.4. | Karen (revisionato)

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Gli alberi intorno a me sono tetri e inquietanti. Sono distesa su un letto di foglie secche e umidiccie e ad avvolgermi una nebbia che mi impedisce di vedere oltre agli arbusti che mi circondano. È notte e non riesco a comprendere per quante ore abbia dormito nel mio letto. Forse questo è soltanto un sogno, un altro stupido sogno in cui dopo sarei diventata un vampiro e avrei bevuto da un lago pieno di sangue.

Sì. È soltanto un sogno. Soltanto un sogno. Uno stupido sogno e presto mi risveglierò nel mio candido letto,sotto le mie coperte.
Ma non è così. La paura comincia a invadermi, il mio corpo è scosso da leggeri tremolii. Qui si muore di freddo e io ho indosso soltanto un pigiama.
Sarò attaccata da una bestia feroce come quella ragazza? E poi mi strapperà il cuore insieme agli occhi e alle mani? Strabuzzo gli occhi a quel pensiero e il panico si impossessa di me. Il cuore mi martella nel petto... o forse no? Mi alzo da terra con fatica, le mie gambe sono paralizzate dalla paura. Mi porto una mano al petto, lo sento gelido sotto il mio tocco. Mi chiedo se tutto ciò che sta accadendo sia possibile, cerco di trovare delle spiegazioni logiche a tutto questo e l'unica che mi viene in mente è... che sono affetta da sonnambulismo. Ma non sognerei mai di finire in un bosco. In questo bosco, poi. La nebbia sta divenendo sempre più fitta. Io sono scalza. Non ho nè scarpe, nè ciabatte e i ciottoli e le foglie mi pungono i piedi. Devo scappare prima che sia troppo tardi. Ma non so dove, non riesco a vedere niente a causa delle nebbia. E se mi perdessi? Se non riuscissi e ritrovare la strada di casa e ad uscire da questo bosco? Rimarrò qui per sempre?

Faccio un respiro profondo prima di muovere il primo passo. Non mi sembra reale quello che sta accadendo. Il mio piede affonda nel terriccio e trattengo una smorfia di disgusto.
Devo almeno tentare. Forse con un po' di fortuna uscirò da qui. Ma io non ho mai sentito parlare di fortuna. Cammino per alcuni metri. Le foglie sembrano fare un rumore assordante ogni volta che le calpesto. Gli alberi sono così alti da coprire il cielo stellato, eppure riesco a scorgere una miriade di stelle. Per qualche minuto resto a fissare il cielo, mi incanto ad esso. Non ho mai visto un cielo stellato così bello. È spettacolare. Le stelle sembrano tanti diamanti incastonati nel blu della notte e il loro scintillio pare voglia avvolgere l'intero pianeta. Ho sempre amato gli astri. E fin da piccola sognavo di vedere un vero cielo stellato. Uno di quelli che mozzano il fiato e fanno brillare gli occhi. E adesso lo sto guardando. Non sono in grado di distogliere gli occhi da questo spettacolo, lo considero anche migliore della neve. Mi sfugge un sorriso, non so neanche perché. Probabilmente, perché sono pazza. Voglio restare qui per sempre. Trasferirmi qui e ammirare il cielo ogni notte. Lasciarmi alle spalle la mia vita a Soth Mel, senza preoccuparmi di ciò che accadrà. Voglio rimanere qui, e non tornare più indietro.

Ma sono scema?

Mi do mentalmente della cretina e riprendo a camminare, sperando con tutta me stessa di arrivare a casa sana e salva. Beh... anche soltanto arrivare a casa sarà difficile. Cerco di proseguire sempre nella stessa direzione, ma davanti a me si stagliano soltanto alberi.
Poi odo un rumore. Secco. Un calpestio di foglie, e non è prodotto dai miei piedi. Accelero il passo, riducendo in piccoli pezzetti i ramoscelli e le foglie. Qualcuno è dietro di me... o qualcosa?
Provo a non farmi prendere dal panico. Qualunque cosa sia io devo mantenere la calma.
Lo sento sempre più vicino; poi cedo e la paura si impossessa di me. Allora comincio a correre. Sento un ringhio, accelero ancora di più. Sempre più veloce. Sempre più veloce. Sempre più veloce. Sempre. Più. Veloce. Veloce. Come il vento. Come la luce. Come non mai.
Mi faccio coraggio e corro come non ho mai fatto prima. Le foglie volano al mio passaggio e sembravano rincorrermi anch'esse. Cerco di non guardare indietro, sebbene mi sforzi non ci riesco. Intravedo soltanto dei luminosi occhi color del cielo, quasi bianchi. E poi dei denti affilati che risplendono alla luce della luna.

Black Fire [IN REVISIONE]Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang