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Entriamo in camera sua, e io mi siedo sul letto, mentre lei sulla sua solita sedia, dove normalmente facevamo lezione. Poggio le scarpe e i calzini per terra, e lei uguale. Lei tiene lo sguardo basso, mentre io la osservo. Dopo tutto ciò che ha visto, immagino non vorrà avermi più a casa qui a farle lezione. Inizio a sfregarmi le mani freneticamente, toccandomi le nocche e i palmi. Da dove posso iniziare. Non voglio raccontarle tutta la mia storia. Non l'ho mai fatto, a parte che con Douglas. Lui è l'unico al di fuori della mia famiglia che sa tutto di me. Il silenzio stranamente viene interrotto, non da me, ma da lei, cosa che accade molto più spesso per fortuna.

Ariana: chi sei?

alzo il mio sguardo, e vedo che mi guarda confusa e un po' delusa.

Cameron: tu lo sai. Hai conosciuto però solo una parte di me.

Ariana: rispondimi: chi sei?

faccio un respiro profondo, che cosa le dico?

Cameron: mi chiamo Cameron Dallas, ho 19 anni e non sono laureato nelle materie scientifiche. Ma ne sono molto interessato, per questo so così tanto di scienza. Durante il liceo mi informavo, essendone attratto e affascinato. Abito nel Compton in una roulotte con mia madre e le mie due sorelle più piccole. 

Ariana: e tuo padre?

Cameron: non ne voglio parlare

Ariana: puoi scordarti i soldi per le lezioni allora

no. Ho bisogno di quel denaro, a meno che non voglio rimanere stecchito a terra. Si alza per andare via, ma io la prendo per un polso agilmente, e la blocco con il mio corpo, rimanendo così a pochi centimetri da lei. Cos'è questo ... è strano. Mi affretto ad allontanarmi, e la faccio sedere, mentre dico

Cameron: va bene, va bene. te lo dico

Ci sediamo, e ora glielo devo dire. Non mi piace il fatto che debba dirglielo, non mi fido ancora abbastanza di lei. Ma devo dire che non me lo aspettavo da parte sua un ricatto. Insomma lei è la ragazza introversa e timida, impaziente di imparare nuove cose sulle scienze. La ragazza tenera, con un sorriso mozzafiato e sempre e perennemente gentile e cortese. Ma un ricatto da parte sua, insomma; però mi piace.

Cameron: mio padre ha lasciato me e mia madre, con le mie sorelle, in una pessima situazione. Ho dovuto portare avanti io la famiglia, entrando però così in un brutto circolo. Mia madre era ed è molto malata, e riuscivamo a malapena a pagare il mio liceo, quindi le mie sorelle non sono mai andate a scuola in pratica. Con quel poco che guadagnavo riuscivo a pagare le piccole spese. Ma è ovvio che dopo un po' di anni non ce l'ho fatta più e ci hanno sfrattato. Per un po' ho abitato a casa di un mio amico fidato, ma guadagnati un po' di soldi abbiamo comprato una roulotte, così da togliergli il disturbo. Ma ora questi lavoretti che faccio non mi fanno incassare abbastanza per curare mia madre.

Ariana: e che genere di lavori fai?

attimi di silenzio. Probabilmente se le dico cosa faccio, si spaventerà? O mi odierà? Non so se voglio sentirle dire di allontanarmi o cose simili. Non so il perché ma non ne sarei pronto. 

Ariana: Cameron?

Cameron: spaccio, di cocaina, erba, eroina, un po' di tutto. E anche furti alle banche, programmati ovviamente. Ma tutto l'incasso va al capo, e solo una minuscola parte a noi altri.

Ariana: capo? fai parte di una banda?

Cameron: si.

Rimane a guardare il pavimento, e a toccarsi la nuca con le mani. Respira nervosamente. E poi all'improvviso, mi chiede, sempre guardando in basso.

Ariana: hai mai visto morire ragazzi di bande avversarie?

Cameron: si

Ariana: e ne hai mai ucciso uno?

non voglio rispondere a questa domanda. Non vorrà più vedermi. Ma credo che il silenzio parli da solo. Inizio a sentire dei singhiozzi soffocati, riesco a immaginare i suoi occhi colmi di lacrime.

Ariana: Cameron rispondimi

ha la voce spezzata dalle lacrime e i singhiozzi. Non ce la faccio a vederla così. Perché ho queste sensazioni così strane? Ma lei è così bella anche quando piange. Smettila Cameron, mi schiaffeggio mentalmente. Quasi urlando mi dice

Ariana: Cameron dimmelo!

esitando alla fine cedo, e dico

Cameron: si, l'ho fatto.

continua a piangere, e si alza dalla sedia guardandomi, rimanendo di sasso. Si allontana indietreggiando con gli occhi gonfi e rossi

Ariana: sei un assassino ... t-tu sei ....

mi alzo portando le mani avanti, per calmarla

Cameron: Ariana calmati ti prego, non ti voglio fare del male

Ariana: come faccio a saperlo? Come Cameron?

Cameron: perché devi fidarti di me

Ariana: non mi fido più di te Cameron. Mi ero fidata del ragazzo tranquillo, gentile che mi insegnava, non del ladro, spacciatore e assassino. E pensare che ...

e pensare che ... cosa? cosa voleva dire? do vita ai miei pensieri dicendo 

Cameron: E pensare che ... cosa?

Ariana: niente Cameron

non voglio alzare la voce con lei, ma voglio saperlo. perché non ha finito la frase? Ora i ruoli si invertono, sono io che la incito a rispondermi

Cameron: Ariana, dillo. Subito

tutto d'un fiato, come per togliere un peso mi urla addosso

Ariana: ... che mi ero innamorata di te Cameron

eh? cosa?? lei innamorata di Cameron Dallas??? Nessuno si innamora di Cameron Dallas. 

Cameron: eh?

Ariana: hai sentito bene Cameron, mi ero innamorata di te

Cameron: e perché, non è ancora così??

Ariana: ... n-non ... non lo so. Non so se sono pronta a vedere la nuova parte di te, e non so se mi piacerà. E ... i-io ...

non le lascio finire la frase. Qualcosa dentro di me è scoppiato dopo quelle parole, e la mente l'ho lasciata perdere, e mi sono fatto guidare da qualcosa ancora sconosciuto per me. Il cuore. Mi sono fiondato sulle sue labbra, posando le mani sulle sue guance. Presa alla sprovvista, si lascia andare dopo qualche secondo, in un bacio lento e bisognoso. Davvero sono innamorato di questa ragazza? Non ci posso ancora credere. E' tutto così estraneo per me. Non ho mai provato così tanto piacere in vita mia. O almeno si, ma totalmente diverso. Questo mi completa. Ci stacchiamo per prendere fiato, ma le fronti e i nasi rimangono ancora in contatto, riuscendo così a sentire il respiro dell'altro. Mi viene spontaneamente da sorridere, e rido leggermente. In seguito si unisce anche lei alla mia risata.

Ariana: tutto cio' non è affatto corretto

Cameron: e sentiamo perché?

Ariana: perché io non dovrei starti così vicino, ma starti alla larga.

Cameron: in ogni caso ti sarebbe impossibile

Ariana: e perché?

Cameron: perché io non so starti lontano.

ridacchiamo ancora, e lei si aggancia con le braccia dietro il mio collo, mentre io metto le mani sui suoi fianchi. Starei così a guardarla all'infinito.


Bad Decisions Where stories live. Discover now