Cinderella

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Perchè alla fine lei quella promessa l'aveva mantenuta, nonostante tutto e forse anche lui, ma il destino era stato più forte di loro.
Ma ora non voleva pensarci più, si era immersa già troppo nei suoi ricordi e spesso non le faceva bene.
Le lezioni quel giorno erano passate piú lentamente anche perché lei era piú nervosa del solito.
Quando suonò la campanella dell'inzio della pausa pranzo si precipitò letteralmente fuori dalla classe. Mentre si dirigeva in mensa fu affiancata da qualcuno, ma non aveva voglia di controllare chi fosse.
<< Hei>> era Aaron, quella voce era inconfondibile. Lei non gli rispose.
<< Ma senti quando ti parlano?>>
<< Si, ti sento, anche se vorrei non poterlo fare. Ma lo faccio e se non ti rispondo vuol dire che non voglio farlo, semplice no?!>> era rossa in viso, eppure aveva detto tutto con moltissima calma.
Lui le rispose di nuovo con quel suo sorrisetto malizioso e lei continuò a camminare esasperata.
<< Mi dici come fai ad essere così acida anche la mattina?!>> le chiese lui.
<< Chiamale, se vuoi, doti>> rispose lei senza scomporsi più di tanto.
Nel frattempo erano arrivati in mensa e raggiunsero il tavolo al quale era seduta sua sorella Cass con i suoi amici.
<< Angie dopo hai lezione?>> le chiese Cass.
<< Si ho letteratura e tu?>>
<< Io nulla, quindi torno a casa>> le disse Cass.
<< Va bene>> rispose Angie.
<< Anche Aaron ha letteratura, perchè non andate insieme?>> chiese Cass quando suonò la campanella.
<< No>> << Si>> rispose all'unisono.
<< E dai Angieee, cosa ti costa?!>> le disse Aaron.
<< Va bene, ma solo perchè non ho intenzione di stare ad ascoltarti>>
Si avviarono verso la classe di letteratura quando Angie gli chiese << Ma allora anche tu sei all'ultimo?!>>
<< Si>> rispose lui.
<< E allora come hai fatto a conoscere mia sorella?!>> gli chiese lei. Ora era curiosa di sapere, era una qualità che gli aveva trasmesso Matt. Lui era curioso, voleva sapere sempre tutto, ma sapeva anche lasciarti i tuoi spazi. Lei aveva ereditato quella curiosità, quando era andato via, come se così facendo una parte di lui restasse con lei.
<< Amici di amici e alla fine ci siamo conosciuti>> disse Aaron svogliatamente.
Arrivarono in classe e lui si sedette al banco vicino a quello di Angie, ma non le parlò e nemmeno lei a lui. Angie si era di nuovo persa nei suoi ricordi.

Un anno prima
9/10/2014

Quel sabato mattina arrivò tardissimo a scuola perchè si era svegliata tardi, è tutto questo era colpa di Matt. Colpa sua perchè la sera prima l'aveva tenuta a telefono ore per raccontarle di una cena di lavoro di suo padre alla quale l'aveva accompagnato. La cena, secondo Matt, era stata disastrosa. I figli del collega del padre erano atroci e aveva pregato tutti i santi affinchè lo facessero uscire vivo da quel tormento. Mentre raccontava la serata Angie rideva, lui la sgridava dicendole di non ridere ma poi scoppiava a ridere anche lui. Erano due bambini, due pezzi di puzzle troppo incastrati per staccarsi. Alla fine avevano staccato solo perchè James aveva minacciato di picchiarla se non avesse smesso di parlare a quell'ora. Per ripicca quella mattina non l'avevano svegliata ed era stata costretta a farsi accompagnare dalla madre, entrando alla seconda ora.
Ora si stava dirigendo in mensa, quella mattina non aveva visto nessuno, tanto meno Matt. Parlando del diavolo, lo vide in lontananza davanti alla porta della mensa. Quando la vide arrivare le andò incontro, con un'espressione più che arrabbiata.
<< Stamane dov'eri?>> le chiese ancora rosso in viso.
<< A scuola>> rispose lei tranquillamente. Lui si arrabbiò ancora di più, odiava quando lei si dimostrava calma mentre lui era su tutte le furie.
<< Mitchell, non sono in vena di scherzare>> così dicendo la fulminò con uno sguardo.
<< Non mi sono svegliata, perchè ieri sera qualcuno mi ha tenuta sveglia>> disse guardandolo << e stamattina ho fatto tardi. Sono entrata alla seconda ora>> concluse lei.
<< Potevi anche dirmelo eh. Saremmo entrati insieme. O magari mi avvertivi solamente, hai la minima idea di che paura ho avuto?!>> stava impazzendo, lei ne era certa.
<< Matt mi dispiace non c'ho pensato>>
<< Eh si certo, lei non ci pensa e io nel frattempo muoio>> bisbigliò Matt, ma lei lo sentì e sorrise.
Lui era arrabbiato, non le avrebbe parlato per un pò, quindi decise di lasciarlo stare.
<< Ciao>> salutò tutti mentre si sedeva. Jace si alzò e le lasciò un bacio sulla guancia, lo faceva sempre quando la vedeva e a lei non dava fastidio, era davvero un buon amico. Gli sorrise, per poi notare i suoi fratelli.
<< Voi>> li indicò rossa in faccia << questa me la pagherete, come avete potuto non svegliarmi?!>>
<< Così impari a farci restare svegli a notte fonda>> le disse James.
<< Ma non è colpa mia se avete il sonno leggero, perchè non mettete dei tappi per dormire?!>> disse loro ridendo.
<< Si, prendici in giro, che lunedì non ti svegliamo di nuovo>>
<< Tanto mi sveglia Juliet, ormai non mi fido più di voi>> affermò convinta Angie.
<< E chi te lo garantisce che io ti svegli?!>> le chiese Juliet.
<< Sei la mia migliore amica, non puoi non svegliarmi>> disse Angie e Juliet la guardò con un'espressione che era tipo 'se lo dici te, va bene'.
Suonò la campanella e Matthew ancora non aveva detto nulla. Lei aveva finito quindi si avviò verso l'uscita.
<< Angie aspetta>> le disse Matt mentre le correva dietro.
<< Hai finito il tuo gioco del silenzio?>> gli chiese Angie.
<< Stamane sei più simpatica del solito, fattelo dire. Comunque, andiamo al parco?>> le chiese lui.
<< Va bene, però torniamo presto, devo uscire con Juliet stasera>>
Così dicendo si avviarono alla macchina e arrivarono dopo poco al loro rifugio felice.
<< Perchè eri in un orfanotrofio?>> le chiese lui.
<< Una lunga storia>> non voleva raccontarlo e rispondeva sempre così.
<< Non li voglio questi giochetti Michtell, rispondi e basta>>
<< I miei ci hanno abbandonati>> rispose senza pensarci.
<< E questa nuova famiglia vi ha adottati tutti e tre?>>
<< In verità tutti e quattro, però ora siamo solo tre. Lei, mia mamma, quella adottiva, non poteva avere figli ma me volevano tanti quindi ci hanno adottati tutti>> gli raccontò lei.
<< E...>> iniziò Matt.
<< No>> venne fermato da Angie << ora tocca a te raccontare>> lui era curioso ma lei spesso lo era di più. Perchè Matthew Macconnor non poteva averla in pugno, lei doveva avere qualcosa per controbilanciare il tutto.
<< Cosa vuoi sapere?>> le chiese lui.
<< Perchè eri in orfanotrofio?>>
<< Te l'ho detto, i miei sono morti>> rispose lui.
<< Si lo so, ma come?>> domandò lei.
<< Incidente autostradale, un pazzo ubriaco gli è finito con la macchina contro e sono morti sul colpo>>raccontò lui.
<< Non avevi fratelli o sorelle?>>
<< Si, avevo una sorella, più piccola, ma non so che fine abbia fatto. Ancora oggi la cerco ma non sono mai riuscito a rintracciarla. La famiglia che mi ha adottato non aveva potuto adottare anche lei è quindi è finita in un'altra famiglia>> le disse Matt.
lei non gli disse 'mi dispiace' perchè sapeva che lui fosse orgoglioso proprio come lei e non gli disse nemmeno 'capisco' perchè no, lei non poteva capire pienamente. Proprio come lui non poteva capire pienamente il dolore di lei. Ma lo abbracciò e restarono così, in silenzio per un tempo infinito. Fino a quando non si guardarono negli occhi, i suoi marroni incastrati in quelli grigio-azzurri di lui. I loro visi erano tremendamente vicini e successe quello che nessuno dei due si sarebbe mai aspettato, si baciarono. Si baciarono con foga, con desiderio, con dolore. Fu un bacio strano, scatenò in entrambi sensazioni mai provate, ma andava bene così a entrambi.
Si staccarono dopo poco, si guardarono e lei fece per parlare ma lui la stoppò baciandolo di nuovo.
Quando tutto fu finito lei gli chiese << Cos'era quello?>>
<< Un bacio no?! Sei diventata anche cieca?>> la schernì lui, era insopportabile.
<< Cretino, lo sapevo cosa fosse, ma perchè mi hai baciata?>>
<< Perchè volevo farlo, già da un pò e l'ho fatto>> le disse con sufficienza.
<< E quindi?>> gli chiese Angie.
<< È stato bello>> rispose lui tranquillamente alzandosi e dirigendosi verso la macchina. Lei sorrise anche se non sapeva bene per cosa e lo seguì.
Tornata a casa trovò Juliet già dentro ad aspettarla e decise di raccontarle tutto prima di prepararsi.

Fear of lovingWhere stories live. Discover now