Chapter two. • Friendshit. •

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Arrivata a questo punto, mi va di chiedervi se la storia vi sta piacendo e se avete qualche dubbio. Rispondo ad ogni vostra domanda! x

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Credo di aver messo su qualche chilo, altrimenti non si spiega perché il mio corpo è pesantemente schiacciato contro il materasso del letto. Non riesco a muovermi, ho come una decina di incudini sulla schiena e le gambe. Sono a pancia in giù, col viso tra i cuscini mentre respiro il profumo familiare delle coperte di Johnny. Che diavolo ci faccio a casa sua? L'unica cosa che ricordo è che stavo per sfilarmi gli slip e gettarmi in acqua. Non capisco. Ho già dimenticato tutto? Tiro su col naso, riuscendo dopo vari tentativi a rotolare di schiena. Fisso il soffitto pieno di post di musica metal e donne mezze nude affiancate a delle auto da corsa. Johnny rappresenta il classico ragazzo diciassettenne patito di tette ed auto, ma non posso dire che è l'unico. Lui almeno ha il contegno di tenerle mezze vestite, contrariamente da Rhett che necessita di appendere alle pareti di camera sua l'anatomia del corpo femminile. Porto una mano sulla fronte, poi tra i capelli e mi metto seduta per riprendere fiato. La testa minaccia di esplodermi e a stento trattengo un grido di dolore, reggendola con entrambe le mani e serrando la mascella. Poco dopo la porta si apre, Johnny e Camryn entrano con in mano la loro colazione e gli sguardi attenti. «Finalmente ti sei svegliata, stavamo per perdere tutte le speranze e scavarti la fossa.» Camryn si getta al mio fianco, mordendo la cima della sua banana. «Hai la più pallida idea di che ore siano? Scommetto di no. Hai perso la cognizione del tempo, ormai. In compenso posso aggiornarti su tutto ciò che, dormendo, ti sei persa.» Prende il suo cellulare ed accede a Facebook, fregandosene del mio parere. Johnny sta mordendo un toast, mi guarda leggermente preoccupato. Ha l'aria attenta, come se da un secondo all'altro potessi esplodere. Johnny ha la faccia piena zeppa di lentiggini, anche se bruno, e gli donano in una maniera unica. «Non è così tardi, sei ancora in tempo per fare colazione. Cosa ti porto?» «Un'aspirina» brontolo, gettandomi nuovamente tra i cuscini. «Vuoi sapere o no come è proseguita la serata? Così potrai scoprire anche chi è stato a rovinarla.» «Cam, non me lo stai chiedendo davvero. Ho la testa fottuta, non riesco a ricordare nulla di quello che è successo ieri sera.» Camryn non sembra stupita della mia confessione, morde ancora il frutto e mi guarda con i suoi enormi occhi da cerbiatta. «Sei svenuta poco prima di abbassarti gli slip. Rhett ti è corso contro, completamente ubriaco, ed ha cercato di risvegliarti con frasi del tipo 'Lo show deve andare avanti!'» imita la voce di Rhett. Faccio una smorfia, reggendomi sui gomiti. «Sono svenuta di fronte a tutta la spiaggia?» Camryn annuisce, poco dopo Johnny rientra nella sua camera e mi passa un'aspirina con un bicchiere di succo di pompelmo. Butti tutto giù. «Il video era già online qualche ora dopo, devo solo ricordarmi chi lo ha postato. Ah, quasi dimenticavo. Elicia ti ha rubato il costume e i vestiti, ti abbiamo portata qui con quella.» Indica la maglia blu, larga, che indosso. Questa maglietta non è mia. Fisso Johnny, che si appresta a scuotere la testa. «Non guardare me, Haz, non è mia quella maglietta. È stato il tuo protettore a dartela.» Il mio cosa? Fisso Camryn, indispettita. «Chi mi ha messo questa maglietta, Cam? Qualcuno mi ha toccata? Si può sapere dove diavolo eri?» Camryn manda giù l'ultimo pezzo di banana, guardandomi con una leggera smorfia. «Non ti ha toccata, sono stata io a metterti la maglia. Lui non ha voluto e ha chiesto a me di farlo.» Non ci credo, non riesco a ricordare un singolo avvenimento di ieri sera. Cerco il mio IPhone tra le coperte, lo sblocco ed accedo a Facebook. Ho il tag in diversi video, tutti con la stessa posizione ma con inquadrature differenti. Ho il cuore in gola e gli occhi a malapena trattengono le lacrime. «Sapevi che sarebbe stata un'idea pessima, Haz. Non siamo nessuno per dirti cosa fare e cosa non, è chiaro. Solo.. guarda tu stessa.» «Non fare il moralista del cazzo, Jo'» fingo una risata, blocco lo schermo del cellulare e mi alzo dal letto. «Non vuoi sapere cos'è successo dopo? Rhett ed il tuo salvatore si sono pestati a sangue, è stata la parte migliore della serata!» La mia migliore amica è divertita, intenta a curiosare sul mio profilo Facebook. «Penso che guarderò i video più tardi, ora ho solo bisogno di fare una lunga doccia.» Ho solo bisogno di mettere a tacere i pensieri.

