Three metres above the sky

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Fu quella la prima volta che si scontrò con Matthew e ricordò con un sorriso di aver considerato quel giorno il più brutto della sua esistenza. E forse lo era stato veramente ora che lui non c'era più, ma quando c'era quello era stato il giorno della sua rinascita. Era rinata la ragazza affettuosa e dolce che era rimasta sepolta sotto quello strato spesso di indifferenza e acidità.
Quella notte si era incamminata nel viale dei ricordi, e sapeva che non avrebbe potuto lasciarlo facilmente, ma ormai era mattina e si costrinse ad alzarsi.
Era abbastanza presto e decise di farsi una doccia, sentendosi rilassata sotto il getto dell'acqua calda. Per un istante le sembrò che tutto andasse bene, che lui fosse ancora lì con lei. Ma chiusa l'acqua e tornata alla realtà, il peso della verità la schiacciò nuovamente. Lui non c'era, ed era così ormai da mesi, ma il suo cervello spesso non se ne rendeva conto.
Aveva ancora bisogno dei brividi che solo lui sapeva procurargli.
Proprio come quel primo giorno, lui l'aveva scombussolata e non se n'era accorto. Ma la seconda volta che si erano incontrati aveva provato anche di piú. Si era sentita tre metri sopra al cielo, eppure non era successo niente di particolare.

Un anno prima
23/09/2014

Era il terzo giorno che non vedeva Matthew in giro. La parte di lei razionale ne era sollevata, ma un'altra, quella irrazionale c'era rimasta male. Sperava ancora che lui la cercasse. Si meravigliava dei suoi stessi pensieri, i ragazzi non le erano mai interessati un granchè. Non che fosse brutta, anzi tutti la consideravano una bellissima ragazza, anche se lei ne aveva qualche dubbio, ma nessuno sapeva farle provare qualcosa. Nessuno l'aveva mai scombussolata come aveva fatto Matthew Macconnor. Non sapeva se fosse odio o altro, ma aveva provato delle emozioni diverse dall'indifferenza, eppure tutto ciò le stava bene. Non ne era dispiaciuta o arrabbiata, da tanto non provava emozioni vere e proprie e sapeva di averne bisogno. Anche se a scatenarle fosse proprio un ragazzo odioso come Matt, le stava bene.
Quel giovedì mattina trascorse tranquillo e finalmente arrivò l'ora di pranzo. Mentre si stava dirigendo in mensa per vedersi con Juliet fu affiancata da qualcuno, alzò lo sguardo e si trovò di nuovo davanti due occhi grigio-azzurri. Erano inconfondibili, erano di Matt. Dentro di lei qualcosa sobbalzò, ma fuori fece solo una smorfia al ragazzo che si ritrovava davanti e girò la testa concentrandosi sul corridoio. Erano quasi arrivati in mensa quando lui le rivolse la parola.
<<Dove vai?>> le chiese semplicemente.
<<Lontano da te>> fu tutto quello che ricevette come risposta.
<<Come siamo scorbutiche questa mattina. Angie ti sei svegliata dal lato sbagliato del letto?!>>
<<No Matthew, ma tutte le volte che ti vedo la mia giornata peggiora in maniera vertiginosa>> gli rispose lei acida.
Lui si limitò a farle una linguaccia, come i bambini piccoli e continuò ad affiancarla. Angie scoppiò in una fragorosa risata e Matt contemporaneamente le sorrise.
<<Ora mi dici dove stai andando?>> le chiese lui.
<<Va bene, sto andando in mensa, Jul mi aspetta>> gli rispose arrendendosi.
<<Vengo con te>>
<<No>> gli disse di rimando.
<<Non era una domanda, ma un'affermazione>> le rispose lui.
<<E va bene>> si arrese, già sapendo che sarebbe venuto con il suo consenso e senza.
Matt rimase interdetto per mezzo secondo, per poi aprirsi in un sorrisetto malizioso.
<<Togliti dalla faccia quel sorrisetto Macconnor, ho acconsentito solo perchè so che saresti venuto comunque>>
<<Se lo dici te>> rispose Matt sempre con quel sorrisetto sulle labbra.
Si avviarono silenziosi verso la mensa ed arrivarono velocemente al tavolo dove era seduta Juliet.
<<Ciao Jul>> la salutò Angie.
<<Ciao Angie>> disse di rimando l'amica, accompagnando il saluto ad uno sguardo interrogativo verso il ragazzo al suo fianco.
<<Jul lui è Matthew, Matthew lei è Juliet. È qui perchè si era messo nelle orecchie e non la smetteva, quindi per farlo stare zitto l'ho portato con me. Fine delle spiegazioni>> così dicendo si sedette di fronte a Juliet.
<<Ma è sempre così?>> si rivolse Matt a Juliet.
<<Quasi sempre>> gli rispose lei ridendo e guadagnandosi un'occhiataccia dall'amica.
<<Niente che fai quella faccia, lo sai meglio di me che sto dicendo la verità>>
Angie sbuffò e si concentrò sul suo pranzo. Aveva ancora la testa chinata quando sentì strusciare la sedia che le si trovava di fronte per poi sentire lo stesso rumore provenire dalla sedia al suo fianco.
<<Non mi inganni piccola Mitchell, non sei così forte come vuoi far credere e non è per niente vero che non ti faccio nessun effetto>> si allontanò lentamente dall'orecchio al quale aveva sussurrato quella frase, provocandole dei brividi.
Lei si girò e gli ritrovò stampato in faccia quel suo sorrisetto odioso. La campanella lo salvò da una sua sfuriata, anche se non era più tanto sicura di quello che avrebbe detto. Era rimasta gelata a quelle sue parole, era impreparata e non le piaceva. Nessuno si era mai accorto che lei non fosse così tanto forte, nessuno tranne Juliet, ma lei la conosceva da tanto. Non poteva un perfetto estraneo pretendere di conoscerla o di saperla leggere dentro. Matthew Macconnor non l'avrebbe trovata mai più impreparata.

Fear of lovingWhere stories live. Discover now