Capitolo 40

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Mio padre sta parlando da più di 10 minuti,mi racconta come va la vita in Calabria,mi parla delle mille zie e cugine che ho e si mette a ridere quando ricorda quella volta che mia nonna ha sbattuto la testa contro un palo e ha perso i sensi. Non lo sto nemmeno più ascoltando,ormai.
Mi appoggio al finestrino e guardo attraverso lo specchietto mia madre che se ne resta in silenzio dietro il mio sedile. Chiudo gli occhi e mi ripeto di non riaprirli finché non arriviamo.
Sento la mano di Mattia posarsi sulla mia coscia,lo guardo. Tiene lo sguardo verso la strada e guida con una mano, se non ci fossero i miei genitori seduti dietro potrei quasi espormi un po'a baciarlo sulla guancia. Ma non posso farlo.

Quando arriviamo al parcheggio della casa di Mattia,o insomma...di sua madre,sento l'ansia aumentare dentro di me e il cuore accelerare. Chissà come reagirà al vedere i miei genitori con noi,dato che non è nemmeno stata avvertita. Mi sale un brivido di paura mentre scendo dalla macchina.
"Che bella casa" spiaccica mia mamma non appena ci ritroviamo a bussare.
Apre una donna bionda,con una bambina in braccio,molto piccola.
Entrambe si illuminano nel vederci e la piccola si mette a battere le mani urlando: "Tia! Tia!" Capisco che volesse dire Mattia quando lui la prende in braccio e la piccola si aggrappa al suo collo. Entrambi ridono e a me si stringe il cuore. Entriamo,mi faccio largo in cucina e i miei genitori mi seguono.
Ricordo bene com'è fatta la casa, nonostante ci sia stata solo una volta tanto tempo fa. La mamma di Mattia è ai fornelli e mi accoglie con un bellissimo sorriso,lo stesso del mio ragazzo. Mi sento a casa.
Si asciuga le mani sul grembiule e mi prende tra le braccia accarezzandomi la schiena,"che bello rivederti tesoro" bisbiglia. Mi si rizzano i peli sulle braccia. È così tanto simile a Mattia che mi fa venire la pelle d'oca.
"Grazie per l'invito" sorrido a mia volta e mi giro in cerca di Briga,ma non c'è.
"Ma figurati,è un piacere" mi tocca la spalla e poi si accorge di mamma e papà. "Oh,non sapevo di avere altri ospiti..." mi si chiude lo stomaco.
"Si,scusa. Sono i miei genitori."
Si avvicina a loro che si salutano con due baci sulla guancia,"ma che bello!" urla divertita e mia madre sembra andare d'accordo.
"Scusa davvero,sono venuti a trovarmi e non sapevo che fare...così mi sono azzardata a..." mi interrompe toccandomi di nuovo la spalla, "tranquilla,Ale,hai fatto benissimo. Per fortuna ho cucinato un pollo in più,pensavo non bastasse." Si mette a ridere e torna ai fornelli.

Mio padre mi prende per mano e lo porto in sala,dove resto senza parole nel vedere tutta la gente che c'è.
Ma quanti parenti ha Mattia?
La tavola è apparecchiata e c'è qualcuno seduto,qualcuno in piedi a bere l'aperitivo e altri seduti davanti al fuoco. Saluto con un sorriso,non conoscendo bene i volti di tutti,ma mi presenterò più tardi. Loro però sembrano conoscermi già, mi accolgono sorridendo e uno di loro mi offre da bere. "No,non bevo."
Nel frattempo arriva anche mia madre.
"Alessia vero?" Mi chiede l'uomo porgendomi un bicchiere d'acqua.
Annuisco e lui mi sorride,"la fidanzata di Mattia,mi ero dimenticato del tuo stato,scusami" si mette a ridere e mi stringe la mano. È così gentile,sono tutti gentili.
"Bene,sedetevi che si mangia" urla la mamma di Mattia servendo in tavola il pollo con tutti i contorni immaginabili.
Prendo una sedia a caso e mi ci siedo, mi sento un po' in imbarazzo,mi sento osservata. I miei si accomodano di fronte a me.
"Dov'è Mattia?" Chiede la donna bionda di prima,posizionando il tovagliolo sulle gambe. La imito e faccio come lei. "È con Flami" risponde colui che sembra essere il suo compagno. "Povera Alessia" sento dire da qualcuno,mi metto a ridere non sapendo che altro fare.
Mi riempio il piatto con tutte le prelibatezze che sono state servite e mi sento all'improvviso una cicciona.
Ma dove diamine è Mattia?
Non faccio nemmeno in tempo a pensarlo che arriva con la bambina ancora in braccio,credo si chiami Flami,o una cosa del genere. La lascia nel seggiolone a capotavola e le bacia la guancia,ma quanto è dolce? Chissà se farà così anche con la nostra di bambina.
Si viene a sedere accanto a me...e ora si,che mi sento a mio agio.
"Scusami" mi sussurra. Mi prende la mano e la bacia delicatamente.
Accenno un piccolo sorriso e guardo mia madre in faccia a me,che già parla con qualcuno.
Mattia si schiarisce la gola,"vi presento la mia ragazza,la madre di mia figlia" fa accarezzandomi il viso con il pollice,"l'amore della mia vita..." sussurra,"Alessia." Io arrossisco quando tutti applaudono e fischiano, Briga ma che fai. Mia madre inizia a tossire e si porta l'acqua alle labbra, ma cerco di ignorarla. Non mi rovinerà questo momento,non ora che il mio ragazzo mi ha appena presentato ufficialmente alla sua famiglia.

La cena prosegue bene e siamo finiti a parlare del mio lavoro con Jack al bar, la mamma di Mattia continua a farmi tante domande incuriosita.
"Ti trovi bene con mio figlio?" mi chiede,mettendomi un po' in imbarazzo. Però è così gentile con me,che subito mi sorride per rassicurarmi,perché io non ho una mamma così? "Benissimo" sussulto quando Mattia mi tocca la coscia.
"Simona giusto?" Chiede a mia madre che smette subito di mangiare e annuisce. "Sono una bella coppia i nostri bambini,vero?" Mamma mi guarda non sapendo cosa rispondere, è un po' come me...nonostante tutto.
"Mamma...dai..." la riprende Mattia,ma lei alza le spalle non trovandoci niente di male. "Beh,si..." risponde la mia portandosi il pane alla bocca. "Ma non mi aspettavo di dover diventare nonna così giovane." Tutti ridono,tranne me.
"Vedrà che andrà tutto bene,mio figlio è in gamba,sa cosa fare."
Mi sento così fuori luogo che vorrei sprofondare,mia madre che parla con quella di Mattia? No,non sta succedendo davvero.
Lei esita a rispondere,ma poi aggiunge, "suo figlio è un po' grande per Alessia,non crede?"
"Cosa?" Sbotto. Sono basita. Che ha detto? Lei sembra non aver sentito, forse mi è uscito più un lamento che una parola. La mamma di Mattia rimane in silenzio,non sapendo cosa dire. Però subito ci difende,"io credo che invece mio figlio sia in grado di dare qualcosa alla ragazza. Insomma, non è nemmeno così tanto piccola. Beh,si...c'è una differenza,però se stanno bene insieme perché preoccuparsi?"
Mattia prova ad interromperle,ma non ci riesce. Non sta succedendo davvero.
"Peccato che l'abbia messa incinta."
Ma Dio,sa solo lamentarsi?
"Se Alessia non ha problemi perché dobbiamo averne noi?"