Sono le cinque del pomeriggio, sono seduta sul divano di Jo' ed ho appena finito di vedere tutti i video in cui sono presente dal mio profilo. Ci sono anche molte foto, soprattutto del mio seno. Quel ragazzo, Ethan, era lì per impedirmi di diventare lo zimbello della rete. Ulteriormente. Rhett gli ha dato un pugno nell'occhio, uno davvero pesante, ma lui ha risposto a tono. L'attenzione dei telefonini oscillanti si era posata subito su di lui, che gridava a qualche ragazza di prendere la sua maglia e farmela indossare. Il suo viso era sudato ed arrossato, era lì in mezzo alla sabbia contro tutti per salvare la reputazione di una ragazza che nemmeno conosce. È matto. «Smettila di guardare quei video.» Camryn si siede accanto a me, accende la TV a schermo piatto ed incrocia le gambe sul tavolino di fronte a noi. «Tu conosci quel ragazzo? Quello che mi ha dato la sua maglietta, intendo.» Scrolla le spalle, portando gli occhi sullo schermo del cellulare. «So solo che si chiama Ethan, non l'ho mai visto prima d'ora. Però sembrava conoscerti, a giudicare da come era disposto a prendere pugni per te.» Arrossisco. «Ci ho scambiato qualche parola, ma non ricordo assolutamente nulla di quello che ci siamo detti.» Ho un blackout totale. «Chi si lascia prendere a pugni per una ragazza che non ha mai visto prima?» Fa una smorfia con le labbra, posando lo sguardo sulle unghie perfette della sua mano. Poggio la nuca allo schienale, sospirando. «Almeno non dovrò ringraziarlo, dato che sicuramente non lo rivedrò mai più.» La porta di casa si apre e Rhett fa il suo ingresso, la sua faccia spiega che si è appena svegliato ed ha solo voglia di litigare. «Chi era quel cazzone guastafeste che ti sbavava dietro, bionda? Che testa di cazzo!» Inizia ad urlare e sbuffare. «Non iniziare, Rhett! Non ricordo un fico secco di ieri sera.» «I video girano per tutto il web, fatti tornare la memoria.» Gli alzo contro il dito medio, stizzita. Camryn ridacchia sotto i baffi, si solleva dal divano e va a scompigliare i capelli di Rhett, poi gli getta le braccia al collo. «Sbaglio o qui qualcuno è troppo nervoso?» Rhett sbuffa, ignorandola. Credo si sia buttato addosso la prima felpa trovata nel mucchio sul fondo del suo armadio, dato che indossa ancora i bermuda rossi hawaiani e la canotta sporca di pomodoro di ieri sera. «Era l'opportunità dell'anno, potevi contare qualcosa per una volta nella vita.» Stringo le gambe al petto, abbracciandole. Come può dirmi una cosa del genere, proprio lui? Sembra la versione maschile di Perla. Camryn gli assesta il palmo contro il viso, mettendolo a zittire. «Ti sei bevuto il cervello? Era solo una scommessa del cazzo, ora esageri.» Sollevo lo sguardo, gli occhi di Rhett sono spalancati e Camryn si sta tenendo la bocca chiusa con entrambe le mani. Di che scommessa stanno parlando? «Quale scommessa? C'era una scommessa?» Fisso i miei migliori amici con confusione, alternando lo sguardo da Camryn a Rhett. Rhett si alza il cappuccio della felpa, nascondendo i capelli scompigliati. «Niente, una stronzata. Ora non conta più un cazzo, visto che per colpa di uno sfigato...» lo interrompo, sollevandomi e posando i piedi nudi contro il pavimento freddo. «Di che cosa sta parlando?!» urlo contro Camryn, che intimidita arriccia le labbra e si chiude nelle spalle. «Rhett e Perla hanno scommesso su di te» ammette. Rhett alza gli occhi. «Hai scommesso.. con.. Perla?» Sono allibita. Rhett non è il ragazzo più intelligente del mondo, ma non avrebbe mai fatto una cosa del genere a me. No, non a me. Non ci credo. «Era solo uno scherzo, bionda, calmati. Perla mi ha proposto una cosa a tre con Kristina e Elicia se ti fossi gettata in acqua, ed io ero convinto che ci saresti riuscita.» Lo guardo come se fosse uno sconosciuto. «Gli ho detto che sarebbe stata una pessima idea e che ti saresti arrabbiata.» Camryn prova a difendersi. «Intanto ci ho perso duecento dollari.» Rhett non mi guarda. «duecento dollari? Una scopata? Tu hai venduto la nostra amicizia, per una fottuta scopata? Rhett?!» Afferro un cuscino dal divano e glielo lancio contro. Rhett solleva le braccia e para il colpo, gettando il cuscino a terra. Ho il viso in fiamme, mi mordo il labbro inferiore e mi avvento su di lui. Gli tiro la felpa, sbraitando. «Ti sei alleato con quella stronza!» Camryn mi afferra per le braccia, cercando di staccarmi da Rhett che nel frattempo mi fissa confuso. Non posso credere a quanto sia stupido questo ragazzo. «Non arrabbiarti con me! Sei stata tu a volerlo fare!» «Quando ho accettato non mi ha minimamente sfiorato l'idea che un coglione come te potesse scommetterci sopra! Rhett, dannazione, sei proprio un deficiente!» Le lacrime mi rigano la faccia, mi dimeno arrabbiata e scappo dalla presa di Camryn. Lei lo sapeva, non mi ha detto nulla. Ero il passatempo di tutti. Corro verso le scale, per tornare al piano di sopra ed indossare qualcosa di presentabile. «Hazel, aspetta!» La mia amica mi corre dietro, ma le chiudo la porta in faccia colpendola sul naso di proposito. Fanculo.

BLOWBACK | Dylan O'Brien |Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz