Il Giardino delle Esperidi (parte 2)

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«Voi tre siete proprio dei coglioni.»

Al suono di quella voce il sangue nelle vene di Michael si gelò all'istante. Andy, Klaudia e il riccio si voltarono indietro e videro il famoso trio composto da Federico, Phil e Cory.

«Siete davvero scorretti. Non avreste dovuto seguirci» commentò amaramente Andreas.

«Diciamo che vi stiamo facendo un favore: non riuscireste a sconfiggere le esperidi e il serpente, siete troppo deboli» concluse Federico.

In un attimo di rabbia eccessiva Michael si lanciò contro Federico e lo spinse all'indietro. Questo, preso alla sprovvista, cadde rovinosamente col sedere a terra e si infuriò.

«Ma che cazzo ti prende, eh?» Urlò il figlio di Ares.

«Tu sei uno stronzo, Federico, e loro due anche. Non ci arrenderemo dopo tutta questa fatica, puoi scordartelo. Dovrai sconfiggermi se vuoi arrivare all'albero dei pomi d'oro.»

«Sconfiggerci» corresse subito Andy e Klaudia annuì.

Il clima si fece di forte tensione, nonostante la squadra di Federico considerasse l'altra più debole. Cory si avvicinò all'orecchio di Federico sussurrandogli di ricordarsi che Michael adesso aveva scoperto anche la sua abilità col fuoco. Federico però si irritò ulteriormente e decise di dare una bella lezione a lui e al suo fidanzatino. Estrasse la spada dal fodero dorato e si gettò all'attacco contro Michael. Anche il riccio estrasse la sua spada e parò i colpi iniziali di Federico. Notò quanto questo fosse particolarmente accanito e pensò che non avrebbe retto a lungo. Di fianco a sé intravide Andy e Klaudia combattere rispettivamente con Phil e Cory e sperò che almeno loro se la cavassero meglio. In seguito ad uno spintone Michael cadde a terra, ma riuscì comunque a continuare a difendersi. Federico scagliò un ultimo fendente che il riccio parò a stento ponendo la spada in orizzontale davanti al suo volto. I loro visi erano vicinissimi e potevano sentire il proprio respiro infrangersi contro quello dell'altro. Entrambi pensarono a quanto desiderassero poter assaporare le labbra dell'altro, ma nessuno dei due osò farlo. La lama di Federico si avvicinò pericolosamente alla sua fronte e Michael decise allora di utilizzare il fuoco: con i palmi delle sue mani riscaldò la sua spada, la quale trasferì il calore anche alla spada di Federico, che in pochi secondi divenne bollente. Il figlio di Ares fu costretto ad abbandonare l'arma al terreno, ma non si arrese: in breve tempo riuscì a disarmare anche Michael e si gettò su di lui in un corpo a corpo incalzante. Fra pugni schivati e ricevuti, la lotta proseguì per molto tempo. Alla fine Federico ebbe la meglio, quando riuscì a bloccare le mani del riccio dietro la sua schiena. Michael scalciò nel tentativo di liberarsi dalla sua presa, ma Federico sorrise sardonico, sapendo di avere dalla sua una forza maggiore.

«Mi arrendo, hai vinto» sbraitò ormai esausto il riccio.

Federico lo liberò dalla sua presa e Michal abbassò lo sguardo per la vergogna. Anche Andy e Klaudia persero contro i due energumeni, quindi dovettero lasciarli procedere verso l'albero dai pomi d'oro.

«Ci si vede alla prossima prova, sfigati» ridacchiò Federico proseguendo verso l'albero e alzando in aria la sua spada in segno di gloria.

Per il trio vincente non fu difficile distrarre le esperidi e sconfiggere il serpente. Recuperarono una mela d'oro a testa e tornarono al Campo, circondati da semidei che non erano riusciti a sconfiggere il serpente e dalla maggior parte che invece non era riuscita neanche a trovare il giardino.

La riunione attorno a Chirone e Dioniso mostrò le facce sfatte dei semidei sconfitti e quelle superbe dei tre vincitori. Michael guardò Federico deluso e pieno di vergogna: ancora una volta era la dimostrazione di essere un ragazzo completamente inutile, che non riusciva ad avere la meglio neanche usando delle abilità fuori dal comune.

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