Capitolo 26,Alessia

248 13 0
                                    


~perché tengo le mani legate da te.~
Dicembre,Roma.

No,mi sembra tutto così tanto irreale.
Stare lontana da lui anche solo per poco,fa schifo.
Eppure,dai,Ale,ora è a Milano per un concerto di un suo amico...non so bene chi sia,ma sta facendo la cosa che più gli riesce meglio.
Però casa mia non è la stessa senza di lui,non sento il suo odore,non sento le sue mani toccarmi la pancia,e sembra quasi che pure la bambina senta la mancanza del padre.
La sua mancanza scombussola tutti, a partire da me e finire dai vicini,che quando lui non c'è mi chiedono sempre se abbiamo litigato.
Perché si,le litigate ci sono ancora. Quante volte ci urliamo addosso le peggio cose per poi finire a fare l'amore con le stesse mani con cui poco prima ci spingevamo via. Dopotutto lo sapevamo che sarebbe stato difficile, però abbiamo voluto rischiare, per ciò che provavamo anche solo nel guardarci negli occhi.

Dentro di me sento una parte di lui, ammetto che però avrei preferito un mini Mattia, però lui continua a dirmi che è meglio due principesse che due principi. Così alla fine finiamo per ridere e a fantasticare sul futuro.
Quando lui non c'è,come in queste sere che ci lascia sole per andare a Milano,mi rileggo spesso la sua lettera. La stessa lettera che un mese fa trovai sul cuscino appena sveglia mentre ora è poggiata sul comodino vicino alla rosa bianca di Jack. Lui sorride sempre quando la sera,prima di dormire,invece di leggere un libro nascondo tra le pagine la lettera e la rileggo fino a che non mi viene la nausea. Lui sorride sempre e mi dice che invece di pensare al passato dobbiamo pensare al presente,e quindi non devo perdere tempo con quelle piccole cose quando potrei avere molto di più.
Così finiamo a fare l'amore sempre come se fosse la prima volta,la differenza è che ora si fa sempre più complicato per via della mia ormai evidente pancia,e va a finire che invece di scopare come le coppie normali noi stiamo a studiare una posizione adatta per non sgonfiare la pancia tra una spinta e l'altra.
Però alla fine ci riusciamo sempre,o almeno...lui ci riesce sempre,perché riesce sempre a trovare la situazione per qualsiasi cosa e io mi fido,mi lascio sempre guidare da lui perché so cosa fa e come la fa. Ogni santa volta mi dice "piuttosto starei ore a farmi disegnini e schemi su carta per trovare delle posizioni adatte che non fare l'amore con te,la sera."
Però dai,non siamo così tanto fissati, è solo che ci vogliamo così tanto che non riusciamo a farne a meno. Non c'è un momento della giornata in cui non penso a voler stare con lui sotto le coperte,al calduccio,con le gambe intrecciate e i nostri odori mischiati.
Ci sono pure quelle sere di cui ci accontentiamo di un bel film,della pizza e della birra,con fuori Roma d'inverno e le luci delle case.
Forse,preferisco anche di più quelle sere alle altre.
Stare semplicemente a coccolarci,come una famiglia,mentre lui fa battutine idiote sul film e io rido di cuore. Poi mi prende la testa e mi bacia le labbra, dicendomi che niente è più bello di me quando rido.
Sembro così stupida,il mio ragazzo è via una sera e a me manca tantissimo, forse perché non sono abituata a stare senza di lui. In realtà,sono abituata a poco,e ancora mi è strano e irreale pensare a Mattia Briga come il mio ragazzo,padre di mia figlia,pensare che mi ama quanto lo amo io,che mi necessita quanto lo necessito io.

Mi sembra tutto un sogno,una finzione, un qualcosa di impossibile. Come una favola,con due ragazzi innamorati persi che però devono convivere con la realtà, con la paura e il terrore del futuro, perché non sai mai come andranno a finire le cose.

Ancora non mi sembra vero di svegliarmi ogni giorno con Mattia al mio fianco,che mugola sempre qualcosa di incomprensibile e mi bacia come solo lui sa fare.
Non mi sembra vero vederlo preparare la colazione ogni mattina,mentre si struscia il viso e sbadiglia.
E poi avere sempre la certezza che ancora c'è,quando mentre mi vesto riesco a percepire l'acqua della doccia cadergli sulle spalle,e mi chiedo come faccia ogni santa volta a fare così veloce, che quando ancora io sono davanti all'armadio per scegliere qualcosa di carino lui arriva con l'asciugamano alla vita per abbracciarmi da dietro.
E quanta voglia avrei di prenderlo e sbatterlo sul letto ogni volta che mi dice "Sei più bella senza tutte queste schifezze addosso." Quanto vorrei andare a vederlo fare le prove invece di chiudermi al bar a lavorare,ogni giorno, quanto vorrei non sentire il vuoto nel petto quando mi bacia la guancia e se ne va,lasciandomi sempre con l'amaro in bocca prima di mettermi dietro al bancone dei gelati.
Ora invece è tutto il contrario e mi domando come riuscirò a sopravvivere alla notte che mi aspetta senza le sue grandi braccia che mi tengono al caldo senza dover usare le coperte, pure a dicembre. Però ora si, ora in qualche modo devo riscaldarmi, sono obbligata a infilarmi sotto al piumone per non svegliarmi con un raffreddore domani.

Appoggio la tazza di latte caldo sul comodino, accanto alla lettera e alla rosa ormai appassita e mi imbatto in quella che sarà una lunga notte.
La stanza è buia,vuota e silenziosa,c'è soltanto una lieve luce di un lampione che arriva dalla finestra in cucina.
Il letto mi sembra pure scomodo, e fa freddo...tanto freddo senza di lui.
Mi tiro il piumone fin sopra le spalle, quasi soffocando, e cerco il suo odore sul cuscino alla mia sinistra. No niente, forse non dovevo aprire la finestra stamattina.

Mi giro e mi rigiro nel letto, mentre sussulto al contatto del vento contro la tapparella, ho paura pure di quello.
Ho un dolore e un'angoscia che non mi fa dormire, sto letteralmente impazzendo. Prendo il cellulare e lo sblocco, è l'una passata e Mattia sarà in hotel, lo spengo e lo riaccendo in continuazione, quasi come se aspettassi un suo messaggio.

Sprofondo la faccia sul cuscino, sto ancora impazzendo.
Si fanno le due, e il vento non vuole cessare. Butto giù un bicchiere d'acqua gelata, ma invece di aiutarmi mi congela lo stomaco.
Il cellulare mi vibra ad un tratto nella mano, è Mattia, non ci credo.
Sblocco e rispondo subito, senza farlo aspettare troppo, ho un sorriso da ebete.
"Ciao amore mio." Mi dice la sua voce dall'altra parte del telefono, è stanco e dolorante, lo percepisco.
"Mattia mi manchi tantissimo." Mi viene quasi da piangere.

Credo in te,Mattia Briga.Where stories live. Discover now