Mi ritrovo all'improvviso in piedi,con lo sguardo di tutti rivolti verso di me.
Sento i miei occhi impannarsi di lacrime e prima che possa fare scenata a Natale corro in bagno. Mi richiudo la porta alle spalle e mi lascio cadere di peso. Mi porto le gambe al petto e inizio a singhiozzare,perché sta succedendo tutto questo? Perché non mi lascia in pace? Mi vergogno di essere venuta. Mi sento umiliata.
Sento bussare,è Mattia. "Apri" urla.
Alzo il braccio e abbasso la maniglia, ma non appena entra la richiudo subito. Si rannicchia davanti a me senza dire niente e mi prende il viso tra le mani. "Oh...Ale" bisbiglia.
Inizio a piangere più forte e mi butto tra le sue braccia,è l'unico che voglio vedere in questo momento.
"Mi vergogno così tanto di avere lei come madre" piagnucolo sulla sua spalla. Lui mi bacia sotto l'orecchio.
"Non vergognarti,ognuno ha la mamma che ha. E bisogna ringraziare il cielo di averne una." Mi sussurra.
Mi aggrappo più forte a lui,"è facile da dire quando ti ritrovi una mamma come la tua" mi sento urlare e mi viene mal di testa per colpa della mia stessa voce. Stringo la sua camicia.
Perché lui è la mia ancora di salvezza.
Poso le labbra sul suo collo,sul segno che gli lascia la collana,e lo bacio.
Il suo odore è il suo,pure mischiato alle mie lacrime salate,ma è il suo.
"Non stare male,piccola mia" si stacca e riprende il mio viso fra le mani. Mi asciuga le lacrime. "Non stare male per una piccola discussione,è Natale. E guardaci,lo stiamo passando insieme."
Mi fa sorridere ma poi torno alla realtà,"è che lei discute sempre".

Qualcuno bussa alla porta. Mi alzo di colpo dal petto di Mattia,da quanto siamo seduti qui in bagno?
Sul mio viso sono rimasti soltanto i segni delle lacrime. Sto decisamente meglio,avevo bisogno di sfogarmi.
Mi guardo allo specchio prima che Mattia possa aprire la porta e provo a sistemarmi un po'. Lo sento sbruffare così lascio perdere il mio aspetto e gli faccio segno di aprire.
Attraverso lo specchio riesco ad intravvedere mia madre alla porta.
Oh no. Perché insiste ancora?
Resto immobile davanti al suo riflesso, si sente solo l'acqua del rubinetto.
Non so cosa dire,mi sta venendo un attacco di panico. Non la voglio più vedere,per favore. Lei si avvicina a me, chiude il rubinetto e mi posa una mano sulla spalla. Sussulto e mi divincolo.
"No" urlo portandomi le mani bagnate nei capelli,l'acqua mi scivola sulla fronte. Si rabbuia all'improvviso mentre le mie gambe iniziano a tremare,non sento il pavimento.
Cerco Mattia con lo sguardo. Non c'è. Mi giro. Non c'è.
"Mamma..." provo a farmi sentire. Mi porto una mano al petto. Lei non capisce e mi guarda con aria preoccupata. "Che c'hai,Alessia?"
Non riesco a respirare,mamma.
La testa inizia a girarmi e devo attaccarmi al lavandino per non cadere.
"Chiama..." dico,quasi urlando,ma non riesce a capirmi. "Chiama..." ritento, "Mattia" finisco in un sussurro.
Mi siedo sulla vasca mentre l'aria intorno a me diminuisce sempre di più.
Lei corre fuori facendo cadere l'asciugamano appeso dietro la porta.
Mattia arriva subito,lo prendo per la camicia e lo tiro verso di me,"aiutami" dico tra un urlo e l'altro. Lo tiro più forte dalla maglietta e poi anche dai polsi. Non mi rendo nemmeno conto di aver ricominciato a piangere da un pezzo.
"Calmati,lo sai che devi calmarti" mi sussurra all'orecchio. "Non c'è bisogno di fare così" mi prende le mani.
"Respira con me,ci sono io."

Credo in te,Mattia Briga.Where stories live. Discover now