Chapter fifteen. • You're like a flower MADe of iron. •

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«Oh, dannazione» mormora Camryn, alle mie spalle, quando entrambe ci fermiamo di fronte all'enorme incendio. Il fuoco sta avanzando verso l'esterno, sembra indomabile ma i vigili del fuoco si danno da fare per tenere a bada le fiamme. Noi non superiamo la linea di sicurezza, il fumo non arriva nemmeno tanto vicino a noi, ma il trambusto è più che evidente. Porto le mani nelle tasche posteriori degli shorts, cercando con lo sguardo i miei amici maschi che, guarda caso, mi stanno correndo incontro proprio adesso. Rhett ha un sorriso idiota sulla faccia, sembra che abbia appena smesso di ridere. «Porca miseria! Avete visto che roba? Ha preso fuoco tutto! Ragazzi, roba del genere non succede tutti i giorni.» Johnny ruota gli occhi al cielo, per poi scuotere la testa. «Quando fa molto caldo gli incendi sono i primi sintomi. Succede in molte città, soprattutto nelle discariche. In quel macello di roba c'era spazzatura infiammabile di ogni tipo, sarà esploso qualcosa.» Le parole del mio amico non sono completamente errate, e poi non puoi davvero capire come abbia fatto a divampare un incendio in una discarica. Camryn mi porta una mano sulla spalla, guardando prima me e poi Rhett. «Non che e ultimamente siete tornati a fare gli stupidi e a giocare col fuoco da queste parti, ragazzi?» Rhett ridacchia, scuotendo la testa con fare superiore. «Io e Haz non ci andiamo da prima che iniziassero le lezioni, Miss So tutto io.» Io abbasso lo sguardo, colpevole, sentendo Johnny trucidarmi con i suoi grandi occhi. «Secondo me fa parte delle cose paranormali che accadono in questa città..» Ostina a ripetere Cam. «Cam, è scoppiato un incendio, non una navicella spaziale. Puoi restare tra di noi, per tipo.. cinque minuti?» La prego, dando le spalle all'incendio e seguendo i ragazzi verso l'auto di Johnny. Siamo venuti qui in autobus, ed abbiamo dovuto percorrere una strada molto lunga a piedi fino alla discarica. «Non capisco perché questa notizia faccia tanto scalpore allora.» Commenta la mia amica, sedendosi ai posti posteriori dell'auto insieme a me. Chiudo lo sportello dell'auto quando Johnny mette in moto, e replico. «Potrebbe essere solo un caso isolato..» «Come potrebbe non esserlo» aggiunge Rhett, allungando un braccio lungo il sedile di Johnny e volandosi a guardarmi. «Non fa tanto caldo come il nostro meteorologo Johnny dichiara.» Penso alle sue parole, mentre mi giro una ciocca rossa tra le dita. «Non abbiamo problemi peggiori di cui occuparci, invece di giocare a fare i detective?» Rhett mi guarda con un sorriso beffardo, ricominciando a parlare con quel suo tono fastidio. «A proposito di giocare a fare i detective.. Dicci qualcosa riguardo il tuo amico strano, quello che prima fa l'eroe e poi agisce da teppista. » Faccio un mezzo finto sorriso, guardandolo. «Rhett, non sei nelle condizioni di dare del teppista a qualcuno. Quindi chiudi il becco a guarda avanti.» Io parlo e ricevo, inaspettatamente, un'altra occhiata da Johnny. Continua a guardarmi strano oggi. «Tu sai qualcosa che noi non sappiamo, bionda. È da un po' che ti comporti in modo strano» dichiara Rhett, tornando seduto dritto. Io mi limito a scrollare le spalle, voltarmi verso il finestrino e continuare ad ignorare lo sguardo penetrante del ragazzo alla guida.

