farlo scattare e questo accrebbe il suo senso di colpa. Ok, aveva commesso degli errori Baekhyun, ma questo non faceva di lui una persona orribile. Anzi, tutt'altro. Si rese conto che l'unica persona orribile era lui. Aveva rinunciato all'amicizia di Baekhyun per cosa? Per rimanere da solo. Errare è umano dopotutto.
Dopo circa venti minuti sentì qualcuno suonare al citofono e subito si precipitò all'ingresso. Non aveva badato alle sue condizioni fisiche, che avesse un brutto aspetto lo sapeva già, soprattutto dopo il lago che avevano prodotto i suoi occhi.
Aprì la porta e nemmeno ebbe il tempo di parlare che Baekhyun si gettò su di lui, stritolandolo tra le braccia.
-oddio quanto mi sei mancato hyung-. disse il ragazzino stringendo forte.
-Baek...non respiro-.
-due secondi-.
-almeno entra-.
Luhan lo fece accomodare sul divano.
-hyung sembri uscito da "l'alba dei morti viventi"-.
-magari. Uno zombie è più carino di me-.
-dico sul serio. Sembri quella mia cugina anoressica dell'America. Cosa ti ha ridotto in questo stato?!-.
Luhan sospirò. Non aveva altra scelta se non raccontargli tutto quello che gli era accaduto da quando non si parlavano più. Gli disse pure di star prendendo dei farmaci. Baekhyun lo ascoltò attentamente, senza perdersi nemmeno una parola.
A racconto finito lo guardò con gli occhi lucidi.
-perché non sei venuto prima da me?-. gli domandò Baekhyun, quasi a rimproverarlo.
-non ne avevo il coraggio-.
-così ti sei innamorato di quello stronzo. Bel problema-.
-non siete diventati amici? A scuola vi vedo insieme alla mensa-.
-solo perché Chanyeol è suo amico non significa che anch'io lo sia. Siamo seduti allo stesso tavolo ma è come se non ci fosse, mi da fastidio la sua sola presenza. Se per caso te lo stessi chiedendo si, io e Chanyeol stiamo insieme-.
Luhan strabuzzò gli occhi. L'aveva già capito, ma sentirne la conferma era inquietante. Un ragazzo dolce come lui con uno come Chanyeol.
-ma...come...-.
-è una lunga storia che ti racconterò. Ma ora che me lo fai notare tu e lui siete molto simili per certi versi-.
Dopo quella frase il moro storse il naso in una smorfia di disapprovazione. Che lui sapesse, Chanyeol era anche peggio di Sehun, come potevano essere simili? -non guardarmi così. E' stato Chanyeol ad innamorarsi di me ed io ho fatto di tutto per respingerlo, l'ho fatto soffrire. Ma poi mi sono reso conto che...per me è importante. Non è stato facile ammetterlo ma ce l'ho fatta-.
Baekhyun sorrideva mentre parlava del gigante tinto di rosso, gli occhi gli brillavano ogni volta che pronunciava il suo nome ed era qualcosa di meraviglioso. Per quanto potesse stargli antipatico quel tipo, era riuscito a rendere felice Baek.
-sono felice per te-.
Luhan però sapeva bene che le persone non sono tutte uguali, se per Chanyeol era stato facile sciogliere il cuore di Baekhyun, per lui sarebbe stato difficile, se non addirittura impossibile, sciogliere quello di Sehun.
Baekhyun gli prese le mani, intrecciando le dita alle proprie. Gli sorrise amabilmente.
-Luhannie buttiamoci il passato alle spalle. Sei ancora il mio migliore amico e mi dispiace se ho avuto uno strano modo di dimostrarti il mio affetto ma ho intenzione di rimediare. Quindi da domani aspettami all'entrata della scuola come sempre, così andiamo insieme!-.
Luhan stava per piangere, ma dalla gioia. Finalmente avevano fatto pace.
-non vedo l'ora Baekie!-.
-adesso devo andare...e quello cos'è?-. indicò il videogioco che lui stesso gli aveva regalato per natale, abbandonato sul divano.
-oh questo. Dovresti saperlo-.
-quindi l'hai ricevuto! Oddio credevo che qualcuno l'avesse preso!-.
-e non ti ringrazierò mai abbastanza per questo gioiello, ma mi dispiace non averti fatto nessun regalo-.
-me lo hai fatto adesso. Ti voglio bene hyung-.
-ti voglio bene anch'io Baek-.
-e sempre da domani alla mensa mi siederò con te, verrò con te ovunque. Che vadano al diavolo Chanyeol ed i suoi amici. Io ho il mio-.
Si abbracciarono ancora prima che Baekhyun andasse via. Era stato bello passare del tempo con lui, si sentiva pieno di una nuova energia. Per la prima volta dopo tempo si sentì felice. E non vedeva l'ora di rivederlo a scuola il giorno dopo.
Gli aveva fatto completamente dimenticare di Sehun, se non era questo un buon amico, Luhan non sapeva come definirlo.

Love Me Like You DoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora