.9. | Griugor (revisionato)

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Raramente entro nella testa delle persone. L'ultima volta l'ho fatto con una stupida veggente per estorcerle informazioni riguardanti il fuoco nero. Non è stato molto divertente, dopo aver scoperto che aveva rapporti indecenti con il vicino di casa, tradendo suo marito. Mi aveva anche intimato di non spargere la voce, altrimenti si sarebbe vendicata. Io come risposta le avevo ghiacciato un occhio, per assaggio di quello che sarei stato capace di fare.

Non mi dispiace affatto; conoscendomi, non avrebbe dovuto parlare e giurarmi vendetta in modo così avventato. E poi, chi se ne importa di una lurida vecchia come lei; a chi interessano le sue scappatine notturne nella casa vicina.

Quanto vorrei essere il solo essere vivente di questo pianeta, almeno non sarei circondato da emeriti deficienti.

So che presto sarà così. Devo soltanto affrettare le cose, nutrirmi del fuoco nero e il gioco è fatto.

Però ammetto che il suo sangue è... unico. È stato come se fossi rinato. Me lo aspettavo, dopotutto ha un potere guaritivo su di me.

Quando anche lei mi ha morso, ne sono rimasto quasi sbalordito. Nessuno ha mai osato bere il sangue del ghiaccio nero, e in quel momento avrei voluto staccarle la testa a morsi, ma il sangue del fuoco nero da morto non sarebbe servito a nulla.
Così ho cercato di congelarle gli organi interni.

L'effetto sarebbe stato temporaneo. Tuttavia Karen è riuscita a fermarmi. Non credevo che il fuoco nero potesse essere così forte. Ed è stato in quel momento che sarei voluto entrare nella sua testa e capire cosa aveva intenzione di fare. Peccato che la sua mente fosse diventata d'un tratto impenetrabile. Non credo si fosse accorta del mio tentativo di leggerle nel pensiero, era troppo occupata a bere il mio sangue.

So di essere provocante, ma non credevo lo fosse anche il mio sangue.

Che razza di stupida.
Fidarsi di me. Scoppierei a ridere se non fosse per la strana situazione in cui mi ritrovo. Non sa cosa le attende; meglio per lei.

Dovrò ucciderla, ma il pensiero non mi scalfisce neanche. Io sono più importante di qualunque essere vivente di questa terra, il più forte, il più potente. E presto sarò solo e unico. Merito di vivere. Ed esigo vendetta. Vendetta per ciò che la mia famiglia ha dovuto subire, buona parte della mia famiglia; e a causa di una maledetta strega. Morirà, e così tutti i suoi seguaci. La sua morte è così tanto attesa, che godrò quando le congelerò ogni. Singolo. Arto.

Infine le strapperò il cuore ormai ghiacciato e lo stringerò nella mia mano fino a ridurlo a minuscoli frammenti di ghiaccio, per poi farglieli ingoiare. E quando la vedrò cadere esanime ai miei piedi, quando anelerà l'ultimo respiro, quando i suoi occhi diverranno vitrei, quando il suo sguardo, nei suoi ultimi secondi di vita, sarà rivolto verso di me, chiedendomi pietà, ormai arresa alla mia potenza, io riderò. E sarà la risata più bella della mia vita.

Tutti mi adoreranno, ma tutti moriranno. Ed io diverrò così malvagio da essere odiato dal mondo, da essere temuto. E nessuno si ricorderà più di quella perfida e inutile regina. Nessuno.

Devo soltanto illudere Karen, crede che io voglia aiutarla. Certo, a morire precocemente. Ho illuso così tante persone, che con i loro corpi potrei costruirci una torre. Illudere non è nulla in confronto ad uccidere. Non è nulla in confronto a quell'eccitazione che si prova quando si uccide qualcuno, a quel senso di benessere di cui si viene pervasi quando si affonda la propria mano nel petto di qualcuno per strapparne il cuore.
Io vivo per uccidere, e uccido per vivere.

Black Fire [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now