Capitolo 11

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Mi sento come se avessi dormito con del peso sulla fronte,mi gira un sacco la testa.
Apro gli occhi e subito una scossa fredda mi trapassa la pelle,costringendomi ad alzare la coperta che magicamente mi sono appena ritrovata. Cerco il corpo di Mattia con la mano per scaldarmi,ma il divano è vuoto. Lui non c'è.
Volto la testa verso la finestra,facendo una smorfia al contatto visivo con la luce del sole,uffa...per un momento ho sperato di essermi svegliata in inverno.
Mi siedo lamentandomi,nonostante tutto ciò che ho bevuto riesco perfettamente a ricordare tutto,per fortuna. Mi passo la lingua fra le labbra per inumidirle,sanno di lui.
Sto sorridendo da dieci minuti come una cretina,non riesco a smettere,non riesco a non pensarlo,non riesco a non pensare a tutte le cose belle che mi ha detto,non riesco a non pensare a sta notte. È stato tutto una meraviglia,lo rifarei altre mille volte...sono contenta.
Tante volte ho fatto sesso con dei ragazzi anni fa,ma nessuno è mai stato come lui. Lui non è quello che pensa solo al suo piacere e basta,lui mi ha fatta sentire importante.
E poi,non so nemmeno il perché di questa notte...ma sinceramente in questo momento non mi va di pormi altre domande,sono stufa delle mie mille paranoie,voglio solo godermi questa felicità.

Mi alzo grattandomi la testa,che faccio ora? Mattia dov'è?
Un bigliettino attaccato alla porta ruba la mia attenzione,sarà sicuramente suo.
Sono dovuto scappare,vai a lavoro.
Rivedere la sua scrittura mi fa tremare,mi fa ricordare quella volta in cui mi ha scritto il suo numero prima della festa di Fulvio,mi fa ricordare a sta notte. Conoscendomi,mi sarei già dovuta incazzare per avermi lasciata sola e avermi lasciato uno stupido biglietto senza nessun valore...ma,oggi no. Oggi sono in un mondo parallelo,mi sento unica,sto davvero bene. È da tanto che non mi sento così,non m'importa di niente.

Raccolgo i miei vestiti da terra e li indosso il più veloce possibile,Jack mi ammazzerà.
Per fortuna non è un problema per me ricordare la strada di ritorno.

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"Jack!" Urlo entrando al bar,scaraventando qualche persona.
Lui mi guarda stranito da dietro al bancone,molto probabilmente vorrebbe mettersi a ridere.
"Ti giuro che posso spiegare anche questa volta." Aggiungo avvicinandomi a lui,legandomi il grembiule dietro la schiena.
Mi guardo ancora una volta attorno,scrutando ogni viso ad ogni tavolo. Lo ammetto...per un istante ho davvero creduto possa essere qui.
"Tranquilla," mi bacia,"so tutto."
Mi immobilizzo davanti a lui,deglutisco e sorrido appena.
"S-s-sai tutto?"
"Prima è passato Mattia e mi ha avvisato che è solo colpa sua se saresti arrivata in ritardo."
"Ah..." abbasso la testa cercando di farmi coraggio,non voglio permettere a nessuno di cambiarmi l'umore,"e ti ha detto solo questo?"
"Di salutarti anche."
"E...e basta?"
"Mhm,credo basta. Perché cosa avrebbe dovuto dirmi?"
"Non so,che è stato bene magari..."sussurro ripensando a tutto ciò che mi ha detto sta notte tra un bacio e l'altro.
"Alessia non ti seguo."
"Era triste?"
"No,boh,era normale."
"Indossava gli occhiali?"
"Si."
"Cazzo."
Presi un biscotto in mano e dopo averlo  morsicato aggiunsi,dimenticando tutto ciò appena detto:
"Ah Jack...sto una meraviglia."
Lui mi sorride,io gli sorrido. Ha già capito tutto.
"Per merito suo?" mi sussurra all'orecchio.
"Abbiamo fatto l'amore." dico tutto d'un fiato senza vergogna,a lui posso dire tutto. Mi porto una mano alla bocca,per non scoppiare ad urlare,aiuto ancora non ci credo.
"Allora adesso si spiega tutto,pure il tuo ritardo a lavoro." Lo abbraccio forte. Ho sempre amato i suoi occhi. Sono azzurri e si intonano perfettamente col suo biondo quasi miele dei capelli,è un ragazzo da sposare e spero si trovi una donna il prima possibile perché merita,merita tanto.
"Non illuderti però,sai che mi sta simpatico Mattia eh,però non voglio che ti faccia stare male,e poi non era sicuramente felice come te...sta mattina quando è passato."

Cercai di non pensarci più di quel tanto durante la giornata,ma quando tornai a casa tutta la felicità si trasformò in ansia,paura e panico. Ripensai a tutto ciò che Jack mi disse,quella mattina,forse mi sto solo illudendo.
Insomma,perché avrebbe dovuto portarmi a letto? Per amore è impossibile,allora cosa cavolo gli è preso? E perché sta mattina invece di aspettarmi è scappato al bar ad avvisare quando poteva benissimo non farlo? Perché un biglietto sulla porta? Perché mi baciava e mi desiderava tanto? Me lo sono immaginata? Ma sopratutto...io,cosa cavolo provo nei suoi confronti? Ho bisogno di qualcuno che mi sappia rispondere per favore,sto impazzendo nel vero senso della parola.

Abbasso le tapparelle e spengo la luce,mi butto sotto le coperte e prendo per l'ennesima volta il cellulare e,ovviamente,finisco per l'ennesima volta nella sua chat.
Quanti messaggi inviati,quanti visualizzati...e zero risposte.
"Buongiorno Matti,come stai?" Ore 11.25.
"Posso sapere dove sei? Ho saputo che sei passato al bar." Ore 14.05.
"Se ti ho fatto qualcosa preferisco venirlo a sapere" Ore 17.36.
"Briga non riesco a capire a che gioco stai cercando di giocare." Ore 19.00.
"Perché comportarsi così? Perché? Quanti anni hai Mattia? Sono io più piccola di te,eppure guarda...visualizzi e non rispondi." Ore 22.59.
"Prima di provare a dormire volevo solo farti sapere che io sono stata davvero bene sta notte,nonostante tutto." Ore 00.41.
"Buonanotte." Ore 02.03,adesso.

Quell'online mi sta uccidendo,sembro tornata ragazzina. Spengo il telefono e tolgo la suoneria,non ci sono per nessuno,ho solo bisogno di chiudere gli occhi e non pensare più a lui.

Credo in te,Mattia Briga.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora