14. No, che non possiamo.

841 29 0
                                    

Abbiamo appena ordinato le bevande, perché a quanto pare mia madre e mio padre avevano anche fatto un menù apposito. Hanno proprio organizzato tutto.

-Ti piace il braccialetto?- chiede Diego.

-Si.- rispondo rivolgendogli un sorriso.

-Sono contento che ti piaccia.- mi assicura.

Annuisco e poi bevo un sorso d'acqua dal bicchiere.

-Ragazzi so che non vorreste parlare di lavoro, ma domani abbiamo una parte della missione da svolgere cosicché volevo informarvi che andranno Valentina e Alessia soltanto, pero voi ragazzi dovrete andare alla centrale.- poi si rivolge a noi. -Non vi preoccupate voi. Starò con voi.- ci rassicura Sabrina.

Ok, devo ammettere che sono molto preoccupata.

-É obbligatorio che vadano da sole?- chiede Matteo.

Sono contenta che si preoccupi per noi.

-Si... Andremo in una discoteca.- risponde Sabrina

-In una discoteca? E perché i ragazzi non possono venire?- chiede Alessia con gli occhi di fuori.

-Perché se le guardie dei terroristi sanno che avete dei ragazzi non si avvicineranno a voi... E noi l'unica cosa che vogliamo è...-

Non la lascio finire e continuo.

-Avvicinarci a loro.-

-Brava.- si congratula Sabrina sorridendoci.

Iniziamo a parlare del più e del meno, ma il mio chiodo fisso è la missione di domani. E se non vado bene? E se fracasso? Ho davvero paura. Non mi è mai successo di avere così tanta paura. I camerieri ci portano l'antipasto e mangio a stento.

-Perché non mangi?- sussurra al mio orecchio Diego e alzo le spalle. -Preoccupata per domani?- chiede ovvio.

Annuisco sospirando.

-Vieni con me.- dice e si pulisce la bocca.

-Scusate un momento.- dice e se ne va dal tavolo.

Anche io mi alzo e vado da mia madre. Traballo un po sui tacchi, ma alla fine arrivo a destinazione.

-Mamma, vado in bagno.- le dico.

Lei annuisce e io mi allontano. Vado nei bagni e cerco Diego.

-Diego?- sussurro.

Qualcuno mi prende per i fianchi e quasi scaccio un urlo.

-Non urlare.- dice prontamente e ridacchia vedendomi spaventata.

-Non ridere! Mi hai fatto prendere un colpo!- esclamo aprendo le braccia.

-Sei bellissima stasera.-

Lo guardo male e i suoi occhi azzurri mi scrutano.

-Che?- chiedo acida.

Ho una voglia di perdermi nei suoi occhi che mi spaventa. Fa tre passi esatti verso di me e con un movimento delicato mi avvicina a lui.

-Diego, che stai face...?-

Passa il suo indice nelle mie labbra per zittirmi e istintivamente passo la lingua per inumidirle. Ridacchia e i suoi occhi azzurri sembrano più scuri.

-Perché sei nervosa?- chiede.

-Non lo so.- sussurro.

-Sai che non ti devi preoccupare. Qualsiasi cosa succeda noi verremo a salvarti.- mi rassicura.

Di colpo mi abbraccia e io non posso che ricambiare. Allaccio le braccia intorno al collo e lui mi stringe forte facendomi sentire al sicuro.

-Che ti metterai?-

Love and SpiesWhere stories live. Discover now