CAPITOLO 18

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1

Tornare a casa non fu facile per Haven. In macchina con Axel stette in un ottuso silenzio distratto, guardando fuori dal finestrino senza in realtà vedere niente.
Dal canto suo, il ragazzo aveva faticato a togliersi dal viso l'espressione sconvolta che aveva assunto dopo il racconto di Haven.
Come poteva essere così indifferente? Era rimasta seria, composta. Non una lacrima le era scorsa sulle guance.
Forse ne aveva già piante troppe nella vita.
Anche Axel tacque durante il viaggio, ma ogni tanto le lanciava qualche occhiata per vedere se stesse bene, nonostante la mancanza di termini di paragone: dopo quanto raccontato da lei, probabilmente non l'aveva mai vista stare bene davvero.

Era quasi ora di cena quando arrivarono a casa;
Axel parcheggiò sulla strada, anticipò Haven nel prendere il suo zaino dal sedile posteriore e con lei si avviò nel vialetto per poi entrare.
Appena entrata sentì subito una bella quantità di rumori dentro alla casa, provenienti dalla cucina.
Wyll era sul divano e guardava un cartone animato sdraiato con la testa a penzoloni -ormai con la faccia rossa peperone-.
Quando udì la porta chiudersi si accorse della presenza dei due ragazzi e rotolò sui cuscini per alzarsi e correre loro incontro, ma il sangue andatogli alla testa lo aveva disorientato, così inciampò sui suoi piedi e finì per terra.
~ Wyll!~ esclamò istintivamente la ragazza, scattando in avanti per aiutarlo ad alzarsi. ~ Ma che combini?~
~ Ciao Havy...~ le rispose il bambino stropicciandosi gli occhi lucidi.
~ Forza...~ fece lei tirandolo su di peso da sotto le braccia.
~ Perché sei a casa?~ le chiese dopo un po'.
~ Che vuoi dire?~
Haven lo guardò, confusa.
Axel aveva appeso la giacca all'appendiabiti e ora stava dietro alla ragazza, osservando la scena.
~ Pensavo che non volevi tornare...~ Disse Wyll a sguardo basso. ~ Se non ci vuoi più bene...~
~ No, Wyll,~ lo interruppe lei inginocchiandosi davanti al piccolo per guardarlo negli occhi ma un po' anche per stanchezza. ~ non è per niente così.~
Provava una certa reticenza a dirgli che voleva bene a tutti loro, ma non se la sentiva di rispondergli in modo diverso.
Dalla litigata con sua madre non aveva piu scambiato una parola con nessuno dei fratelli, compreso il più piccolo.
Grosso errore, del quale si era pentita ma nonostante questo non sapeva come porvi rimedio.
Non era abituata a trattare con dei bambini, non poteva conoscere in che modo avrebbe reagito se lei avesse cercato di fargli capire la sua situazione.
Adesso gli si presentava davanti l'occasione di rimediare, almeno in parte, di chiudere un pezzetto di quella crepa che si era aperta tra lei e i fratelli.
~ Allora perché sei arrabbiata?~ chiese ancora, alzando gli occhi.
~ Io... Non sono arrabbiata. Non più.~
~ Perché lo eri?~
~ Non lo so, Wyll. Ma sbagliavo. Non voglio parlarne adesso, però. Va bene?~
Wyll annuì, accennando un sorriso. ~ Quindi mi vuoi di nuovo bene?~
~ Certo che te ne voglio.~ Rispose scompigliandogli i capelli.
~ Aww!~ sentì esclamare tutt'intorno.
Alzato lo sguardo, si rese conto di aver fatto la sdolcinata di fronte ad Axel, Zane e Lock, che la guardavano con dei sorrisoni sulle labbra.
~ Che dolce!~ la prese in giro uno dei gemelli.
Forse in altre situazioni avrebbe risposto molto male, e sarebbe addirittura risultata offensiva, ma in quel momento non c'era posto per la rabbia in lei.
~ Dài, scherzi a parte, come ti senti? Va meglio?~ le chiese Zane aiutandola ad alzarsi.
~ Sì, sì, ora sto benone.~
~ Non dovevi smettere di mangiare, stupida.~ borbottò Lock scuotendo la testa. ~ Guarda qua, sei tutta ossa!~ le picchiettò con una mano sulla pancia.
~ Non è che ho proprio sm~
~ Ne abbiamo già parlato in ospedale, ragazzi.~ la interruppe Axel mettendole un braccio intorno alle spalle.
Si sentiva una bambina accanto a lui; non solo per la sua altezza ma anche per la grande maturità che dimostrava. Mille volte superiore alla sua.
~ Allora va bene. Tanto Ax con le ragazze è quello bravo a parlare.~
~ Mentre tu, Zane, sei quello che le fa scappare...~ rise Lock facendo l'occhiolino al gemello.
~ Semmai le faccio org~
~ EHM EHM!~ strillarono allarmati lei e Ax.

Lanciata un'occhiata a Wyll, che li guardava tutti sorridendo anche se senza motivo, il ragazzo si asciugò del sudore immaginario dalla fronte, ringraziandoli con lo sguardo per il pericolo scampato.
Non doveva essere facile per dei ragazzi così grandi trattenere la lingua vicino al fratellino, pensò Haven con un sorriso.
~ Ma che stavate facendo voi due?~ chiese ai gemelli ricordandosi quanto erano impegnati al suo arrivo.
~ Bruciavano la cena.~ ridacchiò Wyll.
~ Oh, sta' zitto tu!~ Lock sollevò il bambino come fosse una piuma e, appendendoselo sulla spalla, si mise a girare e girare su sé stesso con Wyll che gli si agitava sopra strillando come un matto.
Alla fine dopo un minuto buono di tortura lo lanciò sul divano e lì restò, rosso in faccia e col fiatone per le risate.
~ Perché cucinate?~
~ Victoria e papà sono al ristorante sta sera.~
Un flash passò per la mente di Haven. ~ Non sa niente mia mamma?~
~ Ho pensato di non dirglielo. Prima volevo parlarne con te, sai.~
~ Grazie!...~ esclamò la ragazza con un sospiro sollevato.
Lui le sorrise con gentilezza, ma presto la sua espressione si fece confusa quando si avvicinò alla cucina.
~ Ma... avete davvero bruciato la cena?~
~ Perché?~
~ C'è odore di bruciato, in effetti...~ osservò Haven.
~ Cazzo, il tacchino!~ esclamarono i due correndo verso il forno.
Ne estrassero una sottospecie di grumo nerastro informe, che fumava come una ciminiera.
~ Io quello non lo mangio.~ disse subito la ragazza con un mezzo sorriso divertito.
~ Vattene a fanculo in ospedale, tu!~
~ Voleva essere una sorpresa!~
~ Ancora un minuto e esplodeva il forno!~ rise lei.
~ Ancora meglio, una sorpresa esplosiva!~
Haven sorrise. ~ Apprezzo molto ragazzi, ma che mangiamo?~
~ Ho fame Ax!!~ protestò Wyll dal salone, dove aveva ricominciato a guardare la tv a testa in giù.
~ Conosci il numero di una pizzeria, vero?~ sospirò Lock guardando mestamente l'ex tacchino.

2

Venti minuti dopo, quando la cucina era stata completamente sistemata, i ragazzi cominciarono a sfogliare il volantino della pizzeria alla quale Haven e Heatan ordinavano sempre le pizze e in poco tempo avevano tutti scelto cosa volevano.
Zane si allontanò per ordinare mentre gli altri, sdraiati chi sul divano, chi sul pouf e chi su entrambi guardavano un film idiota ma comunque adatto anche a Wyll.
Zane tornò in sala, si buttò accanto a Haven, dandole brutte notizie.
~ Il tizio ha detto che c'è un incidente nella strada principale. Potrebbe volerci un po' di tempo.~
Quando quel "po' di tempo" divenne mezz'ora e i lamenti di Wyll cominciavano davvero a essere insopportabili, la ragazza tentando di nascondere quanto lo stesse facendo controvoglia, andò in cucina a preparargli un panino che riempì di ogni alimento possibile, dai pomodori, all'insalata al prosciutto.
Tornata in sala, ricevette un sonoro bacio sulla guancia dal fratellino che prese subito a mangiare, mentre gli altri l'accolsero con uno sbuffo.
~ Che c'è?~
~ Già che l'hai fatto per lui potevi farlo anche per noi...~
~ Tesoro, non sono la tua domestica.~ ribatté Haven tirando la guancia di Lock con un sorriso.
Il film era ormai terminato che finalmente suonò il campanello.
Tutti e quattro corsero giù dal divano e poi alla porta, accogliendo in gruppo il pizzaiolo che, un po' confuso nel trovarsi davanti tutta quella gente, consegnò loro le ordinazioni.
Mangiarono sul divano, con i cartoni delle pizze sulle gambe mentre guardavano un cartone aspettando che Wyll si addormentasse per metterlo a letto e guardare qualcosa di più serio.
In mezz'ora, il piccolo dormiva nella sua stanza e i restanti fratelli cominciavano un volgare film idiota finendo la pizza.
Haven era davvero stanca, ma riuscì ad accorgersi lo stesso, seppur in ritardo, dell'assenza di Hardyn.
Lock le disse che era da un amico. Le pareva strano che uno così avesse amici in grado di sopportarlo, ma questo non lo disse ad alta voce. Comunque non si fece domande.
Finito il primo film, non resistettero dal guardare il secondo della stessa serie, ridendo, scherzando e insultandosi, ma nessuno di loro riuscì a vederne la fine.
Rientrati poco dopo mezzanotte, Victoria e Noah trovarono i ragazzi addormentati sul divano uno sull'altro, con il film a metà che andava avanti.
Decisero di lasciarli lì, soprattutto lei fece pressioni per non disturbarli, perché le pareva troppo bello vedere Haven vicino ai suoi fratellastri, reduce da una serata divertente con loro.



Ciao ragazzi, sono contenta di poter dire che ora che è finita la scuola dovrei aggiornare più in fretta.
Prima che qualcuno si arrabbi, vorrei spiegare che il linguaggio di Wyll è "grammaticalmente scorretto" appositamente, perché voglio rendere il più realistico possibile la sua parlata.
Thanks

Brotherly Love - Cinque fratelli di troppoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora