"I Love you"

5.4K 259 137
                                    

Harry restò al fianco di Louis per tutta la notte ed il giorno successivo. Il ragazzino non si era svegliato ancora ed Harry iniziava ad essere sempre più preoccupato.

Nonostante i medici gli avessero detto che il proiettile non aveva intaccato in modo grave i muscoli ed aveva fatto da tampone in modo da non scatenare un'emorragia, restava comunque preoccupato.

Perché non si svegliava? Erano passati due giorni!

Poco più di 48 ore d'inferno per il riccio che a volte scoppiava in crisi di pianto isteriche.

Aveva conosciuto Niall che a quanto pare era il migliore amico del suo Lou.

Il biondo lo aveva trovato con gli occhi lucidi e la fronte poggiata sulle sue mani intrecciate a quelle del castano. Si era presentato e aveva cercato di farlo ridere un po' con delle pessime battute.

Alla fine qualche sorriso gli era spuntato, ma restava sempre il senso di tristezza.

"Harry, tesoro, va a casa a farti una doccia ed un pisolino, se Louis si sveglia ti chiameremo immediatamente." gli disse Jay. Era talmente assorto nei suoi pensieri che non si era accorto che la donna era entrata nella stanza e si era avvicinata.

Il riccio fece un sospiro e annuì, lasciando a malincuore la mano pallida del piccolo. Si alzò e salutò Jay con un breve abbraccio, prima di incamminarsi verso il parcheggio dove c'era la sua moto.

Sospirò ancora appena arrivato a casa e si buttò sotto la doccia. Aveva un vuoto nel petto ed un nodo allo stomaco.

Avevano sparato al ragazzo che amava, cazzo! Chi poteva voler far del male al suo piccolo? A parte gli stronzi della sua scuola ovviamente, ma dubitava fortemente che dei ragazzini coglioni sapessero tener in mano una pistola

A quanto pare Louis era stato colpito quasi a bruciapelo, da una Calibro 38 ed il bossolo non era stato ritrovato.

Forse Louis era riuscito a vedere chi lo aveva colpito e doveva svegliarsi. Doveva.

Per la sua famiglia e per lui. Non ce l'avrebbe fatta senza il liscio.

Non si rese conto di aver iniziato a piangere. Calde lacrime salate scorrevano sulle sue guance, mischiandosi con l'acqua.

Gli sembrò di vivere un déjà vu.

Uscì dalla doccia e si avvolse un asciugamano attorno ai fianchi prendendone un altro per asciugarsi i capelli che erano diventati decisamente troppo lunghi.

Si gettò a peso morto sul letto, ancora seminudo, poggiandosi un braccio sugli occhi e continuando a pensare.

I pensieri gli vorticavano in mente come una giostra che andava troppo veloce ed il mal di testa non ci mise molto a farsi sentire.

Grugnì infastidito e si alzò per andar a prendere un'aspirina in cucina.

Poi salì in camera e si vestì con una semplice tuta, gettandosi sul letto ed addormentandosi subito dopo.

Si svegliò un paio d'ore dopo e si rese conto di non aver neanche pranzato.

Era preoccupato così tanto per Louis che non aveva neanche pensato al cibo.

Sbadigliò alzandosi e scendendo in cucina preparandosi un semplice panino e mangiando in fretta. Non si preoccupò neanche di cambiarsi, si lavò soltanto il viso ed i denti prima di prendere chiavi e portafogli ed uscire dirigendosi verso l'ospedale.

Appena arrivato si precipitò nella stanza di Louis correndo tra i corridoi, facendosi anche rimproverare da alcune infermiere.

Davanti la stanza non c'era nessuno, forse Jay aveva portato le ragazze a mangiare qualcosa, oppure a fare una doccia a casa.

Entrò nella camera e gli sembrò di morire, gli occhi gli diventarono di nuovo lucidi mentre si avvicinava alla sedia su cui era stato seduto per due giorni, forse di più.

Il volto del ragazzino sembrava aver ripreso colore, non era ancora il ritratto della salute, ma almeno era più rosato, e meno fili erano attaccati alle sue braccia.

Sorrise leggermente, sempre con un pizzico di malinconia.

"Sai Lou" cominciò il riccio "mi manchi. Manchi a tua madre, alle tue sorelle e soprattutto a me. Mi mancano i tuoi sorrisi, la tua risata, le tue labbra morbide e il tuo arrossire per tutto. Il tuo essere così piccolo e fragile ma così deciso nel portar avanti le tue idee, il tuo essere così forte...hai sopportato per anni gli insulti di quei coglioni dei tuoi compagni, andando avanti con il sorriso." la voce gli si spezzò ed una lacrima sfuggi al suo controllo, finendo sulla mano del ragazzino.

"Mi mancano i tuoi occhioni azzurri, che hanno così tante sfumature quante sono le stelle, ed ogni volta che li guardo trovo qualcosa di nuovo, la tua espressività, il tuo non saper mentire affatto e...e..." non riuscì più a trattenere le lacrime ed i singhiozzi che rimbombarono nella stanza.

"Ti prego L-Lou. Svegliati." il riccio cercò di calmarsi asciugandosi le lacrime.

"Ti amo, Louis William Tomlinson." disse baciando le sue nocche con gli occhi chiusi.

"A-anche io T-ti a-amo"

ANGOLO AUTRICEE

TADAAAAAAA ECCOMI TORNATA DOPO PIÙ DI DUE SETTIMANEEE. I'm sorry

FUCILATEMI. SI.

VI HO CHIESTO GIÀ SCUSA MA VORREI FARLO ANCORA.

Capisco che dopo due settimane e più che non aggiorno molti avranno smesso di leggere la storia, ma spero che qualche buonanima affezionatasi a quest'ultima(anche se ne dubito) abbia continuato a leggerla, ma Wattpad è un figlio di buona carota e non mi ha fatto entrare per due settimane dicendo 'errore nell'apertura del programma. Riprova.'

E DOPO 21 CAPITOLI SI SONO DETTI LE FATIDICHE PAROLINE MAGICHE.

SPERO CHE QUESTO CAPITOLO VI SIA PIACIUTO E ALLA PROSSIMA.

ZAO

Dance with me《Larry Stylinson》Onde histórias criam vida. Descubra agora