Fear of loving

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Ricordava quell'avvenimento come se fosse ieri, eppure era passato quasi un anno. Strano come il tempo passi velocemente quando si sta bene e come rallenti quando invece ti sta crollando il mondo addosso, una specie di paradosso. Ma infondo l'intera esistenza era un paradosso. Più una persona è felice, più il destino si impregna per annullare tutta quella felicità, come se gli facesse male. Come se la felicità fosse il sole e il destino rappresentasse degli occhi. Il destino fissa la felicità, proprio come gli occhi fissano il sole, ma lo fa solo per poco perchè dopo la vista si oscura, proprio come succede quando fissi per troppo il sole. Il sole viene oscurato dal nero e la felicità dalla tristezza.
Ed Angie di tristezza ne aveva da vendere, soprattutto ora che era tornata a scuola. Ancora non poteva crederci che lui non ci fosse, che se ne fosse andato davvero.
Ora si trovava in mensa, da sola, aspettando la sorella, Cassandra.
Cassandra era più piccola di Angie di un anno e le due sorelle andavano d'accordissimo. Quest'anno erano sole a scuola perchè loro fratello James quest'anno cominciava l'università.
Cass e James avevano tanti amici e di solito Angie passava il suo tempo con loro, ma l'anno precedente era stata troppo presa da Matt per stare con gli amici dei fratelli. Non che le importasse la loro compagnia, aveva Juliet, ma comunque preferiva conoscere qualche volto quando girava per i corridoi.
Angie si alzò dal suo posto per individuare Juliet o Cass e le vide entrambe, una arrivare da un lato e l'altra dall'altro.
Arrivò prima Juliet, la salutò e si accomodò, dopo poco arrivò Cass con tutta la sua banda. Stavano sempre insieme, non si muovevano se non erano presenti tutti, per fare una qualsiasi cosa si dovevano prima consultare tutti. Angie li riteneva pazzi, ma se la sua sorellina era felice, lo era anche lei.
<< Ragazzi lei è Angie, la mia sorellona>> la presentò Cass, facendole l'occhiolino.
La salutarono tutti e lei rispose con un sorriso falsissimo ma nessuno lo notò. Nessuno tranne Juliet e Cass, la conoscevano troppo bene e in questo momento la stavano guardando con compassione, non lo facevano apposta, ma lo stavano facendo ed Angie non lo sopportava. Potevate farle tutto, tranne compatirla. Quello no, quando si sarebbe lasciata compatire, avrebbe ammesso di essere debole e lei non lo era.
<< Angie quanti anni hai?>> le chiese un ragazzo moro del quale non ricordava il nome.
<< 18>> gli rispose Angie.
<< Comunque piacere Aaron>> le disse tendendo la mano.
<< Piacere>> gli rispose lei senza stringergli la mano. Il ragazzo inizialmente rimase scioccato, per poi stamparsi in faccia un ghigno malizioso.
Angie ne rimase pietrificata, era un'abitudine di Matthew regalarle questo tipo di ghigno quando lei non lo considerava. Eppure questo ragazzo era diverso da Matt, solo ora lo osservava bene.
Aaron aveva una carnagione scura, simile al moro dei suoi capelli, Matthew invece aveva una pelle bianchissima, quasi cadaverica, che contrastava con i capelli castani chiari tendenti al biondo.
Inoltre Aaron aveva gli occhi marroni, Matt invece li aveva grigio-azzurri, lei li riteneva un mare in tempesta, proprio come il loro proprietario.
Non riusciva a vedere bene il fisico, ma già da seduto si notava che Aaron non doveva essere molto alto e doveva avere anche dei bei muscoli, Angie lo notava da come la maglietta aderisse al corpo.
Matthew era tra in ragazzi più alti che lei avesse mai conosciuto e per quanto riguarda il fisico, sembrava un dio greco, era l'unica cosa giusta per descriverlo. Il football spesso lo stancava ma gli faceva benissimo ai pettorali.
Smise di fantasticare quando ricevette una gomitata, si girò e ritrovò Juliet che cercava di bisbigliarle qualcosa.
<< Mi hai sentita?>> le chiese Jul.
<< No, scusa ripeti>> le rispose l'amica.
<< Ho detto che devi smettere di fissare il moretto, altrimenti lo consumerai>> la prese in giro Juliet.
<< Scema, non lo stavo fissando, cioè forse all'inizio si, poi mi sono immersa nei miei pensieri e mi ero scordata che lo stessi ancora fissando>> si giustificò Angie.
<< Si, va bene>> disse ridendo Jul.
Finito il pranzo si alzarono tutti, recandosi nelle rispettive classi. Juliet e Cass avevano ancora un'ora di lezione, lei invece aveva finito quindi aveva deciso di aspettarle all'entrata per tornare insieme a casa.
Si sedette sulle scale e iniziò a cercare il suo libro da lettura nello zaino. Si stoppò quando sentì qualcuno sedersi al suo fianco. Alzò la testa e si voltò lentamente. Si ritrovò davanti un sorriso fastidiosissimo. Per un momento il suo cuore cessò di battere, quando però alzò gli occhi si scontrò con due pozze marroni, anziché grigio-azzurre. Ne rimase delusa, infatti sbuffò e si rigirò. Non voleva parlare con Aaron, quel ragazzo non le piaceva e inoltre spesso gli ricordava troppo Matt.
<< Ciao bellezza>> il suo cuore perse di nuovo un battito, ma non lo diede a vedere e non gli rispose.
<< Nessuno te l'ha insegnato che è buon educazione rispondere quando qualcuno ti saluta?!>> le chiese lui.
<< Si me l'hanno insegnato ma non me ne importa minimamente. Se non voglio risponderti non lo faccio>> rispose lei freddamente.
<< Che caratterino>> commentò Aaron.
Anche Matthew lo diceva spesso, lei lo sfidava continuamente e lui molte volte avrebbe voluto ucciderla ma poi non lo faceva mai. Diceva: "Un giorno ti ucciderò con le mie stesse mani se non smetti di sfidarmi sempre" ma poi alla fine scoppiava a ridere. Spesso litigavano anche per giorni per il caratteraccio di entrambi ma poi alla fine ritornavano sempre, perchè loro si appartenevano.
<< Ehi, mi hai sentito?!>> le chiese Aaron sventolandole la mano davanti agli occhi.
<< No, ripeti>> rispose lei risvegliandosi dal suo stato di trans.
<< Volevo sapere perchè fossi qui fuori>>
<< E tu perchè sei qui fuori?>> le domandò in risposta lei.
<< Non puoi rispondere ad una domanda con un'altra domanda>> le disse Aaron e dopo questa frase non potette che reprimere i ricordi per lasciarli uscire più tardi.
<< Si che posso, nessuno me lo vieta>> controbattè lei.
<< Non avevo voglia di entrare in classe>> le confesso lui arrendendosi.
<< Aspetto che Cass e Juliet escano, non volevo tornare a casa da sola>>
Lui non parlò più e nemmeno lei lo fece. Angie ormai era rientrata nel mondo dei ricordi e non ne sarebbe uscita velocemente.

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