8 Iniziare a Vivere

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"Oddio, non ci posso credere, e tu cosa hai fatto?" domando, volendo sapere la fine della storia. Stiamo sorseggiando un Limoncello, fatto da Giovanni in persona, quando mi racconta della moglie di un suo cliente, che gli ha recapitato un pacco, contenente le sue mutandine. Un invito esplicito. 

"Che dire, le ho rimandato indietro il pacco, mettendoci dentro una foto del marito. Non mi piacciono le donne sposate" mi risponde, scoppio a ridere così forte, che gli altri commensali si girano. Non mi importa, è troppo divertente. River è davvero una sorpresa, è intelligente, spiritoso e ha mille sfaccettature. Un attimo prima è serio e composto, un secondo dopo, divertente, quasi adolescenziale. Mi ha raccontato tutto di sé, dandomi una fiducia smisurata. Lo apprezzo molto. 

E' partito dicendomi le motivazioni della sua adozione. Il padre, violento ed alcolizzato, lo picchiava brutalmente, con tacito accordo della madre, indifferente e insofferente. Anche lei, molto più innamorata della bottiglia che del figlio. Un giorno, il 'padre', se così si può chiamare, reduce da una sbronza colossale, lo ha picchiato così forte, da rompergli un braccio. Il piccolo River, riuscito a sfuggire, si è rifugiato a casa dei vicini, che hanno dato l'allarme e contattato gli organi competenti. E' stato portato in casa famiglia, per poi, dopo un po' di tempo, essere dichiarato adottabile. La sorte, benevola, gli ha fatto incontrare gli Scott. Due persone amorevoli, pazienti e generose, che in poco tempo hanno saputo rimettere in piedi quell'animo, fragile e spezzato. River, ha fatto qualunque cosa in suo potere, per ripagarli e renderli orgogliosi di lui. Inutile dire, che c'è riuscito più che abbondantemente. Ha un rapporto di amore viscerale con i suoi, sempre presenti nella vita di quel figlio, tanto amato e desiderato. Ho, per la prima volta, provato invidia. Sono felicissima per lui, non fraintendete, ma vorrei aver saputo di cosa stesse parlando. Una sensazione che io non conoscerò mai. Siamo passati poi ad argomenti più leggeri, lo studio, le passioni e via discorrendo. Fino a raccontarmi buffi aneddoti, capitati nel corso della vita. E' un uomo forte, solido, con valori ben radicati. E' premuroso, altruista e dolce, come mai nessuno ho incontrato. Adesso, mi sta raccontando di quando all'università, si è ubriacato con i suoi amici, finendo a fare il bagno nudo, nella fontana dell'Ateneo.. sto morendo dal ridere, così tanto, che la pancia mi fa male. In 22 anni, non ho mai passato una serata così, spensierata e divertente. Credo proprio che lo rifaremo, presto.

"Beh, per concludere, abbiamo evitato la sospensione per un soffio. Grazie a mio padre, che ha intercesso per noi. Ho smesso di fare goliardate e mi sono messo sotto con lo studio. Mi sono laureato con lode e una volta terminato gli studi, ho iniziato a lavorare nella ditta di famiglia, partendo dal gradino più basso. Mio padre, mi 'cacciò' di casa, costringendomi a pagare un affitto, per farmi capire il valore del sacrificio e del danaro. Mi è molto servito. Guadagnavo una miseria e mi sono dovuto reinventare, per far quadrare i conti, contando solo sulle mie forze. Una volta che ho capito la lezione, mi ha promosso e ha fatto di me il suo braccio destro. E' andato in pensione 5 anni fa, sapendo che avrei fatto crescere la sua eredità. Così è stato e ad oggi, la nostra azienda è una delle più rigogliose sulla piazza" pronuncia queste parole, con orgoglio e profondo rispetto, per quell'uomo che tanto gli ha insegnato. Pur non conoscendolo, sento di provare lo stesso sentimento anche io. 

"E' stato un ottimo genitore, non c'è nulla da dire su questo" concordo, esprimendo il mio pensiero.

"Non ti ho messa in difficoltà, vero?" ha capito che il sentir parlare così del genitore, ha messo nella mia testa tante domande e tanti paragoni..

"Se vuoi sfogarti, ti ascolto. Non se obbligata ma, se vuoi, sono qui" per un attimo, un millesimo di secondo, ho la tentazione di dirgli tutto. Ma la naturale diffidenza, in me, ha il sopravvento e me lo impedisce. 

"Un'altra volta, magari. Per stasera ci siamo confidati fin troppo. Apprezzo il tuo gesto, ma ho bisogno di fare con calma, ok?" chiedo una pausa, visto che non so come affrontare la situazione. L'istinto mi dice di scappare, a gambe levate, da quest'uomo che rappresenta una minaccia al mio tutto. Con delle semplici parole, è riuscito a scalfire la dura ed impenetrabile corazza, che con fatica, mi sono costruita. 

"Certo, faremo tutto secondo i tuoi tempi" vorrei ringraziarlo, ma veniamo interrotti da Giovanni e la moglie, che intendono sincerarsi di averci fatto gradire la serata.

"Come sempre, siamo stati benissimo. Cibo stupendo ed ottima compagnia" voglio far sapere loro, che abbiamo gradito molto. Ed un piccolo complimento a River, non guasta. I miei amici, sorridono contenti e ci offrono la cena. Ringraziamo e dopo un altro bicchiere di limoncello, bevuto assieme a loro, salutiamo e ce ne andiamo, con la promessa di tornare prestissimo. Ci tengo davvero a rivederli, è passato troppo tempo, dall'ultima visita. 

Saliamo in auto, River però, non mette in moto.

"Ti va di fare due passi? Ad esser sincero, non ho voglia di concludere la serata. Sono così rilassato..." sono d'accordo, per fargli capire il mio assenso, slaccio la cintura di sicurezza ed apro lo sportello. Scendiamo e ci incamminiamo, immergendoci nel trambusto, tipico della città che non dorme mai. Mi prende la mano, lo lascio fare. Ci fermiamo a guardare delle bancarelle ed un mini spettacolo di street dance. 

"Ho voglia di gelato. Porteresti questo attempato vecchietto, a gustare un bel cono?" scherza sulla sua età. In fondo 18 anni non sono molti, di differenza. Oddio e questa? Da quando sto valutando i pro e i contro, di una relazione? Mi spavento del mio stesso pensiero, ritirando la mano, dico..

"Sono stanca, se non ti spiace vorrei andare a casa. Domani è una giornata piena e devo essere ben riposata" l'accenno alla mia occupazione è volontario. Non posso permettere che le cose, vadano ancora oltre. Sono stata bene, lui mi piace, ed è questo l'esatto momento di troncare.

Sembra ferito, dalla mia richiesta. Non gli do importanza, dicendo che così è meglio per tutti. O forse solo per me? Ho paura, terrore, di quest'uomo, che potrebbe portarmi a desiderare qualcosa di più, di diverso.. Non lo posso permettere. Malcontento, mi riporta alla macchina e partiamo, in assoluto, rigoroso, silenzio.

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