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Sento delle urla. Non riesco a distinguere le persone. Uno sembrerebbe ... Louis? Louis che urla?? bah. Può darsi che devo farmi vedere l'udito. Rimango così sul mio piccolo e comodo letto, continuando a disegnare la rosa che non avevo terminato. La mano è come se si muovesse da sola, sa lei cosa fare. Ogni ombreggiatura, ogni linea, ogni ghirigoro. Come se non riuscissi a controllarla, facendo si che il corpo di esprimi per me, scarichi ogni cosa sulla carta. In particolare, rabbia ... e tristezza ovviamente. La maggior parte delle volte tute e due insieme. Non mi è mai capitato di fare un disegno ... come dire ... che ... emani gioia. Disegni chiusi, freddi. Difatti questa rosa è come se fosse un lume di speranza, tra i dettagli delle gocce sui petali, e il colore rosso acceso della corolla. Ma poi tutto si incupisce, con un alone di oscurità in mezzo a lei. Le urla mi distraggono ancora dai miei pensieri. Così decido di andare a vedere e scendo dal letto, ma sentendo le voci avvicinarsi, mi blocco appena. Mi pare di riconoscere l'altra a parte quella di Louis, ma non sarà mica ... un momento che giorno è oggi? Venerdì. Allora ... Lo vedo entrare dalla porta. Ha una maglietta a maniche lunghe nera, e dei jeans. Sulla maglietta c'è un'enorme macchia che ... puzza. Ma cos'è? Alcool?

Cameron: ehi, ciao, sono il tuo insegnante ti ricordi?

dice con voce leggermente biascicante

Ariana: si mi ricordo di te, l'amante della chimica

dico un po imbarazzata dalla situazione

Cameron: bene bene. Allora vogliamo iniziare??

Ariana: si okay, ma prima, sempre se non sono inopportuna, cosa hai fatto?

Cameron: nah niente

Ariana: sei per caso ... ubriaco?

Cameron: pfff io? ma che stai dicendo?? Noo, ero ubriaco

Ariana: sicuro?

Cameron: pffff no ti pare? Mi sono sballato di brutto ieri sera

Ariana: che?

Cameron: yo s b a l l a t o capisci che intendo?

Ariana: no, sinceramente

Cameron: allora te lo spiego subito, perché non me l'hai detto prima??

Ariana: non credo che tu sia nello stato né d farmi lezione né di spiegarmelo, perché invece non bevi un po' di acqua o ... qualcosa del genere o ... (sospira profondamente) LOUIS!!!!

urlo alla fine, e lo trovo alla porta dopo dieci secondi

Louis: si signorina, cosa posso ..

si interrompe vedendo Cameron che si gira verso di lui, e gli fa un sorriso da fatto

Louis: immaginavo si trattasse di lui. Ho cercato di fermarlo alla porta, ma poi mi ha detto che era tutto a posto e che aveva preso una botta alla testa, ed era 'mezzo andato zio'.

dice facendo una voce più grave alla fine, strappandomi un sorriso.

Ariana: ti prego, facciamo qualcosa, prima che lo veda Alexander o verrà licenziato.

Louis: dopo ciò lo licenzierei già io signorina

Ariana: si ma tu non puoi farlo, non mi sembra che tu sia il capo qui, no? no, quindi fa come ti dico

non so il motivo di quella mia reazione, ma non volevo che Cameron venisse licenziato, non sopporterei di cambiare ancora insegnante, e dopotutto lui è il mio unico amico della mia età. Solo dopo mi accorgo di quello che ho detto, così un po' imbarazzata dico

Ariana: scusami Louis, non era mia intenzione ma ...

Louis: ma niente signorina, mettiamo in piedi questo ragazzo e diamogli una bella tisana calda, che con la febbre e il mal di testa che ha, è voluto venire lo stesso a insegnarle.

dice facendomi poi l'occhiolino. Gli sorrido, e quando ricambia, facendo arrivare le punte dei suoi baffi fino all orecchie, mi scappa una risata, che coinvolge poi anche Cameron che ride come un imbranato. Lo portiamo giù in cucina, sperando che i miei genitori non arrivino a casa in questo momento, e metto su il bollitore, in attesa di sentirlo fischiare.

Bad Decisions Where stories live. Discover now