Era troppo tempo che non passavo alla Murder House, e sono felice di sapere che non è affatto cambiata. C'è la stessa cricca di persone, la stessa musica, la stessa tranquillità e la stessa erba. «Haz, boccoli di fragola, labbra docili e occhi selvaggi, bellissima Haz!» Quinn mi si avvicina, con e sue lunghe trecce nere e le braccia spalancate. Lascio che mi stringa in un abbraccio non troppo fastidioso, facendo una lieve smorfia quando rischia di stringere un po' troppo forte. «Ho visto quel video su Facebook. È uno sballo totale, lo hanno condiviso tutti i miei amici! Dove nascondevi quelle bambine, eh, boccoli di fragola?» Ride in modo esasperante, prima di voltarsi ed abbracciare Camryn che, al contrario di me, ricambia affettuosamente. Io mi scrollo di dosso la sensazione di disgusto che quelle parole mi hanno procurato, guardandomi intorno all'ingresso della casa in cerca di volti familiari non troppo appiccicosi. Incrocio lo sguardo di Nick, un mio ex molto, ma molto, ex, che ce l'ha ancora con me per averlo mollato il giorno della sua partita più importante. Siamo stati insieme una settimana, o due, e non stavamo nemmeno davvero insieme. Era una di quelle relazione che.. beh, non necessità di spiegazioni immagino. Lui mi guarda con consapevolezza, tenendo sul suo brutto volto un'espressione abbastanza fastidiosa, come se quella che ne avesse risentito della rottura fossi stata io. Riesco ad evitarlo, voltandomi, solo per i primi venti secondi, poi lui mi chiama a gran voce. «Boccoli di fragola, che fai, mi eviti?» Io faccio una smorfia, camminando a passo svelto verso la cucina sperando che al suo interno ci sia qualcosa da bere. «Se permetto a Quinn di chiamarmi così senza spezzarle le braccia, è solo perché mi procura le sigarette al cioccolato. Quindi, a meno che tu non sia il tabaccaio di Willy Wonka, gira i tacchi e vattene a fanculo, Nick.» Sono accovacciata lungo il frigorifero, intenta ad afferrare una lattina di birra, quando Nick si appresta ad avvicinarsi al bancone accanto a me e ad ammiccare in una maniera che lui definirebbe ammaliante. «Hai sempre un carattere di merda, sai? Non sei cambiata per niente.» Apro la lattina, bevendone un sorso, alzando un sopracciglio. «Sembra quasi che tu non mi conosca.» Lui scrolla le spalle, come a darmi ragione, poi chiude il frigorifero per me e mi segue all'esterno. «Dopo quel video, è difficile non conoscerti. I ragazzi continuano a chiedermi com'erano a letto quelle bombe lì. Ed io mi sentirei una merda a dovergli mentire..» Cerco di trattenermi con tutta la buona volontà di cui sono provvista. «Il tuo cervello da gallina sta infettando la mia aria, sparisci.» Torno all'ingresso, perdendo subito di vista i miei amici e buttando giù i primi sorsi. Nick mi afferra per un braccio, rischiando che mi strozzi per il suo comportamento brusco. «Puoi guardarmi in faccia mentre ti parlo?» Lo spingo per le spalle, scrollandomelo di dosso. Sono furente, stringo un pugno ed indietreggio. «Non toccarmi mai più in quel modo o te lo faccio ingoiare quel braccio, chiaro?» Nick lancia un'occhiata alle mie spalle, poi torna a guardare me e prova a mettermi le mani sotto la maglietta. Sono allibita, la lattina mi cade dalle mani ed inizio a tempestargli il petto di pugni. «Dài, ferma!» Non mi permetto nemmeno di urlare come una femminuccia, non voglio attirate l'attenzione e far pensare che abbia bisogno dell'aiuto di qualcuno. Nick mi prende per i fianchi, avvicinando il mio corpo al suo, ma riesco a piegate in tempo una gamba e colpirlo col ginocchio nei paesi bassi. La sua bocca si spalanca, il viso gli si arrossisce e si piega sulle ginocchia. Io mi sposto una ciocca dal viso sudato, respirando velocemente, col petto che fa su e giù. «Sei proprio un perdente, Nick. Ora voglio i miei venti dollari» bofonchia Jace Cristopher  alle mie spalle, quando io mi volto e lo vedo. Cazzo. Di fianco a lui c'è un pivello con in mano un cellulare che stava riprendendo la scena. «È uno scherzo?» Provo ad afferrare il cellulare, ma Jace mi tiene fermo il polso e ridacchia. «Dovresti essere abituata ai riflettori, principessa.» «Quanto cazzo sei idiota, Jace» ringhio, strattonandomi via dalla sua presa e facendo per andarmene. «Vogliamo solo una replica delle tue bellissime bambine, Trevieri.» Io continuo a camminare, quando sento la voce di Jace chiamarmi e provocarmi ed il pivello con il cellulare dietro di lui. Jace parla ancora, tentandomi. «Come immaginavo, non hai proprio le palle, Haz.» Io mi fermo di scatto, sollevo lo sguardo ed incontrando quello di Johnny e Cam alla fine delle scale. Stanno leggendo la mia espressione, Johnny sgrana gli occhi e si appresta a corrermi incontro. Quando ho questa faccia i miei amici sanno che non posso più trattenermi, che devo farlo, che devi dare di matto o finirò per implodere. «Haz, no!» Johnny prova ad afferrarmi, ma io mi volto verso Jace, stringo forte il pugno e gli assesto un destro dritto sul naso. Lascio un urlo soffocato, agitando la mano aperta, sentendo il dolore allucinante alle nocche. Jace, non aspettandosi quel pugno pieno d'adrenalina, non ha provato nemmeno a difendersi ed ora ha il naso pieno di sangue. Camryn ci fissa a bocca aperta, impalata e Nick ha la sua stessa espressione. «Questo si che finisce su YouTube..» ride il ragazzino improvvisato cameramen. Johnny mi stringe in un abbraccio, mentre io borbotto imprecazioni non consone ad una ragazza e stringo forte i denti. Merda. Merda. Merda. Questa mano fa malissimo! «Continuando così, finirà per perderla la faccia» commenta una voce. Io mi giro tra le braccia di Johnny, incontrando gli occhi castani e caldi si Ethan. Gli accenno un sorriso stanco, prima che lui ricambi, sicuro. Mi basta un secondo per capire che è tornato in sé.

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Oggi è un giorno molto importante per me. Finalmente, dopo cinque mesi, OVER è tornato in libreria e, spero, tra le vostre mani. Spero che l'attesa ne sia valsa la pena, perché ho davvero molto di cui ringraziarvi. Un abbraccio, guys. x

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BLOWBACK | Dylan O'Brien |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora